Patrizia é la ragazza del mio amico Federico.
Patrizia ha un gran brutto vizio: quello di portare sempre dei costumini con le mutandine di due taglie più piccole di quello che sarebbe necessario.
Quasi come una sfida, quei costumini diventano spesso trasparenti dopo un bel bagno nel mare.
E’ ovvio che lo sguardo non può posarsi che su quelle belle chiappone rotonde e gonfie, separate da un profondo solco per desideri profondi e malcelati.
Quel gran culo era così evidente che mi si rizzava il cazzo al solo pensiero.
Non ne parliamo poi quando un giorno si fece acconciare con tutte treccioline modello Bo Derek che quando la vidi (maledizione) pensai le peggio porcate tutte insieme.
Alla fine, per sfogarmi, andai a casa e comincia a sfogliare le pagine di Internet.
Ma nulla da fare.
Tra tutti quei sederi, anal, group, alla fine la voglia di una generosa scopata era sempre maggiore e, distrattamente, avevo anche cominciato a toccarmi.
Fù allora che senti una voce giungere alla porta della stanza che diceva
”Ti aiuto io se vuoi”.
Non senza imbarazzo, colto sul fatto, mi girai.
Era lì, senza nulla addosso tranne le sue piccole mutandine.
Mi venne incontro ed io cominciai a baciarla sui seni e, contemporaneamente, abbassando le sue mutandine.
Lei guardò il monitor aperto su uno dei peggiori siti porno, e, per tutta risposta, si sedette sulle mie gambe chiedendomi di mostrarle altre foto a luci rosse.
Solo che sendendosi, prese il mio uccello in mano, se lo puntò nel culo e ci si impalò sopra.
Incredibile. Stavo guardando foto di ragazze sfondate mentre il mio pisello si trovava ben piantato dentro culo dei miei sogni.
Più le immagini andavano avanti più Patrizia accelerava il ritmo.
Alla fine, le esplosi nel culo facendole un clistere di sborra.
Allora lei si alzò, si sfilò il cazzo dal culo e, mostrando il buco del culo aperto e sporco di sborra, si mise in ginocchio e mi ripulì il cazzo con la bocca.
Sorridendo e sorridendo uscì dalla stanza.