Ho il culo ancora in fiamme: sono appena stato da Jasminee…
In quel appartamentino c’ero già stato, decente e pulito. Mi apre lei la porta e mi trovo di fronte questa bella nera in un abitino corto e semitrasparente. La immaginavo più alta, per il resto le foto fanno fede. È di Belo Horizonte, ed ha il taglio d’occhi come piace a me: leggermente a mandorla. Quando entro saluto la centralinista a modo mio, con la lingua, lei si alza dalla sedia e mi tocca la patta, poi ci fa strada mostrandoci un culo alto e sodissimo in un perizoma giallo e verde. Entro nella camera dove un portatile mandava in onda un film con neri e bionde, la tv invece era sintonizzata su un canale di musica. Aveva la faccia annoiata. Mi sono messo a fare un po’ il pagliaccio e finalmente è scoppiato un sorriso sulla sua bocca. Ha un fisico slanciato e due grosse pere. La pelle è mulatta, zigomi alti e capelli lunghi neri: l’attitudine è amichevole. Un culone grosso e duro, siliconato, ma con una bella forma, gambe sode e muscolose, sandali di cuoio bruno a schiava con tacchi a spillo. Mi spoglio, lei sposta il vestitino e tira fuori due pere enormi con capezzoli piccoli e turgidim mi abbraccia e mi mordicchia le orecchie, io invece prendo a limonare i suoi bottoncini. Quando mi stacco il vestitino sembrava una canadese e da esso fuoriusciva un cazzo nero grosso e depilatissimo. Ragazzi, tra le gambe Jasminee ha un grosso e lungo cazzo nero, una mazza maestosa, dritta e liscia, non una vena in evidenza, di forma perfettamente cilindrica, una grossa candela nera con alla punta una cappella dai bordi molto protuberanti! Mi spalma bene di lubrificante ed accenna una penetrazione, approfittando del fatto che ero a quattro zampe. La fermo e le chiedo di giocare prima un po’ con la bocca per dare modo al lubrificante di fare effetto.
Mentre segavo quel bastone ne sentivo tutta la durezza, il mio pollice non toccava l’indice nel cingerlo con la mano, mentre mangiavo quella lunga mazza la mia mente era già oltre, ma non volevo perdermi il piacere di assaporare con pazienza il suo grosso pene nero che cresceva e si induriva nella mia bocca fino al punto che, con i conati, non riuscivo più ad inghiottirne che la metà. Quando le ho visto di nuovo il lubrificante in mano pensavo a ciò a cui sarei andato incontro. Intanto il suo pene era già lucido e splendente. Mi chiedevo che effetto avrebbe fatto quel grosso cazzo dentro di me. La camera ha uno specchio in posizione tale che quando sei a pecora vedi tutto quello che succede alle tue spalle, stupendo. Io vedevo una amazzone con gli occhi a mandorla e le tette enormi che aveva in mano un cazzo di ebano e si accingeva a fare la cavallerizza sul mio culo, Jasmine trafficava sul comodino, quando si è girata ho realizzato le vere dimensioni del suo cazzo in tiro dalla distanza che separava lei e me all’atto della penetrazione, eravamo lontani più di venticinque centimetri e quella distanza era la mia condanna a morte.
È stato lancinante, sentivo il mio sfintere cedere a strappi sotto la pressione della sua grossa cappella, avevo come l’impressione che fosse già tutto dentro, ma, al contrario, sentivo quel pistone che continuava ad avanzare nel mio corpo assestandosi nel budello, sentivo il tipico dolore alla muscolatura anale, il dolore della penetrazione, un misto tra lo strappo muscolare e uno spillo conficcato su per il culo, avevo come il dubbio, l’impressione che invece del cazzo Jasmine mi avesse infilato un braccio nel sedere. Per lunghezza sembrava non finire mai finché non ha urtato sul capolinea, non era tutto dentro, ne erano rimasti fuori almeno tre o quattro centimetri. Era troppo grosso per il mio culo, era troppo grosso per prenderlo tutto dentro. Lo sentivo dentro che mi spingeva sul fondo della cavità tanto da farmi malissimo. Ha avuto la bontà di rimanere ferma per almeno un paio di minuti per dare modo al mio buchetto di abituarsi all’enorme intruso, per far si che il diametro del mio culo fosse rettificato dal suo enorme trapano.
Quando ha cominciato a muoversi avevo la certezza che stessi grondando sangue a litri, mi sono toccato il culo con le dita sentendo la muscolatura anale al massimo della dilatazione, sentendo con i polpastrelli quanto duro e quanto largo fosse il cazzo che avevo in corpo. Poi ho portato la mano davanti agli occhi accorgendomi che per fortuna quello che sentivo sgorgare dal mio orifizio era il lubrificante che Jasminee mi aveva iniettato abbondantemente anche dentro.
Jasmine mi ha tappato la bocca con le mani per non farmi strillare e ha cominciato a fottermi impietosamente rinfacciandomi tutte le provocazioni che le avevo lanciato mentre prima la spompinavo: “Allora? Era così che ti volevi far sfondare? Volevi il cazzo grosso e gustoso, senti quanto cazzo hai in culo adesso! Ti spacco il culo frocetto, ti apro in due!”.
Mi ha montato davvero!
Vedevo il suo culo dallo specchio muoversi di anche e di bacino, ritmicamente e sentivo la sua grossa proboscide dura dentro di me. Ormai ero tutto dilatato, ormai il mio ano aveva ceduto e lei ha rincarato da dose. Mi ha girato e con le caviglie sulle sue spalle, quei meloni penzoloni sulla mia faccia, sentivo un piacere nuovo che allettava il mio corpo. Tirava fuori dal mio culo tutta la mazza per farla scomparire dentro tutta di un colpo, mi guardava con quegli occhioni da gatta mentre con fare ansimante mi sussurrava “Amore mio sei tutto rotto, adesso hai il culo come una cavena, ti ho sfondato con il mio cazzone! Senti che buco enorme ti ho fatto, hai preso tutto il cazzo fino alle palle! Lo stai prendendo tutto in culo! Sei contento ora?!” Io ero inebetito, sentivo il mio culo collassato e sapevo che in quel momento mi avrebbe potuto inculare anche un cavallo, poca sarebbe stata la differenza.
Ad un certo punto, tra gli affondi, il suo cazzo esce fuori dal mio corpo e riprendo per un attimo il contatto con la realtà, alzo lo sguardo e vedo la segretaria sulla porta intenta ad un frenetico ditalino. Jasminee mi alza dal letto, intanto la segretaria si avvicina a noi con la maglietta alzata sopra le tette bianche a contrasto con la pelle abbronzatissima, il perizoma giallo-verde sul pavimento, si fionda su di me e mi prende il cazzo in mano. Sposto i capelli biondi e la bacio sul collo e sento odore di vanglia, mi strofino nelle sue tettone e sento i capezzoli come chiodi conficcarsi sulla mia faccia, le metto le dita nella figa e mi accorgo che è tutta bagnata. Comincio a giocare con il suo sesso che sento caldo e gonfio come un canotto, gronda broda a litri, le tocco il bottoncino che si erge sulla peluria ben curata, mi ricordo di Jasminee di cui non avvertivo più il contatto. Mi giro e la vedo seduta sull’angolo del letto che con un espressione di dolore, con il viso conturbato si mena l’uccellone, si era seduta impalandosi su quella grossa palla di legno del telaio all’angolo del letto, adesso aveva lei un palo di legno in culo, largo come una lattina di cocacola e con una palla all’estremità che le tappava lo sfintere. Come per rivincita mi ci siedo addosso lei strilla “Sei matto? Stai fermo! Mi faccio male!” noncurante mi giro di spalle e mi siedo sul suo cazzo, facendolo scivolare nel mio sedere, mi siedo di peso e la osservo in viso soffrire del palo in culo, carponi ai miei piedi quella stupenda creatura strofiava il mio cazzo tra i suoi grossi seni, me lo leccava fin sotto le palle, leccava il buco pieno di Jasmine e succhiava avidamente la mia capocchia paonazza. Sono resistito poco, sentivo quel formicolio irrefrenabile in culo. È passato ai coglioni per finire in caldi fiotti di sperma schizzati sulle bellissime tette della brasiliana ai miei piedi.
Quando sono venuto era tale il piacere che l’orgasmo, mi aveva provocato delle fibrillazzioni tipo epilessia, che avevano sconquassato Jasminee facendola strillare dal dolore che con quella palla di legno in culo si era tutta lacerata e stappata. All’improvviso uno spintone mi ridesta, mi alzo per non cadere e vedo Jasminee che si sfila il preservativo per inondare la faccia e la bocca di quella poveretta con copiosi fiotti di sperma caldo. Per essere entrata a sbirciare la segretari si ritrovava ad aver fatto il pieno di sborra, aveva il seno lucio del mio latte e il viso cosparso dello sperma di Jasmine, più denso e cremoso del mio ed evidentemente più dolce perché col dito lo raccoglieva e lo portava alla bocca con avidità.
È stato davvero intenso.