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L’incontro con margherita

L’impresa era veramente di quelle impossibili, dopo oltre un anno di infuocate telefonate erotiche avrei potuto toccare con mano e non solo, la mia Margherita, ma come pretendere che la realtà dell’incontro potesse superare la fantasia e le immagini che ci eravamo scambiati in chat all’inizio e al telefono dopo? Come potevo sperare che un incontro reale in carne ed ossa potesse competere con l’erotismo che solo una sfrenata fantasia tra sconosciuti poteva liberare? Mi sentivo un Davide al cospetto di un Golia, chissà il terrore di fallire era secondo solo all’impetuoso desiderio di poter incontrarmi con una donna con la quale, candidamente, ci confessammo il nostro reciproco vizietto: Il Clistere e la Sodomizzazione.
Non eravamo più giovanissimi e, almeno io, prima di conoscere Margherita, avevo oramai dedotto di essere una mosca bianca e che mai, dico mai, avrei potuto realizzare il mio sogno erotico.
Io e Lei ci eravamo conosciuti, più di un anno fa, in chat, io avevo un nick molto esplicito “clisterino” e Lei ne aveva un altro altrettanto esplicito “sodomizzami” e ci colpì il fatto che dopo poche battute ci trovammo in piena sintonia senza cadere in alcuna volgarità o frasi scontate e banali al punto che ci venne spontaneo scambiarci i numeri di cellulari.
Ne seguirono stupende telefonate eroticamente e cerebralmente di altissimo livello, l’eccitazione era praticamente quasi incontrollabile, gli intensi orgasmi ci fecero tornare ragazzini e spesso la masturbazione produceva piaceri mai provati. Il bello era che tutti i nostri colloqui era improntati sulla pura virtualità degli eventi, nessuno di noi due aveva mai fatto quello che la nostra libera fantasia ci portava a inventare stupende situazioni erotiche e spesso ci trovavamo completamente spossati ma felici dopo ore passate al telefono a farci delle cose stupende.
Margherita si era fatta promettere che la prima cosa che le avessi dovuto fare era proprio quella di sodomizzarla, per lei era importantissimo eliminare tutti i preamboli della conoscenza perché, diceva, poteva distruggere un anno di aspettative sessuali ed erotiche e su questo aveva ragione, ma, nel contempo voleva farsi trovare pronta per l’occasione e la sua prima volta doveva essere perfetta.
Per questa ragione lei mi assicurò che prima del mio arrivo lei si sarebbe fatta una peretta e un clistere, ma lo avrebbe fatto al telefono con me. La chiamai a circa 80 km dal luogo del nostro incontro, lei era già lì, il mio cuore batteva forte e quando il segnale di libero del telefono lasciò il posto a un “pronto?? sei tu amore?” il battito del mio cuore ebbe un balbettio
“Certo amore mio, sono io, è tutto pronto?”
“Certo caro, sai, sono eccitatissima, guidami tu, dimmi cosa devo fare”
“Da brava Margherita, ora iniziamo con una bella peretta, ok?”
“Si amore, come vuoi, la camomilla è già pronta, ora la risucchio nella peretta”
“Bravissima amore mio, ma ti prego, fammi sentire il rumore dell’acqua che viene risucchiata..”
“Certo” Margherita avvicinò l’auricolare alla punta della canula immersa nel tiepido liquido e subito una forte eccitazione ci pervase quando sentii quel classico gorgoglio.
“Brava brava, continua, accertati che sia tutta piena, non lasciare aria dentro”
“Si amore, ecco, ora è proprio piena piena, dimmi, cosa devo fare?”
“Ora appoggia la peretta sul bordo della vasca da bagno avendo cura che la canula sia protesa verso l’alto”
“Fatto tesoro e poi?”
“Bene, ora porta le tue mani sulle tue chiappe, allargale a più non posso e cerca di sederti sulla canula cercandone la punta fino al contatto con il tuo buchino riesci?”
“Si, Si, sto tentando, ohohohhh ahi! no ohohohoh, ecco, si si ora è proprio lì”
“Da brava Margherita, cerca la giusta inclinazione e poi lasciati scendere fino a sentire tra le tue chiappe la parte finale della canula e l’inizio della peretta, ma fai piano, piano piano, dai !”
“Ooohohoho siiiiiii, siiii, è bellissimooooo, ohohoho Maurizio, sta entrandoooooo”
“Piano, fai molto piano!!!” gli suggerii al telefono.
“Oohohoho mmmhmhmh mioddio ho la bocca secca dall’eccitazione, è bellissimo, ora la pera è tutta dentrooooooo ! ! ! ”
“Bene, brava, ora rotea un po’ il bacino, servirà per assestarla meglio”
Sentivo che mugolava come una cagna in calore, era evidente che l’operazione gli piaceva!
“Ora Margherita prendi la pera con la mano destra e, tenendola ben premuta contro il tuo culetto, mettiti in ginocchio e inizia a premere sulla membrana della peretta, ma stai attenta, fai anche ampi respiri , servirà per facilitare l’ingresso della camomilla nel tuo pancino.”
“OK, ecco ora premooooo ohohohohohh!!!! Sento lo schizzo!!!!, che bello!!!”
“Bene ora premi dai, premi forte, aiutati anche con l’altra mano”
Sentivo i suoi sospiri si grande piacere, la situazione mi eccitava da morire
“Ooohohohoh si si si si che meraviglia sentire che mi schizza dentro! si si ancora! Ohhhhoohoooho mhmmhmhmhm uuhuhohouhuh” Mi urlava Margherita al telefono come per trasmettermi almeno una parte delle sensazioni che provava ” Maurizio è meravigliosooooo”.
“Premi forte Margherita, premi forte sulla pera dai!, fai in modo che gli schizzi siano il più violenti possibili dai !”
“Si Si amore ci sto riuscendo ohohoho che belloooo! ..mmmhmh ohohouhuuh amore ”
“che c’è tesoro ?”
“E’ finitaaaa” mi disse quasi sconsolata e con senso di tristezza infinita.
“Assicurati che sia finita, schiaccia bene la pera sino a che puoi, non ti preoccupare amore, siamo solo all’inizio” Le dissi rassicurandola.
“Ohoho amore, è proprio finita sai ora la estraggo Ohohohohuhuhu che bella sensazione, aspetta, quasi quasi me la reinfilo per poi rifilarmela ohohoho Maurizio che bellooooo!”
“Sei proprio una stupenda maialina sai, ora alzati e scaricati nel water.”
“Si amore, ecco ora sono pronta, voglio avvicinare l’auricolare al mio sederino.”
“Si Si brava”
Ben presto sentii il bellissimo rumore dello spruzzo che si stampava sulla maiolica del suo water accompagnato dai suoi gemiti di piacere ”
“Ooohohoho sssppprrroonnnfnffffnffnf, Ooohohoho sssppprrroonnnfnffffnffnf”.
Poi gli schizzi si diradarono, gli chiesi come stava.
“Bene, benissimo amore, penso di aver finito, si si ho proprio finito”
“Ok Margherita, ora che ci siamo ripulite del grosso, vediamo di rifinire e perfezionare il tutto con un bel clistere da due litri”
“Oohoho Maurizio, non vedo l’ora, ora vado a prepararlo, sai, sei stato bravissimo”
Sentivo un rumorio di pentole immediatamente seguito da uno scroscio della camomilla.
“Ecco amore, la borsa è piena, 2 litri e 1/2, spero di riuscire a inglobarmeli tutti”
“Certo amore, vedrai che ci riuscirai dai !!! ci sei ?”
“Si amore, ora porto la borsa al trespolo accanto al letto. Ecco la appendo umfh”
Sentii uno sbuffetto dovuto al suo sforzo di innalzarsi sulle punte per agganciare la pesante borsa con il tiepido liquido, all’apposito trespolo del clistere
“Perfetto tesoro, ora apri la valvolina e richiudila subito al primo schizzo”
“Ohi! Ecco fatto, e ora?”
“Sdraiati supina sul letto, mettiti sul fianco sinistro in modo che tu possa guardare la sacca del clistere, ci sei?” attesi un attimo durante il quale sentivo che si stava accomodando sul letto.
“Si ecco, ci sono sto guardando la sacca del clistere, è veramente imperioso visto da qua, fa quasi impressione, ho paura!”
“Tranquilla amore, rilassati, andrà tutto bene, ora prendi la canula e accompagnala dentro il tuo culetto, forza dai”
“Si amore, ci sono, eccolo, ohohoooooh è bello sentirlo giocare con il mio buchino, ecco, ora trovo l’esatta inclinazione, ohohoho mmhmhmh certo che è una bella canula…” La sentivo ansimare, come quasi facesse apposta a ritardare l’operazione, come se gli piacesse quella situazione, poi improvvisamente.
“Ohohohohuuhuh siiiiiiii tuuuutttaaaaaaa dentrooooooooooooooo!!! aspetta aspetta ora la ritraggo ohohoh uuhuhhu si si si eccooooo tutttaaaaaaa dentrooooooooooo”
“Margherita, ora gira la valvolina, ma assicurati che la canula sia dentro proprio tutta!!!”
“Penso sia dentro tutta tutta ma come faccio a esserne certa?”
“Stringi forte le chiappette, se i tuoi glutei sentono il contatto con la farfallina dell’apertura della valvolina significa che sei ok!”
“Va bene hoi! Ecco si la sentoooooo, magnifica sensazioneeeee mhmmhhm”
“Brava, ora gira la valvolina dai!”
“Si amore, dedico a te il primo schizzo mah mah mah qui non sta scendendo nulla Maurizio, cosa devo fare”
“Non preoccuparti, capita ora muovi la canula dentro il tuo culetto roteandola, sfilandola e reinfilandola, intanto respira molto lentamente ma profondamente”
“Ohohhhh eccooooo scendeeeeeeeeeeee ohohohoho che bellooooooooooo, Maurizio sta scendendo si si si . Ohohohuhuhhuu mmmhmhmhmh che meraviglia”
Margherita ansimava, respirava, godeva.
“Dimmi Margherita, dimmi a quanto sei arrivata ., guarda la sacca del clistere e dimmi quanto manca ”
“Si si 2,3 litri, 2,2 ecco ora sono a 2 adesso ecco, ohohoh 1,8, 1,5 mmhmhmh ohohoh uhuhu 1,2 Maurizio non scende piùùùùùùùùùùùùùù !!! aiutami!!!”
“Rilassati amore, è normale!, continua a respirare e rilassati, lasciati andare aspetta un attimo e vedrai che la discesa del liquido continuerà ., vuovi un po’ la canula dai”
“Si ecco, ora sta ricominciando ecco oddio manca 1 litro scarso oohohoh mi sento piena da scoppiare”
“Resistiiiiiii!! Non ti fermare adesso” gli urlai
“Aiutoooo non ce la faccio, ho una pancia enormeeeee, ma è bellissimo .. ecco..manca 1/2 litro ohohoho significa che due litri sono nel mio pancinoooo ohoooho”
“Respira Margherita, respira respira!” gli ordinai.
Seguirono attimi di assoluto silenzio
“Margherita”,
“Margheritaaaaaaa! ci sei ???” Poi improvvisamente una voce bassa e rauca.
“Oohohohohohh . Stupendoooo, l’ho finitooooo ! ho 2litri 1/2 in panciaaaa mmhmhmh che meravigliosa sensazioneeee. Maurizio ho fatto tutto il clistereeeee!”
“Stupendo Elonora! sei grandeeeee!”  urlai euforico,
“Ora stai ferma e resisti qualche minuto prima di scaricarti” aggiunsi con fare professionale.
“Si amore, ho una pancia come se fossi incinta, ohoho come mi piacerebbe che tu fossi qui ad accarazzermela , ti prego Maurizio dimmi che stai arrivando, dimmi che mi inculerai, dimmi che finalmente il tuo cazzo potrò sentirlo nel mio culetto, dimmelo dimmeloooo” mi implorava Margherita.
“Si Si amore mio, stasera il tuo culetto e il mio cazzo saranno un corpo solo, te lo giuro. Non fallirò vedrai, te lo prometto!” gli risposi rassicurandola per poi aggiungere
“Ora vai a scaricarti tesoro, stai attenta, muoviti piano piano, io sono lì ad aiutarti, a sorreggerti”
“Grazie Maurizio, sei bravissimo. Ora vado a scaricarmi ti aspett, ciao, smack” Ci baciammo al telefono e ci lasciammo sicuri che di li a poco i nostri sogni, le nostre fantasie si sarebbero finalmente trasformate in realtà.
Ero eccitatissimo, il satellitare indicava oramai pochi kilometri all’agognata meta, nel contempo ero terrorizzato all’idea di fallire l’incontro.
“No No mai e poi mai mi sarei perdonato se qualcosa fosse andato storto ” pensai dentro di me. Un nugolo di pensieri si impadronirono della mia mente, quando improvvisamente .
“Sei arrivato” mi annunciò il satellitare.
Come preannunciatomi da Margherita, a quel numero civico avrei trovato un cancello aperto, un ampio giardino preceduto da un selciato ove lasciare l’auto. Sulla sinistra una scala esterna saliva al piano superiore ove, un ballatoio annunciava la porta della casa di Margherita.
Come da accordi la porta la trovai socchiusa, accostata, una leggera spinta e da lì in poi tutto mi doveva essere sconosciuto. La penombra dominava l’ambiente, le linee si intravedevano e il mio incedere era più simile a quello di un ladro d’appartamenti che di un amante . dove mai sarà Margherita ? . Diedi il tempo alle mie pupille di ambientarsi, ma nessuna luce o immagine mi portava sicuramente a lei, la mia Margherita, mentre, ne ero sicuro, lei già sentiva la mia presenza nella sua casa, una casa grande ma che ancora tratteneva i profumi della camomilla a testimonianza di quanto era accaduto, una casa grande che le mie pupille cercavano di delineare in modo netto assieme al mio udito che cercava di carpire anche un minimo respiro. Finalmente i miei sensi individuarono quello che sicuramente doveva essere il bagno degli ospiti, aprii quella porta e una luce, seppur fioca, presentò il servizio. Margherita aveva preparato tutto per una salutare doccia che, se ancora ci fossero dubbi, ne decretava la mia presenza in modo inconfutabile.
Sotto la doccia ero certo che Margherita aveva iniziato l’attesa snervante, ma estremamente eccitante, ora lei sapeva dove ero e cosa stessi facendo. Terminata la doccia mi misi addosso un accappatoio a pareo utile a coprirmi le parti intime ma lasciava scoperto il resto. Ora, così messo, iniziai a vagare per la casa nella totale penombra. Individuai la sala, ampia e completa di tutti i gadget degni di una single benestante, poi individuai una camera, ma doveva essere una stireria, una specie di disimpegno e poi finalmente una camera. Entrai con circospezione, tutto era in perfetto ordine e non ci volle molto per comprendere che era vuota, rimasi deluso, ma anche un senso di paura mi assalì,
“Ma dove sono e cosa sto facendo ” mi chiedevo Poi, sempre nella penombra, vidi delle scale che portavano sopra, scoprendo l’esistenza di una mansarda. La scoperta mi rasserenò, sapevo di aver trovato la soluzione e, con circospezione, iniziai a salire fino a che la mia visuale superò una specie di balaustra sulla mia destra aprendomi a una nuova vista: Un ampio locale ben arredato per il tempo libero: un tavolo da ping-pong, un biliardo professionale, un calciobalilla da bar, una zona dedicata al tiro delle freccette e poi un divano, un divanoletto enorme che però mostrava al visitatore la parte posteriore, come per nasconderne l’eventuale utilizzatore, ma un mancamento mi prese quando, avvicinandomi meglio, vidi un lembo di una veste penzolare da un lato: Margherita doveva essere lì. Ma come un cacciatore sicuro sicuro di sè, non avevo alcuna intenzione di avventarmi sopra di lei e il mio lento avvicinamento rappresentava anche per lei una deliziosa tortura. Ecco, ancora un passo eccolaaaaa!
Finalmente, dopo tanto tempo della sola sua voce, ora la mia vista si estasiava anche della sua figura; Margherita era lì, davanti a me, rannicchiata in posizione fetale, come a ultima parvenza di difesa per quello che inevitabilmente doveva accadere. Il suo stupendo corpo mi offriva la vista delle sue spalle sulle quale cadevano dei boccoli biondi la cui cascata nascondeva anche parte del suo visino, un lembo di seta interrompeva la linea perfetta della sua schiena per poi essere ripresa immediatamente sotto i glutei da cui partivano, in perfetta sincronia, due gambe stupende, la cui lucidità evidenziava una recente abbronzatura marittima.
Margherita era immobile, come fosse una statua giunonica, ecco, dopo tanto tempo, ecco il concretizzarsi di tante fantasie. Questo pensiero mi impediva il respiro, improvvisamente Margherita si mosse, un piccolo movimento dell’anca utile solo a far scivolare la copertina di seta che copriva i fianchi e
“Mioddio, che stupenda visione! che meraviglia questi glutei marmorei ” e così pensando mi sedetti anch’io su questo divano, proprio dietro il suo culetto che era ancora bianco, come se avesse voluto preservarlo anche dall’abbronzatura e riservarlo  solo per questo momento. Le accarezzai delicatamente la schiena, ecco il primo contatto i miei polpastrelli scivolavano su di essa sincronizzandosi con le unghie che, con molta delicatezza, trasmettano caldi brividi a Margherita che, ansimando, mostrava di accettare ben volentieri il primo approccio fisico. Le mie esperte dita correvano su di lei, poi le mie mani ne presero definitivamente possesso accarezzandone dapprima le spalle, poi i seni, due stupende tette, soffermandosi sui turgidi capezzoli per poi ridiscendere sui fianchi e ritornare sulla schiena . Margherita a quel punto girò il suo viso
“Amooreeee finalmenteeee” mi disse sospirando,
“Tesorooo ti amoooo, ora sei mia” gli risposi io baciandole le spalle
“Si si   ricordati la promessa Maurizio”.
La promessa certo, in tutti i nostri stupendi rapporti telefonici mi faceva promettere che come prima azione l’avrei inculata, niente fronzoli, voleva che il nostro primo live fosse la sua sodomizzazione che da sempre desiderava e che fina da ragazzina si procurava anche con penne stilografiche rotondeggianti che trovava nello studio del padre, un particolare questo che mi eccitava da morire
Le mie mani la invitarono a mettersi supina, le mie labbra scesero sui suoi glutei accarezzandoli, baciandoli e, alla vista dei brividi sulla sua pelle, la mia lingua decise di partecipare al gioco facendosi largo nel tra i glutei, opportunamente allargati dalle mie dita, iniziando un folle corteggiamento con il suo solco. La mia lingua iniziò a dare piccoli colpetti alla sfintere di Margherita in modo da lubrificarlo ben bene, ma poi, estasiato da tanta eccitazione, capii che la mia saliva poteva mancare e allora decisi di attingere dalla sua fica che, nel frattempo, mostrava di essere fradicia di piacere.
“Mettiti alla pecorina Margherita, così, punta le ginocchia sul bordo del divano, brava, ecco ora allarga bene le gambe, cooosì”
Margherita ubbidiva, eccitatissima prendeva posizione così che io, in ginocchio da dietro, con la mia lingua, potessi spalmare i suoi umori che fuoriuscivano dalla fica fradicia, attorno allo sfintere con una azione di umettamento continua e instancabile .
Margherita ansimava, godeva come mai nella sua vita e, improvvisamente, un comando perentorio partì dalla sua bocca
“Inculami, mettimelo dentro, subito, adesso dai!” Mi alzai, il pareo che indossavo cadde naturalmente e vidi il mio cazzo dritto e forte come mai. Presi l’asta con la mano destra, scappellai completamente il mio glande accompagnandolo verso l’incontro della vita: lo sfintere di Margherita Quei momenti di pausa sul corpo di Margherita la resero più eccitante, infatti si muoveva, ansimava, il respiro gli si fece forte e veloce come se si trovasse in uno stato di dipendenza insoddisfatto, ma si calmò improvvisamente quando sentì le mie dita appoggiarsi sulle suoi glutei dilatandoli come mai, con forza e determinazione fecero apparire il buchino del culetto di Margherita che pulsava bisognoso di un contatto che ben presso avvenne. Il mio glande baciò lo sfintere assestandovisi sopra con delicatezza
“Ohohohohho è bellissimoooooooo mmhmhm ”  Margherita si stava lasciando andare al piacere e lo si capiva anche dal roteare dei suoi fianchi, mossa utile a meglio accomodare il glande che, apparentemente sproporzionato rispetto al culetto di Margherita, da lì a poco ne avrebbe preso possesso. Iniziarono ora dei micromovimenti dalle due parti per favorirne la penetrazione, Lei dichiarava il proprio piacere in modo incontenibile, continuava a muoversi e spingere sul glande che non ne voleva sapere di entrare spingevo forte anch’io, ma nulla da fare, eppure tutto era ben lubrificato dai suoi stessi umori, ma nulla da fare,
“Entra entra dai ” incitava Margherita,
“Non stringere, dai lasciati andare!” risposi io indispettito e aggiunsi
“Dai Troia, mia maiala dai, lasciati andare” A quelle parole Margherita lasciò da parte ogni formalismo
“Si porco dai, adesso è tutto tuo il mio culo, fottimi, fottimi dai, mettimelo dentro tutto ” Poi si girò verso di me, il suo sguardo terrorizzato sembrava comprendere la situazione non c’era più scampo per lei: la rosellina improvvisamente si ammorbidì allargandosi come i petali di una rosa, immediatamente vidi il mio glande sparirci dentro piano piano ma inesorabile
“Ahhhhahaha!!!” Un urlo di dolore di Margherita mi bloccò un momento, ma fu lei stessa che con un deciso colpo all’indietro si inghiottì il mio cazzo nei suoi intestini risucchiandolo come se mi stesse facendo un pompino
“Ooohohhoh ma.. ma.. è bellissimo ” sospirò Margherita. Io sentivo il mio cazzo duro e grosso come mai lo era stato nella sua vita, tutti e due ci fermammo per qualche minuto, immobili, per dar tempo allo sfintere di assorbire il primo dolore e iniziare ad assaporare il piacere della verga che dilaniava le pareti del buco del culo al punto che un piccolissimo rigolo di sangue scivolò sull’inguine di Margherita passando per la mia verga presa in una ferrea morsa dallo sfintere di lei. Ora il suo respiro si fece meno feroce, il dolore oramai aveva lasciato il posto a una dolce e calda sensazione di possesso, il desiderio di una vita si era avverato, la lussuria iniziò a prenderci senza ritegno. Eleonoro iniziò ad ancheggiare e a effettuare piccoli movimenti di andirivieni, il tutto accompagnato da mugolii di intenso piacere, io gli presi ben saldi i fianchi e inizia a spingere il mio pube contro i suoi glutei facendogli sentire la carezza dei miei testicoli sulla fica, tutto questo ci inebriava, ma godimento ci aveva scossi così tanto, al punto che, totalmente infoiati, ci trovammo a scoparci come dei forsennati, urlandoci sconcezze senza ritegno.
“Troia, sei la mia troia..”,
“Porco schifoso, come scopi te non scopa nessuno”
“Maiala, ti piace ehhehe ??!?”
“Spingi porco, spingi più forte, non ti fermare dai..dai,dai!”
“Ora ti apro in due, ti spacco tutta ”
“Dai dai sborrami nel mio culo ”
“Si, Si, ti faccio un clistere di sperma caldo dai!”
“Oohohouhuhuohhuuh SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!”
“Ancora, ancora, ancora, ancora, ancora, ancora, ancora si si!”
“Oohohoho veeeeengoooooooooooooooooooo!!!!!”
Un enorme fiotto partì dai miei testicoli e in un potente schizzo inarrestabile inondò l’intestino di Margherita, a questo ne seguirono altri, tanti altri in un orgasmo mai provato, una inculata stupenda, un meraviglioso clistere di calda sborra gradito moltissimo da Margherita che, spossata, ricadde a braccia aperte supina sul letto, emettendo l’ultimo gemito di piacere quando l’asta del mio cazzo ripercorse il suo sfintere accompagnando fuori anche il mio glande in un ultimo contatto con le pareti del suo buco del culo. Sfinito mi accasciai anch’io sul letto e penso di aver perso il contatto con la realtà immediatamente, perché mi addormentai in un sonno sulla cui durata però non ci si poteva scommettere molto.

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