Circa le 18. Sono nel suo appartamentino da pochi minuti seduto accanto a lei sul divano, la sto baciando sulla bocca, ma nel frattempo squilla il suo cellulare appoggiato sul piccolo tavolo vicino al divano.
“Ciao tesoro” risponde lei con tono trafelato.
Capisco immediatamente che la chiamata è di suo marito. Mi sento imbarazzato, considerando che la mia mano era andata a vagare dentro la sua camicetta. Per questo mi fermo anche un po’ seccato.
“Sono qui in casa sul divano. Sono sola, sto leggendo” risponde ad una evidente domanda su che cosa sta facendo, intanto che appoggia amorevolmente la mano sul mio ginocchio. Interpreto questo gesto come una sollecitazione a non abbandonare l’incursione all’interno della sua camicetta ormai sbottonata a metà.
“No, Anna è andata a fare una passeggiata, io ho preferito restare in casa”.
Rassicurato insisto ma con minore enfasi nelle mie carezze.
“Mi voglio riposare” risponde ancora, premendo affettuosamente le dita sulla mia gamba. Percepisco quel gesto come una nuova esortazione.
“Ho dormito sai!” afferma in modo più vitale. Inizia ad accarezzarmi la coscia.
“Amore mi rilasso davvero. Dormo tanto! Sono proprio rilassata, amore?…qui sto benissimo, mi ci voleva proprio una settimana di riposo”.
Rinfrancato penetro con le dita dentro il reggiseno.
Inizia poi a parlare della loro figlia, che è in vacanza dai nonni e che stasera chiamerà.
Continuo con le mie carezze all’interno della camicetta toccandole il capezzolo.
“E tu amore?”
In quel momento accavalla sensualmente le gambe.
“Sei in studio?” chiede.
Dopo questo gesto con la mano allontano per un momento i seni e penetro con questa all’interno della gonna. Inizio a baciucchiarla sul collo. Non dice nulla, ci sta.
“Come al solito, lo immaginavo. Rilassati un po’ amore!” afferma confortevole al marito, mentre mi guarda con un accennato sorrisetto, che interpreto come provocante. Quel lieve sorriso mi stimola e incentiva le mie carezze e i bacetti sul collo.
Lei racconta al marito tutto quello che ha fatto, anche nei minimi particolari, racconta della spesa fatta la mattina e continua a chiamarlo amore e tesoro. Il gioco a tre comincia a piacermi, anche perché lei non sembra affatto turbata, per questo, mentre parla, con un gesto istintivo comincio a sbottonarle la camicetta. Anche in questo caso mi lascia fare, mi viene naturale pensare che a quel punto non posso fare altro che togliergliela, così con un tocco leggero di incitazione la faccio inclinare leggermente, spostandola dallo schienale del divano. Lei, flemmatica e rilassata, se la fa sfilare lentamente. Rimane con il solo reggiseno. Non mi è difficile immaginare che anche a lei questo gioco a tre piaccia.
Forse era quello che voleva e desiderava.
“Amore, sai, qui hanno una carne buonissima, la signora della macelleria è gentilissima con me e con Anna”.
La mia mano si avvicina ora alla sua gonna, la rovescia all’insù scoprendole totalmente le cosce.
“A proposito, sabato prossimo quando verrai dobbiamo andare a prendere la frutta da un produttore di qui. È buonissima, vorrei fare una bella scorta”.
Le accarezzo.
“Amore, mi scordavo, c’è una vigna sotto il paese che vende dell’ottimo vino sfuso”.
Decido di toglierle anche la gonna. Armeggio sulla cerniera, ma non riesco a slacciarla. Lei abbassa lo sguardo ad esaminare che cosa sto facendo e indifferente continua a parlare al cellulare con il marito.
“Perché, uffa, dai sono cose genuine…Tesoro!…”
Mi alzo e con un cenno la esorto ad alzarsi anche lei. Lo fa. Mi metto dietro di lei.
“Vorrei che fossi qui con me” dice al marito.
Ora è più facile armeggiare sulla cerniera. Riesco ad aprirla e faccio scivolare la gonna, lei istintivamente alza prima una e poi l’altra gamba per farsela togliere. È rimasta in mutandine e reggiseno. Rivedo il suo bel corpo rotondo, formoso, di donna matura, ma che non denuncia smagliature di troppo. È un corpo sessualmente invitante e sensuale, di una donna che sa amare, che invita ad amare. Si avverte in modo istintivo che, al di là delle apparenze esteriori di signora per bene, nell’intimità è una donna provocante e disinvolta, come piacevolmente si intuisce che non è la prima volta che cerca e trova il piacere oltre il matrimonio.
“O forse no, chissà se ci fossi tu qui con me forse….forse non sarei così rilassata!” dice con leggera ironia.
Le mie mani affondano sulle sue chiappe.
“Dai, amore, sto scherzando! Lo sai che ti amo! Vorrei davvero che tu fossi qui con me!” recita con maestria.
Slaccio il reggiseno. Lei continua a far finta di niente.
“In casa è tutto a posto. Non abbiamo avuto intoppi”
Le accarezzo il seno fiorente e la mordicchio sul collo.
“Penso che stasera andremo a mangiare una pizza, qui in paese”.
Mi distacco da lei e mi siedo nuovamente sul divano, la afferro piano per il braccio invitandola a sedersi di nuovo. Si siede molto vicina a me. Sento il calore del suo corpo.
“Abbiamo conosciuto alcune persone. Sono gentili”.
Mi avvicino con le mani alle mutandine.
“No, amicizie vere e proprie non le abbiamo fatte!”
Le faccio scivolare lentamente, lei mi aiuta alzando con erotica naturalezza ambedue le gambe e i piedi. Ora è completamente nuda.
“Ma no! Ci sono dei giovanotti e uomini anche di una certa età che ci guardano. Fanno apprezzamenti. Un piccolo paese, sai com’è!” e continua provocante “Sai, quando vedono una bella signora che viene da fuori….”
Mi sbottono e tiro fuori l’arnese ormai gonfio.
“Certo che ci provano!”
Dice con sarcasmo. Abbassa gli occhi e lo guarda, ma resta compassata.
“Amore, sto scherzando! Immagino che il marito abbia giustamente preso sul serio la sua affermazione. Prendo la sua mano sinistra e l’accompagno posandocela sopra.
“Al solito? Amore ti supplico, perché sei sempre così…geloso?”
Lo afferra dolcemente e comincia ad accarezzarlo con molta naturalezza.
“Amore, lo sai che non lo farei mai!”. Sembra quasi convincente in questa sua affermazione, poiché si intuisce che il marito nutra fondati sospetti sulla fedeltà di sua moglie. Lei è piacevolmente seducente e impudica quando dice questo. Riprendo a baciarla sul collo. Lei continua ad accarezzarmi l’uccello.
“Dai amore, ti supplico, non dire così! Non ci ha provato nessuno!”
Le accarezzo la fessura e penetro leggermente con il dito. Lei ha un sussulto e un gemito di piacere che forse il marito avverte, tanto che poco dopo come colta di sorpresa da una presumibile richiesta di lui, con tono velato tenta una discolpa:
“No! Tesoro! Non ho nulla!” e continua “No! Non ho fatto nulla!” e ancora “Ma cosa? No! Amore!”
Insisto piano, mentre lei socchiude gli occhi per il tenue piacere che sta provando.
“Ma certo che sono sola!” e poi “Ti prego amore! Non litighiamo anche al cellulare! Su! Dai!”
Mi alzo e piano mi tolgo tutti gli indumenti, intanto che lei parla con il marito cercando di dissuaderlo dalle sue comprensibili gelosie.
“Amore, allora perché hai accettato che trascorressi questa settimana sola con Anna, senza di te?”
Evidentemente i presunti sospetti del marito affondano su antecedenti veridiche premesse. La trovo stimolante, eccitante, in questo battibecco con lui, mentre cerca di coprire attraverso menzognere parole un inganno che sta momentaneamente e volontariamente compiendo. Mi viene quasi il dubbio che ci sia tra loro una sottintesa complicità.
“Dai amore, basta! Non ne posso più! Sei troppo assillante! Guarda che se continui chiudo la comunicazione!”
Mi avvicino nuovamente a lei, la afferro leggermente sulle spalle e cerco di farla distendere sul divano, lei imperturbabile si lascia scivolare, mantenendo saldamente il cellulare all’orecchio.
“Su tesoro, tranquillizzati, sono sola, davvero, non c’è nessuno con me, sto solo aspettando che Anna rientri dalla sua passeggiata.”
Vado su lei, ora sento davvero il calore del suo corpo, comincio a baciarla sul collo e ad accarezzarla, tutta.
“Amore, su, stasera ti richiamo.”
Mi faccio coraggio e comincio a penetrarla lentamente. Socchiude gli occhi e apre la bocca tentando di trattenere all’interno un sospiro di piacere.
“Ciao, tesoro! Ciao!” dice con voce tenue, quasi trattenuta.
Gli sono dentro. Sforzandosi di non far palesare il piacere che la assale proferisce un ultima e definitiva frase al marito.
“Non ti tradirò mai, amore!” e chiude la comunicazione.