Il sole dominava impavido la città, il traffico scorreva lento lungo l’unica via di comunicazione tra mondo civilizzato e mare. L’intera popolazione di Frusterl City si stava dedicando all’ultimo passatempo reso alla moda dai mass media globalizzati: il gioco degli scacchi utilizzando come pedine piccioni viggiatori compressi in formine di plexiglass al fine di far assumere le forme volute (gli animalisti più ferventi saranno inorriditi nell’apprendere tale notizia ma purtroppo questo è un mondo strano e come tutte le cose strane non necessitano di spiegazione se non si vuole entrare nell’ottica sbagliata di chi le concepisce). La porta si aprì improvvisamente, facendo penetrare con impeto una fresca ventata d’aria salubre, nella stanzetta satura ormai di un intossicante fumo.Capo? esordì il giovane Giangiolllo Marcantonio, simpatico attendente da poco trasferitosi alla sezione delitti insolubili, insolvibili e solubili (nell’acqua come nel the verde) proveniente dal reparto oggetti smarriti. Nessuno rispose. Il giovane risoluto e indefesso come non mai, sfoderò dal taschino il piccolo ventilatore portatile facendosi strada repentinamente nel periglioso ufficio. Giunto alla scrivania con grossa sorpresa scorse (per gli amanti della cultura e gli affiliati all’accademia della Crusca “scorse” è il passato remoto del verbo Scorreggiarre) il grande Percimbelli placido e tranquillo che dondolava le sue gambette tozze sulla sedia fumando allegramente e contemporaneamente 4 sigari. Giangiollo allibito ripetè: Capo?…, ma cosa diamine succede, lei non ha mai fumato in vita sua, non si sarà mica convertito al tabagismo!?. Il Perci, risvegliato dallo stato di trance rispose: ma cosa dici, perdinci, non ho mai fumato in vita mia?. La risposta del mitico detective scatenò un furibondo battibecco tra i due gentiluomini. Alla base della discussione si era insinuato maramaldeggiando un piccolo fraintendimento. Il Perci era convinto che ciò che stringeva tra le labbra fossero radici della pianta di tabacco (simili alle radici di liquirizia) raccomandategli da un esperto di medicina adiurvetica per curare le fastidiose emorroidi sviluppatesi un po’ in tutto il corpicino. Solo il puntuale intervento di un esperto M.F.T. Argovolini (mft è l’acronimo per most favourite trattatore di ragadi e polipi anali esistente al mondo) riuscì a risolvere il conflitto e riportare la tranquillità nel sordido ufficio “crimini in fieri”. Riportata la calma il giovane Giangiollo potè concentrarsi nell’illustrare al Perci il nuovo caso da risolvere entro un tempo massimo di 25 ore (come previsto dal manuale dell’ottimo investigatore de sta’ cippa). I due armati con i migliori strumenti di investigazione scientifica (otoscopio, laringoscopio, misuratore di pressione, stetoscopio, elettrostimolatore cardioferquenzimetro, defibrillatore, macchinetta per fare il gelato alla misticanza e porro rosso, cibo di cui il Perci era ghioto ghiotto) si recarono sulla scena del delitto. Il corpo del cadavere era disteso sulla battigia, nei pressi della discarica comunale dei rifiuti tossici, ricoperto da un sottile strato di muffa giallognola tipica degli abitanti della zona. Il Perci alla vista del cadavere esordì: “Perbacco ma chi sarà stato quel maniaco che si è permesso di inquinare le prove del delitto piantando un piccolo abete nella zona pubica del cadavere!?!”. Giangiollo con grande spirito d’osservazione si permise di contrapporsi: “Capo non penso si tratti di un albero ma del membro, o pene, o sventrapapere, o salsicciotto, o capriolo di pianura,o mattarello che s’ammoscia, o trivella, o mister inchino, o capitan ti fracassa, o sminatore di profondità o,.. ? …”basta ho capito tutto!,so come sono andati i fatti, possiamo tornare alla centrale. Tornati alla base il Perci entrò nell’ufficio e sprofondando nella poltrona espose il caso ad una folla di poliziotti accorsi per capire cosa in realtà era accaduto al povero uomo ritrovato sulla spiaggia.”La cosa è semplice da spiegarsi” boffonchiò il grande detective,”l’uomo, come avete notato era coperto da una sottile patina giallastra, e questo indica senza ombra di dubbio che si tratti di un soffocamento tramite polvere di zafferano, altro indizio sono le dimensioni del pene, sicuramente l’uomo era in procinto di avere un rapporto sessuale o comunque era in forte stato di eccitazione, altro indizio la mancanza di vestiti e la mancanza sulla spiaggia di altre tracce o impronte di individui diverse da quelle della vittima”. Il silenzio calò improvvisamente nell’intero dipartimento di polizia.”Si tratta senza dubbio di una morte accidentale! L’uomo, probabilmente un povero pazzo, maniaco sessuale si era recato alla spiaggia per procurarsi uno spazio di libertà e autoerotismo spinto, qundo le esalazioni provenienti dalla vicina fabbrica di lavorazione dello zafferano lo hanno fatto svenire. Nel frattempoi il sopraggiungere della fredda notte ha fatto il resto. Si sa infatti che un alto tasso di testosterone nel sangue comporta una minore capacità di cuore e polmoni. Ecco come è morto questo povero disgraziato!! E ora tornate al lavoro!?. Un improvviso applauso salutò la conclusione del Perci e tutti i poliziotti, anziani o meno se ne tronarono alle loro faccende con un unico pensiero nella mente:”Come potrebbe fare il mondo incivile senza l’immenso Percimbelli?.