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La moglie di un altro

Credo che un amante che ti desidera è capace di tutto. Se l’amore è la morte del sesso, l’amante fa sesso per tenere vivo il rapporto, perché poter esprimersi in libertà è la vera finalità di una donna sessualmente attiva.

Cristiana la conobbi 4 anni fa, non era bellissima anche se aveva un seno favoloso: grande e sodo, magra forse troppo per i miei gusti ed un culo discreto, tuttavia non aveva un viso bellissimo. Si dimostro subito disponibile e anche se sono sposato la cosa non faceva differenza. Ben presto mi stancai di lei anche perché diventava opprimente ma soprattutto non voleva accettare che i nostri incontri avessero una componente quasi esclusivamente sessuale.
Si arrabbiava ogni volta che glielo ricordavo, tuttavia per tenermi era disposto a tutto.

Lei abitava a Parma, ma godeva di molta libertà anche se era sposata, io ero di Roma ma spesso ci incontravamo. Più spesso ci incontravamo in chat anche in videoconferenza. Gli ordinavo di togliersi le mutandine e di masturbarsi e lei eseguiva tutti i miei desideri. Mi mandava foto o si inseriva in netmeting cetrioli o carote inserite in fica e in culo. Lei mi riferiva che con suo marito era molto compita e non avrebbe mai fatto cose simili con lui ma proprio per questo la divertiva particolarmente.

Una volta la minacciai di lasciarla se non mi avesse dato un vero pegno di amore: Avrebbe dovuto uscire senza intimo, prendere l’auto e recarsi in giarrettiera in un vicino parcheggio dove dormono i camionisti. Ci andò e mi portò il pegno d’amore: il culo pieno di sperma non pulito che mi tirò fuori in diretta in cam e mi risputò lo sperma che aveva riempito tutta la bocca.
Mi raccontò che si era recata solo per il mio ordine di spompinare un camionista ma essendo due amici l’altro volle prenderle il culo altrimenti non le permettevano di spompinarli. Lei disse che accolse la richiesta per farmi un ulteriore regalo e si fece inondare il buco del culo.


A Roma la portai in un parcheggio per scambisti. Mi avvicinai a due ragazzi che cercavano avventure e gli dissi che avrebbero potuto fare quello che volevano alla mia ragazza ma avrebbero dovuto rinunciare a vederla in faccia poiché indossava una di quelle maschere vendute a Venezia.
Si avvicinarono titubanti, Cristiana scopri le gambe che accavallava sinuosamente poi le apriva dolcemente, si toccava la fighetta leccandosi le labbra. Con la maschera e quel corpo era davvero eccitante, ma li convinse quando si girò alzandosi la gonna sulla schiena e aprendosi la chiappe.
Il buchino del culo appariva roseo, invitante, le dita lo allargavano per far capire che avrebbe accolto il loro membro e a quel punto si decisero.
Non volevo che la riconoscessero anche perché il marito a volte veniva anche a Roma per lavoro allora la feci appoggiare con il volto verso l’interno dell’auto mentre a pecorina si piegava nello stesso finestrino, la gonna sollevata sopra la testa e il culo a disposizione.

Il primo lo infilo nella fica, ma poco dopo lo aveva già schiaffato nel culo e spingeva portando dei colpi durissimi. Io, seduto dal lato del guidatore mi gustavo la faccia da sotto la, maschera di Cristiana che veniva a ripetizione.

Il secondo che la inculò mi disse che doveva avere un cazzo asinino e che aveva difficoltà ad entrare. Ebbi una grande curiosità e anche se mi avessero visto in volto più di quanto era necessario scesi per vedere la penetrazione. Gli chiesi di mettersi di lato per farmi vedere e lui lo tirò fuori più volte per farmi godere la penetrazione, ma soprattutto per vantarsi dell’attributo che aveva. Non saprei la sua lunghezza ma nemmeno nelle foto porno avevo visto un ano così dilatato da un pene così grosso. La larghezza occupava gran parte del culo e quando usciva lasciava un ano in cui si vedeva l’interno dei visceri.Riuscì a fare delle foto dove si vede cacca e sperma nel suo interno che tengo come un ricordo erotico irripetibile.


Era una gran troia o forse solo mi amava, ma godeva eccome e sono sicuro che gli manco soprattutto per quelle porcate che forse nessuno l’aveva portata a fare.
Mi disse che viziarmi era una specie di missione e che si sarebbe anche prostituita per me, ma non arrivai mai a tanto perché per me era solo puro e amato sesso.


Un ultimo gioco fu quando le infilai due coppie di palle con cui si giocava anni fa e si facevano sbattere tra di loro. Andammo in un supermercato a fare la spesa con queste palline di dimensioni discrete dentro il culo, purtroppo la vaselina lubrificò troppo il retto che ne lasciò cadere una coppia da sotto la minigonna. Un uomo raccolse le palline cadute prendendole per la cordicella: era interdetto le restituì a Cristiana interdetto ma non disse nulla. Probabilmente si stava domandando da dove uscissero e Cristiana pronta le disse che aveva una tasca bucata. Non erano pulite ma chissà se ci aveva creduto davvero?

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