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Incontro al giardino

Salve quella che voglio raccontarvi è una storia realmente accaduta. Mi chiamo alex ( nome ovviamente di fantasia ) ho 26 anni e vivo a Palermo. Sono fidanzato da 4 anni con un ragazzo che ne ha 28, voglio raccontarvi come ci siamo conosciuti.
 
Un giorno avevo finito prima con l’università e decisi di andare a prendere un po’ d’aria fresca in un bel parco di Palermo, la Favorita, in cui c’è
anche una parte frequentata come luogo di battuage, che si chiama piazzale dei matrimoni.
 
Quindi parcheggiai il mio motorino, e siccome era primavera mi tolsi il giubbino me lo legai ai fianchi e m’inoltrai nel parco.
 
Non era la prima volta che ci andavo, avevo incontrato li sempre dei bei ragazzi o uomini con i quali fare sesso in mezzo ai cespugli o semplicemente per fare due chiacchiere. Quel giorno sembrava non ci fosse nessuno, percorsi tutti i vialetti e i sentieri ma non vedevo nessuno, allora decisi di fermarmi un po’ su di una panchina per godermi un po’ di sole vista la bella giornata.
Presi un libro dallo zaino che avevo e cominciai a spogliarlo un po’ malamente, tanto per far passare il tempo, quando si avvicinò un ragazzo che poteva avere più o meno la mia età con al guinzaglio un bel pastore tedesco. Il cane era bellissimo di quelli color rossiccio, ma anche il ragazzo non era da buttare, occhi verdi e uno sguardo un po’ perso, quasi annoiato. Subito mi chiesi come mai questo ragazzo si potesse trovare li in quel luogo frequentato da gay, allora colsi l’occasione di fare un complimento al cane e gli chiesi come mai avesse deciso di portare in quel luogo il suo cane, lui mi rispose che ci veniva anche senza il cane – il che
mi fece già preludere qualcosa- e che gli piaceva per la tranquillità.

Lui subito mi ripassò la domanda alla quale non seppi rispondere, parlammo un po’ del più e del meno di cosa faceva nella vita e di cosa studiavo io, poi ad un certo punto zara ( il nome del cane ) mi sali di sopra e dato che eravamo in un parco con le unghie mi buco e mi sporcò i pantaloni di lino bianchi che portavo.
 
Giovanni ( il nome del ragazzo ) dispiaciuto per l’accaduto tento di ripulirmeli non riuscendovi, e tra l’altro procurandomi non poco imbarazzo.
Fu cosi che mi disse che suo padre era il proprietario di una catena di famosi negozi, a Palermo e mi invitò in un suo negozio per scegliere un paio di pantaloni. Ci dirigemmo verso il centro della città in un negozio dove non avevo mai acquistato nulla – dato che era un negozio di lusso- io ancora più imbarazzato dalla cosa appena visto il negozio non volli entrare, ma lui mi invito a entrare, chiamò il padre che era li e molto gentilmente il padre mi invitò a scegliere quello che più mi piaceva.

Bhe a quel punto chiesi a Giovanni ad aiutarmi nella scelta, che lui era più esperto e comunque, arrivato a quel punto volevo un po’ vedere come si comportava.
 
Andammo in un reparto dove c’erano tutte grandi marche e cominciò a prendere un po’ di modelli, guarda caso tutti strettissimi di circa una taglia minore
alla mia ( 48 ) che comincia a provare e che gli restituivo perché non entravano.

Allora al 5° paio di pantaloni rifiutati volle lui personalmente vedere cosa non andava, io gli dissi che semplicemente mi andavano corti di cavallo e che mi davano fastidio, mi invito a uscire dal camerino e volle vedere.

Il bastardo aveva preso un paio di pantaloni di jeans di quelli aderentissimi, me li guardò addosso e con la scusa di controllare cominciò a toccarmi il culo x vedere come andassero, vedevo che il suo sguardo si faceva più interessante e anche la sua patta dei pantaloncini. Quando arrivò alla patta si soffermò per bene e siccome io non ero di ferro, avevo in corso una erezione che tra i boxer aderenti e i jeans era molto evidente, allora a quel punto mi slaccio i pantaloni quasi per togliermeli , ma io dissi che avrei fatto da solo nel camerino e lui per detto fatto mi disse:
ti preoccupi di qualcosa?
Siamo entrambi uomini ?
Pensi che non abbia mai visto un ragazzo o un uomo in mutande?

Mi convinsi e mi feci togliere i pantaloni, rimasi in boxer bianchi aderenti con già un bel principio di erezione, che non potevo nascondere.

Giovanni forse volle provocarmi e mi disse:
vedi io non ho problemi a vedere un uomo in mutande, ma forse tu ne hai a farti vedere, dato che sei eccitato!
e concluse con una bella risata.

Diventai ancora più imbarazzato e me ne volevo andare, ma lui prese un altro paio di pantaloni e fece per mettermeli, e qui le sue mani prima mi scivolarono per tutte le cosce e dopo mi accarezzarono il culo e quando andò per chiudere la zip, trovo un cazzo in pienissima erezione sotto lo spessore insignificante dei boxer. A quel punto non potevo nascondere niente più, anche lui se ne accorse e mi disse: finalmente ti sei deciso!
Io risposi dicendogli che non capivo e lui replico : ma secondo te avrei portato il mio cane a passeggiare in un luogo che tutti sanno frequentato da gay, tanto cosi ? per nulla?

Rimasi stupito dalla mente contorta di quel ragazzo e forse fu quello che mi piacque, mi abbasso pantaloni e boxer assieme e poggio la testa sui mie peli pubici, e poco dopo senza accorgermene comincio a farmi un pompino.

Aveva ed ha tuttora un tocco particolare nel prendere il cazzo in bocca, lo fa perfettamente guardandoti con i suoi begli occhi verdi e con quello sguardo perduto. Le sue labbra erano petali di rosa sul mio cazzo ed io stavo per venire quando si stacco, mi disse che sarebbe stato meglio rivedersi più tardi, ci scambiammo i numeri di telefono e ci demmo appuntamento per le 22 davanti al negozio.
 
Io alle 21.30 ero gia li, eccitassimo di continuare quello che avevo lasciato a metà, passarono le 22, arrivarono le 22.30 ma di lui niente, mentre stavo per andarmene sentii suonare mi voltai ed era lui in macchina che mi invitò a salire. Si scusò del ritardo e mi disse che prima doveva andare a prendere dei cd a casa. Andammo in una villa a Mondello, salimmo in quella che doveva essere la sua camera, e qui appena chiusa la porta non mi diede neanche il tempo di capire, che mi ritrovai buttata sul letto.

Mi strappo letteralmente la camicia mi tolse in fretta i pantaloni lasciandomi nudo, -la cosa stranamente mi piaceva perché in fondo sono un bel porco – allora comincia a muovermi sinuoso sul letto a modo di invitarlo si fiondò sul mio cazzo che era diventato gia durissimo, e nel frattempo con le mani si spogliava. Quando anche lui rimase nudo vidi il corpo più bello che abbia mai visto, non muscoloso ma tonico senza un filo di pancia , con una abbronzatura integrale e un cazzo di 20 cm e un culo che sembrava fatto di bronzo. Neanche io ero male alto 184 praticavo da quando avevo 12 anni lotta greca quindi avevo i miei bei muscoli e un fisico
massiccio ma molto tonico e un bel cazzo di 20 cm. A quel punto dopo che aveva preso a spompinarmi non resistetti alla cosa, lo afferrai e lo gettai sul letto, gli ficcai il cazzo in bocca e presi a scoparlo in gola, la cosa gli piacque, poiché non si lamento.
 
I miei movimenti si facevano sempre più ritmici fin quando non stavo per venire, uscii il mio cazzo e gli venni con vari abbondanti schizzi in faccia, lui a questo punto prese un po di quella sborra con le dita e se la mise sul buco del culo, invito per me a fottergli anche quello.

Con ancora il cazzo pieno di sborra comincia a farmi strada su per il suo culo, non avevo ancora entrato la cappella del mio cazzo che Giovanni cominciò a mugolare, andai per uscire, ma mi sentii toccato il culo con una mano a spinto di nuovo verso il suo culo, capii voleva che continuassi.
Affondai un po’ il mio cazzo e lui mugolò ancora e più forte, allora io preso e caricato da questa reazione comincia farmi strada con sottofondo questi mugolii e gemiti , quando ebbi affondato tutto il cazzo, lo trascinai a terra lo feci mettere a 4 zampe e comincia a montarlo tra i suoi gemiti, ogni tanto qualche bel sonoro schiaffo sul suo culo smorzava i gemiti. Il suo culo rispondeva benissimo ai miei colpi, lo sentivo aprirsi per accogliere il mio cazzo. Quando fui per venire mi alzai lo feci alzare un pò e gli venni in faccia facendogli colare tutta quella sborra sulla faccia.

Fu allora che Giovanni mi disse che aveva trovato quello che cercava. E da quel giorno sono 4 anni che stiamo assieme.

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