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Complicità

Sono il marito di Jessica, una bella mora di 29 anni, modestia a parte siamo entrambi molto carini, formiamo una bellissima coppia, sono molto sicuro di me stesso essendo io un uomo molto attraente, le occasioni per tradire mia moglie si presentano all’ordine del giorno e questo lei lo sa bene, ma la cosa non mi interessa affatto, a me basta mia moglie a patto che lei soddisfi tutte le mie fantasie mettendole in pratica.

Jessica è molto innamorata di me e farebbe qualsiasi cosa per non perdermi, ogni volta che facciamo l’amore puntualmente le parlo di tutto quello che mi piacerebbe lei facesse, ad esempio mi piacerebbe che lei scopasse con un altro uomo (premetto che io non sono affatto bisex), all’inizio mia moglie si arrabbiava molto, ma con il passare del tempo ci ha fatto l’abitudine, anzi ha iniziato lei raccontarmi quello che farebbe ad un altro uomo.

Un sabato mattina sono andato in un sexy shop comprando un vibratore e un fallo in puro lattice, ho fatto un bel pacchetto regalo e l’ho portato a mia moglie dicendole:
“Questo è per te amore, mi piacerebbe tanto che tu ci giocassi…” Quando lo ha aperto mi ha guardato rossa in viso e sorridendo maliziosamente, fingendo di essere arrabbiata mi ha detto che ero un porco schifoso a regalare certe cose a sua moglie, ma a queste frasi ormai c’ero abituato.

La sera stessa ho posizionato la videocamera sul treppiedi facendo da regista alla mia Jessica che si penetrava ano e vagina con il vibratore e il fallo in lattice, si è comportata da vera troia penetrandosi contemporaneamente nei due canali. Adesso ad ogni nostro rapporto lei vuole sempre qualcosa nel culetto mentre la scopo, o viceversa, nella figa mentre la inculo.

Finalmente con un po’ di pazienza sono riuscito a disinibire mia moglie, le ho sempre detto che io non sono affatto geloso di lei semplicemente perché non condivido quel tipo di sentimento, infatti le ho detto che deve vestire sempre in modo sexy e provocante, sia quando esce con me, che quando si reca in ufficio per lavorare.

Una sera abbiamo fatto un lungo discorso, le ho detto che volevo realizzare le mie fantasie nei suoi confronti, le ho ribadito che mi eccitava l’idea che lei scopasse con un altro uomo, anche da sola, le davo l’opportunità di organizzare e di rientrare a qualsiasi ora, di uscire a cena con qualcuno per poi concludere, ad una condizione, che lei mi raccontasse tutto nei minimi particolari, tenendomi aggiornato a volte anche telefonicamente dell’evolversi delle varie situazioni, insomma, ci doveva essere una complicità assoluta, la cosa più importante e fondamentale per affrontare questa situazione era di saper distinguere il SESSO dall’AMORE, inoltre Il fatto di essere regolarmente marito e moglie rende la cosa più eccitante e trasgressiva.

L’ho rassicurata dicendole che questo non comportava che anch’io dovessi uscire e scopare con un altra, a me interessava solo lei, mia moglie, volevo creare delle situazioni in cui prevale la cerebrità, avrei scopato solo con lei, godendo come non mai, mentre mi raccontava tutto quello che avrebbe fatto con il suo amante, anche facendo dei paragoni tra me e lui.

Mia moglie prende regolarmente la pillola da quasi sei anni, quindi con la persona giusta (sana), non si porrebbe limiti avendo dei rapporti completi in tutti i sensi, inoltre avrebbe dovuto scegliere lei con chi farlo.

Dopo qualche settimana finalmente decise optando per un suo collega di lavoro, che per lei aveva un debole, le faceva sempre molti complimenti a volte accompagnati da qualche battutina a doppio senso.

A lei piaceva molto, essendo lui un bell’uomo di 45 anni, l’idea di concedersi ad un uomo 16 anni più maturo di lei la eccitava moltissimo.

Io le avrei consigliato l’abbigliamento da sfoggiare in ufficio.

Tassative le calze autoreggenti sotto i tailleur, quando indossa la minigonna invece, le ho comprato, sempre al sexy shop, una scorta di collant che a vederli sembrano normalissimi, con un unica differenza, che sono aperti solo in corrispondenza della figa, sia questo tipo di collant che le autoreggenti, avrebbero facilitato eventuali scopate, soprattutto le classiche sveltine.

Per quanto riguarda le scarpe, solo con il tacco alto, almeno 9 cm, le avrebbero dato più slancio alle gambe già bellissime.

Finalmente si presenta l’occasione, mia moglie e il suo collega, con la scusa di finire un lavoro decidono di fare qualche ora di straordinario, sapendo entrambi che sarebbero rimasti soli essendo lunedì.

Jessica quel giorno è rientrata circa alle 21.00, quindi calcolando dalle 18.00 alle 21.00 ha fatto ben tre ore di “straordinario”, esaudendo i miei desideri…

Al suo rientro mi sono fatto raccontare tutto scopandola a mia volta, nonostante lei fosse distrutta è venuta per altre due volte essendo multiorgasmica.

– “Allora amore com’è andata oggi al lavoro… lo straordinario?”

– “Ho fatto quello che volevi e devo assicurarti che sia per la situazione creatasi, sia per le dimensioni del pisello del mio collega, ho goduto tantissimo, ho provato sensazioni indescrivibili, mai provate. Insomma è stato bellissimo proprio perché mentre godevo pensavo a te che sapevi tutto, non provavo sensi di colpa, Grazie amore!

Comunque ora, come promesso, ti racconto tutto nei particolari:

Sai, per tutta la giornata io e il mio collega ci siamo guardati con un desiderio profondo nascosto a fatica, con il trascorrere del tempo era chiaro che volevamo, anzi dovevamo, restare soli, appartati, per dare sfogo all’urgenza che sentivo nei miei fianchi ed intuivo nei suoi.

Finalmente alle 18.00, l’ultimo collega ci saluta, quindi abbiamo potuto chiudere la porta dell’ufficio alle sue spalle. Eravamo d’accordo, quella sera avevamo deciso entrambi di fare gli “straordinari”.

Istintivamente, ci siamo cercati, ci siamo abbracciati e ci siamo baciati, contro la porta, la mia lingua penetra dura e calda nella sua bocca, mentre lui la succhiava io già avvertivo sintomi pre orgasmici.

Le sue mani frugavano tra i miei vestiti e contemporaneamente mi spingevano contro la scrivania, io ero ormai partita, non capivo più niente tanto ero eccitata.

Dopo si è abbassato la cerniera dei pantaloni, non voleva perdere tempo, voleva scoparmi subito, quindi mi ha sollevato la gonna, veloce mi ha sfilato le mutandine e le gettandole per terra, io, come sai, indossavo le calze autoreggenti, mi sentivo tanto porca, a quel punto lui, con un unico movimento, mi ha penetrato spingendomi contro la scrivania. Io ero bagnatissima e il suo cazzo non ha trovato costrizione, scivolando dentro quasi risucchiato e senza sforzo, aveva un cazzone enorme, molto più del tuo, i miei umori erano abbondantissimi, gocciolavano sulle sue palle e sulle mie cosce mentre mi scopava alla pecorina.
Non c’era più molto tempo, continuava a pompare, schiacciando il suo pube contro il mio, con colpi sempre più forti, sollevandomi quasi ad ogni penetrazione nel tentativo sentirmi meglio, ma io ero ormai completamente fradicia, la mia fica sembrava senza fondo né pareti, quindi lui dovette accelerare il ritmo dei colpi con il suo cazzone perso nel lago bollente della mia fica, nel tentativo di raggiungere l’orgasmo che non tardo a venire.

Finalmente sborriamo insieme, mi viene dentro riempiendomi tutta di caldo sperma.

Io mi abbandono con la testa appoggiata sulla scrivania, sfinita dal lunghissimo e violento orgasmo, le mie gambe sono molli, non mi reggevo in piedi, infatti mi cedono e cado in ginocchio sulla moquette, noto però che il cazzo del mio collega è ancora ben teso nonostante abbia appena sborrato.

Poi lui si siede dietro la scrivania, mi ha afferra per le braccia e ,sollevandomi, mi aiuta a sistemarmi sopra di lui, così facendo mi penetra a fondo, nuovamente.

Mi piace da morire, ci ritroviamo faccia a faccia, in quella posizione può vedere tutto il mio godimento, a quel punto, mentre continuiamo a scopare, cominciamo a pomiciare come due ragazzini.

Non ho dubbi o esitazioni, voglio provarlo dietro e, sfilandomi il cazzo dalla fica, con la mano lo dirigo verso il buco del mio culetto ormai pieno dei succhi colati dalla mia fica.
Appoggio la punta del suo cazzo nel mio buchetto adagiandomi lentamente sopra, era durissimo, il mio deretano inizialmente si contrae, poi cerco di aprirlo rilassando i muscoli del retto, così facendo come una ventosa le ho risucchiato il cazzo, poi l’anello del mio buchetto si stringe avvolgendolo completamente, sempre più giù, fino in fondo, era tutto dentro, con le palle a stringersi sulla mia fica. Godevo come una troia, sì amore mi sentivo una troia, proprio come tu hai sempre voluto; ansimavo stretta a lui, abbracciandolo e baciandolo in bocca, provocando così maggiore eccitazione in lui, infatti cominciò a fottermi con molta decisione, su e giù, estraendo il suo cazzo fino quasi alla punta e spingendolo poi fino in fondo, sbattendo con il pube contro il mio culo ormai apertissimo ad accoglierlo, nel frattempo io mi toccavo il clitoride e la fica incitandolo a sfondarmi e a venirmi dentro, non capivo più niente.

Sono venuta contraendomi tutta, le ho strizzato talmente il cazzo che anche lui non ha resistito allagandomi di sborra, con fiotti lunghi e copiosi, che sentivo scorrere dentro sempre più in profondità.

Dopo qualche minuto estrae il suo cazzo che questa volta inizia ad ammorbidirsi, ci abbracciamo sfiniti. La mia mano però è ancora sulla fica, quella vista lo eccita nuovamente, il suo cazzo pulsa e ritrova vigore per la terza volta di seguito, forse stava pensando di penetrarmi ancora, ma poi fissandomi negli occhi con sorrisetto malizioso e mi ha detto “non ce la fai più è…?”

Mi bacia in bocca, pomiciamo per qualche minuto, poi alzandosi mi dice “Dai telefona a tuo marito e digli che ti accompagna a casa un tuo collega stasera”.

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