Racconto scritto a “quattro mani” con Paola
“Mi devo sbrigare” Si disse Luana “L’appuntamento con Mirko è alle quattro e sono in ritardo”
Pochi minuti dopo i due si incontrarono all’angolo tra il viale della stazione e via XX settembre, si scambiarono un bacio affettuoso, la mano di lui passo intorno alla vita di lei, stringendola a se, e iniziarono a passeggiare.
Un paio di vasche per il corso, un gelato da “Les Jolie”, da consumare in una coppa con due calici intrecciati.
Sguardi innamorati da una parte e dall’altra.
– Ti spiace se passiamo a “Govenah”? Sono in saldo, e vorrei vedere qualche pantalone, prima che li esauriscono… ( Chiese Mirko )
– No, non preoccuparti, anzi, ne approfitterò per fare anch’io qualche acquisto.
Dopo aver finito il gelato, andarono verso il “Govenah”, un negozio aperto da poco, e che per farsi pubblicità stava praticando prezzi decisamente attraenti.
Una volta al suo interno i due si separarono, Mirko nella zona uomini, e Luana in quella degli abiti femminili.
Da lontano Luana osservò Mirko che sceglieva un jeans, ed entrava in un camerino per provarlo. “E se…” “Si!” Pensò la donna, andando verso il camerino. Si guardo intorno, e con noncuranza entrò. Trovò il suo ragazzo intento ad appendere i calzoni che si era appena tolto al gancio apposito,
lui la guardò sorpreso, e le sussurrò:
– Cosa ci fai qui?
– Niente, è che vedendoti entrare mi è venuta voglia…
– Ma non possiamo, e se entra qualcuno? E se facciamo rumore?
– Non entrerà nessuno, e staremo attenti… ( Disse lei, iniziando a sfilarsi la gonna )
Vedendo la gonna che scivolava lentamente a terra, e scopriva le splendide gambe di lei, le paure di Mirko iniziarono a scomparire, per lasciare posto all’eccitazione, intanto Luana si tolse la camicetta, appendendola con cura al gancio libero, e dopo aver fatto lo stesso con il jeans che Mirko doveva provare, lo baciò.
Le loro lingue si incontrarono, si toccarono, iniziarono un gioco di colpetti e di strisciate, le mani di lui si attaccarono al culo sodo della donna, che invece decise di usare le sue per accarezzargli il cazzo, trovandolo già in piena erezione.
La donna si inginocchiò, gli tiro fuori il cazzo, e prese a leccarlo e ciucciarlo, Mirko si morse le labbra per non urlare dal piacere. Luana si alzò, e si sistemò sul fondo del camerino, si tolse gli slip, li sistemò tra i suoi denti, ed allargò le gambe.
A quella vista Mirko si precipitò su di lei, e le infilò il cazzo dentro, portandosi una mano in bocca, e mordendola.
I due scoparono in quella posizione, sino a quando l’uomo accorgendosi che stava per venire lo tirò fuori. Luana si piegò rapida per accogliere il bocca il frutto della loro fatica, poi i due si pulirono come meglio potevano con dei kleenex, Mirko provò il “suo” jeans, che gli andava bene, si rivestirono ed uscirono dal camerino.
Senza dire una parola pagarono la merce e lasciarono il negozio.
– Hai visto come ci guardavano? ( Chiese lui )
– Si, forse abbiamo fatto un po’ troppo rumore…
– Si, hanno capito tutti
– Può darsi, ma non mi importa, siamo in vacanza no? Tra quindici giorni torneremo in città, e chi li rivedrò più quei vecchi bigotti?
– E’ vero. Ti amo Luana
– Anch’io ti amo, Mirko, non sai quanto.