Caro Fabio,
ti scrivo una lettera per raccontarti una cosa che mi pesa troppo e che non avrei mai il coraggio di dirti guardandoti negli occhi. Sono ormai 7 mesi che stiamo insieme e io davvero non ce la faccio più a tenermi dentro certe cose. Ho 18 anni e,come puoi intuire, delle esigenze che riguardano la sfera sessuale,esigenze che tu purtroppo non riesci a soddisfare.
Te lo dico francamente: non avrei mai pensato che un uomo di 30 anni quale tu sei potesse avere un cazzo tanto piccolo e inutile,e come se non bastasse,che potesse durare la metà di quel che può durare un dodicenne che ha appena scoperto il piacere della prima sega.
Fabio,la prima volta che ti sei spogliato per poco non sono scoppiata a ridere. E sinceramente credo che tu abbia meritato,per la tua inettitudine sessuale nei miei confronti,ciò che sto per dirti.
Tuo padre Giuseppe ha sempre suscitato in me un certo interesse,malgrado abbia ormai 60 anni. Come puoi vedere è ancora un bellissimo uomo,e quell’aria da persona matura,da padre di famiglia contribuisce a renderlo particolarmente.. appetibile.
Quando mi hai invitata a cena due settimane fa,forse non ti sei accorto che sotto il tavolo sono riuscita a sfilarmi un decolté chanel che mi hai regalato e a strusciare il mio piedino fasciato dalla calza a rete sul cazzo di tuo padre. Ho sentito il suo uccello gonfiarsi sotto il mio movimento,le mie dita massaggiargli l’inguine.. sai,avevo voglia di scendere sotto al tavolo e fargli un pompino mentre voi continuavate a parlare di quella cazzo di economia..
Sapevo che lui non avrebbe detto nulla,o per imbarazzo,o per non scatenare una tragedia,così ne approfittai della situazione per fare la troia con lui.
Sabato pomeriggio sapevo che tu non eri a casa,e pensai bene di andarci per restare sola con lui.
Suonai al campanello e mi venne ad aprire proprio Giuseppe. Il suo atteggiamento era visibilmente agitato,per poco non balbettò..
:-carissima.. Fabio non è a casa ma,ma.. puoi trovarlo stasera!
:-sciocchino.. lo so che non è a casa Fabio.. Io sono qui per te,non per lui!
:-ma,ma.. io sono un uomo sposato,potresti essere mia figlia!
:-allora sculacciami per bene paparino.. tua figlia è una bambina molto,molto CATTIVA!
Scansandolo entrai e iniziai a spogliarmi sulla soglia di casa. Non fece nulla per fermarmi,sembrava come paralizzato. Mi tolsi la camicetta,scesi poi sulla vita per slacciarmi la gonna a vita alta.. e lasciai in mostra il reggicalze e le calze nere leggerissime con bordo in pizzo. Non tolsi neanche il decolté,ma sfilai lentamente il perizoma nero con un movimento degno da ballerina di lap dance.
Andai verso di lui,mi abbassai e feci ciò che avevo sempre sognato: prendere in bocca il suo cazzone largo,grosso,che niente aveva in comune con quella specie di lombrico che ti ritrovi tra le gambe,e iniziai a spompinarlo come una vera troia di strada.
Sentii che lui stava cedendo al mio volere,dimenticandosi di chi ero io,chi era lui e tutto il resto,e si stava concentrando solo su ciò che stavamo facendo.
Il suo cazzo aveva un’odore diverso dal tuo,sapeva proprio di uomo e non di adolescente sfigato,e godevo tantissimo nel leccarlo.
:- ora papi,perché non scopi tua nuora..
:-ti scopo come una troia,brutta baldracca schifosa.. vieni qui che ti insegno io a comportarsi..
Mi afferrò trascinandomi al suolo con una forza che non avrei attribuito a un uomo di 60 anni,e mi scopò così per terra,senza prender fiato,infilandomi quel bastone nella mia piccola fica da 18enne e facendomi sentire cosa si prova ad essere SCOPATE DAVVERO. Non puoi immaginare quanto tuo padre mi abbia fatto godere,ero in preda al delirio,che spalle,che gambe,che schiena.. e che CAZZO! Me lo sfilava piano e me lo rinfilava forte facendomi urlare e dicendomi di tanto in tanto :-adesso sei contenta brutta troia? Te la sfondo per bene la tua fichetta..
E mentre mi scopava sentivo la sua mano scorrere sul reggicalze,sulle calze e me le tirava,me le baciava.. e dopo una buona mezz’ora mi fece finalmente venire.
Lui invece continuava a scoparmi,che quasi io non riuscivo più a stargli dietro,dato che con te ho perso l’esercizio.. I suoi colpi d’anca si facevano sempre più frequenti,il suo cazzo sempre più duro,sentivo le sue vene che dentro la mia fica sembravano lì lì per esplodere.. fino a quando con un urlo tirò fuori l’uccello e inondò il reggicalze e le calze di mezzo litro di sperma.
Decidi tu cosa fare con la mia lettera,io mi sono tolta un peso immenso. Mi dispiace Fabio,ma a me il cazzo piace grosso e del tuo non so davvero cosa farmene…