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Stefania – parte seconda

Ci stendemmo e ci riposammo, le chiesi se aveva fame, lei disse di si. Le dissi che se voleva potevamo mangiare nell’agriturismo, lei rispose che aveva paura che qualcuno la riconoscesse, le dissi che avrei preso un tavolo appartato e che se arrivava qualcuno di sua conoscenza, data la disposizione della porta avremmo potuto vederlo in anticipo e ritirarci in camera. Lei acconsenti e insieme, dopo una risciacquata, ci recammo a pranzo come due sposi in luna di miele. Mangiammo di gusto, guardandoci negli occhi, sorridendo felici, consapevoli che la giornata non era finita. Al termine del pranzo, come due pazzi ritornammo in camera, appena entrata mi saltò addosso, mi spogliò e iniziò un fantastico pompino, le chiesi se lo aveva mai fatto completo…mi disse “scherzi???…con mio marito????”, “ma con te è diverso e voglio provare questo ed altro”, ammiccò ambiguamente, “dovrai farmi passare una mia fantasia”, “quale?” le chiesi, e lei disse che era una cosa forse stupida, ma era un suo sogno ricorrente. Mi disse che voleva essere legata al letto senza possibilità di muoversi ed essere alla mercè di un uomo che poteva farle di tutto senza che lei potesse fare niente..Capirai, mi invitava a nozze. La lasciai un momento sul letto, mi rivestii e andai in macchina a prendere alcune corde che ho sempre per i casi di emergenza. Rientrai, mi rispogliai e con decisione le legai le mani alla spalliera del letto lasciandole le gambe libere, in questo modo era alla mia mercè, ma potevo rigirarmela come volevo. Così distesa iniziai a leccarla, a baciarla, a mordicchiarle i capezzoli fino quasi a farle davvero male…Glielo misi in bocca spingendo in profondità e ritirandolo quando a lei salivano i conati, nel frattempo continuavo a toccarla per farla eccitare ancora di più, semmai ce ne fosse stato bisogno. Lo sai cosa ti faccio adesso? Ti inculo..un lampo di terrore attraverò i suoi occhi, mi disse di no, che non l’aveva mai fatto..che era sporco. Volevi realizzare il tuo sogno?, ora ti accontento, le presi le gambe e me le portai sulle spalle bloccaldone con le mie braccia, in questa posizione era totalmente alla mia mercè. le dissi di rilassarsi che se l’avessi fatta male sarei uscito subito, puntai la cappella sul buchino inviolato e forte della precedente lubrificazione della sua figa iniziai a spingere. Entrò solo la cappella e mi pregò di smettere. Sapevo che se fossi uscito non sarei più rientrato, rimasi fermo lasciandola abituare alla ingombrante presenza..pian piano si rilassò e millimetro dopo millimetro le fui tutto dentro fino a che lei senti le palle sulle sue chiappe…”Oh dio mi hai inculata tutta…non lo credevo possibile…fà male ma è sopportabile…”…”vuoi che esca?”…”Se lo fai ti ammazzo…solo fai piano e fammi abituare”. Iniziai dei lenti movimenti di entrata e uscita, ad ogni affondo vedevo le sue smorfie di dolore, il viso rosso, stavolta per la sofferenza. Iniziai a carezzarle il clitoride, le dissi che presto il dolore sarebbe passato e avrebbe goduto come non mai, nel frattempo arrivavo alla sua bocca per baciarla dicendole che ora era una troia completa, quasi una femmina da letto, mancava solo una cosa che avremmo fatto dopo. Nel toccarla mi accorsi che si bagnava sempre di più, con le dita sentivo il mio cazzo attraverso la sottile parete. Certo era una posizione faticosa per entrambi, ma dovevo insistere..Iniziò a gemere, stavolta per il godimento. Sentivo lo sfintere pulsare, accelerai il ritmo. Iniziò a godere col culo, le abbassai le gambe e presi a scoparla come in figa e nel frattempo le mettevo il pollice nel buco davanti. “Oh Dio…E’ BELLISSIMO…FA’ ANCORA UN Pò MALE MA NON TI FERMARE…SFONDAMI!!! APRIMI IN DUE…MI SENTO UNA ZOCCOLA E MI PIACE”, continuavo a scoparla….me la rigirai a pecorina con le mani sempre legate al letto. Adesso ti faccio volare e me la scopai come avevo imparato con Sara…due colpi dietro e due davanti. Certo la cosa non era molto pulita, ma in quel momento pensavo solo a godere e a farla godere. Continuai così per un pezzo…lei oramai urlava senza ritegno dicendomi che era la mia zoccola, che si sentiva tanto puttana che era bellissimo farlo con me e tradire il marito. “Cosa mi sono persa in tutti questi anni…continua, inculami, fammi male…ma fammi godere ancora”. Me la trombai in culo e figa per almeno un’altra ora, cambiando continuamente posizione. A volte scivolavo sotto di lei che era sempre legata al letto e me la facevo impalare. Col cazzo in culo, vedevo la sua figa bella larga con quelle stupende piccole labbra che pendevano e che mi divertivo a tirare di lato. Poi non facendocela più la inondai l’intestino di sperma. Si accasciò su di me, tutta sudata e stravolta dagli orgasmi. All’improvviso tutta agitata mi pregò di scioglierla, lo feci velocemente e lei di corsa si chiuse in bagno. Sentii rumori inequivocabili, quando usci mi disse “ma quanta me ne hai fatta?…mi hai fatto un clistere” Le risposi che la colpa era sua e che desideravo tanto farlo. Si accucciò accanto a me e mi disse che si sentiva tutta rotta, fica, culo, schiena, specie la fica che stranamente, al contrario del culo, le bruciava e che non sapeva se ce la faceva a fare un altro round, che l’avevo distrutta e che come prima esperienza exraconiugale era stata bellissima, intensa ma che forse poteva bastare. Le dissi di non preoccuparsi, che anche se io ne avevo ancora voglia sapevo ciò che dovevamo fare. Mi guardò sorniona e mi sorrise accucciandosi tra le mie gambe, iniziò a succhiarmelo divinamente. Difficile descrivere le sensazioni che provavo, le dicevo come fare, come far frullare la lingua, come mettere da parte i denti, come succhiare ed aspirare…so solo che dopo un tempo che mi parve interminabile esplosi nella sua bocca e mentre ingoiava il mio succo sentivo che mi aspirava anche l’anima. A quel punto anche io erò distrutto e decidemmo di andare via con la promessa di rivederci presto e così accadde…Un’unica domanda mi frullava nella mente, l’avevo messa incinta???.Ma queste sono altre storie.
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