Ringrazio tutto coloro che hanno lasciato commenti o che mi hanno contattato, anche se mi hanno definito cazzaro, eiaculatore precoce e altre aminità del genere. I miei racconti sono tutti veri, liberissimi di crederci o meno.
Seguirono altri incontri, dove insieme scoprimmo le delizie che i nostri corpi potevano darci. Ogni occasione era buona per prendere il treno e correre da lei. Mediamente ci vedevamo ogni 15 giorni, partivo di notte e al mattino ero da lei, ci chiudevamo nella stanza d’albergo e passavamo la giornata a scopare come ricci, mai soddisfatti di quello che facevamo. Oramai ero deciso a sperimentare tutto del sesso, tutto ciò che si poteva fare con un corpo di una donna, tutto ciò che per troppi anni mi ero negato. Volevo dare e ricevere piacere e da questo punto di vista Sara era molto ricettiva. Uno dei nostri incontri avvenne in primavera a Salerno dove lei si era recata insieme ai genitori a trovare alcuni amici di famiglia. Il posto lo conoscevo bene, come conoscevo bene un alberghetto compiacente. L’appuntamento era fissato in una nota piazza, conosciuta da entrambi…arrivò, bella come il sole, ma la cosa che fece colpo era che finalmente era vestita da donna, camicetta bianca che metteva in risalto il suo prorompente seno, minigonna di velluto blu e un paio di calze bianche ricamate che successivamente scoprii erano autoreggenti. Un bacio appassionato e partimmo alla volta dell’albergo, durante il tragitto lei mi chiese, non senza ironia “Ti piaccio vestita da donna????”, io non risposi, ma le presi la mano e la portai sul mio pacco, lei sbottonò la patta e me lo prese in bocca, ma dovetti fermarla, primo perchè sentivo l’eccitazione crescere, poi perchè eravamo in pieno centro. Arrivati in albergo mi accorsi degli sguardi degli avventori sulla mia Sara e una sensazione di orgoglio e gelosia mi montò alla testa. Ero deciso quel giorno a prendermi tutto di lei…La stesi sul letto e, dopo il primo momento di stupore dovuto alle calze autoreggenti mi fiondai sulla fica iniziando a leccarla, saggiandone gli umori dolci e copiosi. Mi stesi su di lei nella posizione del 69 e mentre la leccavo lei me lo succhiava..Le chiesi se voleva provare a farlo completo, lei rispose che quel giorno potevo farle tutto ciò che volevo. Prima però la rigirai e con un colpo solo la penetrai…Il solito suo urlo risuonò tra le stanze dell’albergo, le tappai la bocca con un bacio, continuando a pomparla per circa 15 minuti, poi sentendo l’eccitazione salire prepotendemente mi stesi e ripresi a leccargliela mentre lei me lo prendeva in bocca…L’avvertii che stavo per venire e lei accelerò il ritmo aspirando continuamente. Che sensazione stupenda!!!! Mi stava succhiando l’anima…venni nella sua bocca inondandola con un mare di sperma che lei ingoiò tutto e nel frattempo sentivo gli spasimi della sua vagina che nel frattempo spruzzava copiosi umori…continuò a succhiare dopo aver deglutito..mi sentivo bene…mai avevo provato una simile sensazione. Ci stendemmo e guardandoci negli occhi ci raccontammo le reciproche sensazioni. Lei mi disse che di pompini ne aveva fatti, ma mai in modo completo e mi disse che la mia sborra le era piaciuta…che era dolce e che voleva rifarlo sempre. Ripresi subito le energie e stendendola sulla pancia le leccai la schiena fino a scendere all’attaccatura della natiche. La sentivo fremere sotto di me…mi bloccò e mi disse che aveva una sorpresa, prese dalla borsa un flacone d’olio per massaggi e mi disse che voleva massaggiarmi…che lo aveva desiderato dal primo momento che mi aveva visto. Acconsentii e pur se a cazzo duro mi stesi a pancia sotto, lei si mise a cavalcioni su di me, con la fica bagnata a contatto delle mie natiche e iniziò a massaggiarmi con delicatezza ma anche con energia, come una vera professionista e, in parte era vero, in quanto successivamente mi confidò che aveva seguito un corso di massaggio rilassante…non finiva mai i stupirmi questa ragazza. Stavo bene, rilassato ma arrapato come un bufalo e si fece strada in me una certa ideuzza. Le dissi “sai cosa ci faccio con quell’olio dopo?”, lei rispose “lo immagino e anche per questo l’ho portato…Porco!!!”. Mi girai di colpo e iniziammo una furiosa battaglia di cuscini come due bambini poi non facendocela più la stesi e la penetrai iniziando una furiosa cavalcata…lei con le gambe strette alla mia schiena e con le mani che mi attirava a se incitandomi a spingere sempre di più. volevo farla godere sempre di più e il suo godimento non tardò ad arrivare. Strillava…urlava, sono la tua porca, la tua troia, voglio essere scopata…voglio il tuo cazzo. spingi….dammelo tutto, sfondami l’uteroooooooo!!!!. Continuavo a pompare e la mia eccitazione mentale saliva sempre di più..pensavo a ciò che avrei fatto dopo, al suo stupendo culo. Me la scopai in tutte le posizioni, ma quando me la misi sopra solleticandole l’utero col mi cazzo, contermporaneamente le misi un dito nel culo e contrariamente alle altre volte la trovai più ricettiva e per niete infastidita. Con la voce rotta dall’emozione mi disse “vienimi dentro che dopo voglio donarti l’altra mia verginità..ormai sei il mio uomo e te la meriti per il piacere che mi hai fatto provare in questi ultimi tempi”…Le risposi, anche se non troppo convinto, che anche lei avrebbe goduto, un piacere diverso e molto più intenso. Iniziò a muoversi in modo scomposto su di me, urlando e godendo…godendo e urlando, tanto che una telefonata dalla direzione dell’albergo ci pregò di esser epiù discreti in quanto in quel periodo dell’anno l’albergo era pieno di famiglie con relativi bambini….Allora le tappai la bocca con la mano e continuando a scoparmela la vidi rossa in viso, le chiesi se tutto andava bene e lei mi rispose che non riusciva a godere se non urlava. Ura nella mia bocca le dissi. La stesi e con un lungo bacio continuai a penetarla..ora le sue grida le sentivo nel cervello..pompavo come un ossesso fino a che con un urlo liberatorio venimmo insieme….
Ci stendemmo l’uno di fronte all’altra, guardandoci negli occhi con tenerezza, carezzandoci, il mio cazzo non aveva perso la sua durezza, forse in previsione di cosa avrei fatto di lì a breve e la mia eccitazione era ancora alle stelle. Le leccai i capezzoli ancora duri, divertendomi a succhiarli, sentivo che si stava eccitando di nuovo, che era di nuovo pronta. La girai e presi l’olio profumato dal comodino, ne versai qualche goccia sull’orifizio anale iniziando a massaggiarlo, altro olio e la penetrai con un dito, lo facevo scorrere avanti e indietro e nel frattempo continuavo a lubrificare. Il suo buco iniziava a reagire e ad ammorbidirsi, tanto che alla fine tre dita erano nel suo buco del culo, lei si contorceva, smaniava e la sua fica, semmai ce ne fosse stato bisogno si ribagnò di nuovo diventando il laghetto che avevo imparato a conoscere. Quando decisi che era pronta mi unsi il cazzo d’olio e la feci girare, ma lei mi disse che mi voleva di fronte, che mi voleva guardare mentre le facevo il culo. Mi misi le sue gambe sulle mie spalle, poggiai l’uccello sul buco e iniziai a spingere, molto lentamente, facilitato dall’olio il cazzo sembrava risuchiato in una caverna, ma mi trattenevo per paura di farle male, volevo che non soffrisse, che si abituasse pian piano a quella intrusione contro natura. Lei lanciava dei gridolini che a differebza delle altre volte non erano di godimento, soffriva e si vedeva e si sentiva. Le chiesi se dovevo toglierlo, ma lei mi disse di continuare, ma di fare piano, m fermai per farla a abituare, ormai il mio cazzo era per metà nel suo culo. Pian piano iniziò a muoversi, a corrispondere..da quella posizione iniziai a massaggiarle il clitoride col mio pollice e lei iniziò a partire. Un colpo secco e fui dentro le sue viscere completamente…un urlo strozzato seguito da un “spingi….” mi fece capire che oramai gradiva, iniziai a pompare il suo budello stretto che mi dava senzazioni mai provate, lei iniziò a gridare….si, oddio, siiiisisisisiiiiiii, hhaahahha, godo, godo, che bello dai continua. Ancora siii, ancora haaah, hahhhh, mmmhhhmm, siii. Cosiiiii, cosi, cosi..La pompai per un tempo che mi sembrò infinito..poi la girai, la volevo a pecorina, volevo incularmela nella posizione che giudicavo più naturale. Inginocchiata divaricò le gambe, io mi misi tra le sue e iniziai ad incularmela, entravo ed uscivo dal budello stretto, era una guaina che mi avvolgeva il cazzo completamente, le palle sbattevano sulla fica e lei continuava a gridare, incurante della telefonata del portiere di poco prima, tanto che dovetti ancora una volta tapparle la bocca con la mano, quando non gridava diceva frasi sconce: sono la tua troia, hai fatto di me una rotta inculo…siiii, spingi, di più, sfondami, non credevo potesse essere così bello!!!!, godo, godo, godo. Le strizzavo le tette, le toccavo il clitoride, in quella posizione mi venne l’idea di alternare fica e culo, uscivo dal culo, entravo nella fica, davo due botte e riuscivo per entrarle di nuovo in culo…due botte e rientravo nella fica, continuai cosi per una buona mezz’ora, poi me la feci venire sopra. lei capì le mie intenzioni e scosciata di fronte a me si calò molto lentamente sul mio cazzo, facendoselo penetrare tutto nel culo, iniziò a cavalcarmi furiosamente, ad ogni su e giù vedevo la sua fica libera che si apriva e chiudeva, contorcendomi riuscii ad infilarle due dita e lì fu l’apoteosi del godimento. Lei si sentiva piena, godeva a ripetizione, la sua fica sgorgava umori che raccoglievo con le dita portandomeli alla bocca, mentre con la mano libera le strizzavo le tette oppure cercavo di tapparle la bocca. Le sue grida acutissime, diverse dalle precedenti mi fecero capire che aveva goduto col culo, avevo la pancia inzaccherata dai suoi umori. Io ero ancora lontano dal venire, me la stavo godendo troppo, ma preferii farla riprendere fiato.. Ci riposammo e ci rinfrescammo con una doccia, continuando a baciarci e a toccarci sotto l’acqua corrente poi facemmo una leggera colazione con dei panini che mi ero portato, mangiammo sul letto l’uno di fronte all’altra, nudi…io a cazzo dritto e lei con la fica che faceva capolino. le chiesi se tutto andava bene, mi rispose che a parte un pò di bruciore stava magnificamente e che era stato stupendo. Finimmo di mangiare e riprendemmo a baciarci e a carezzarci, facemmo un altro 69, le laccavo la fica completamente aperta, carnosa già piena di umori, mentre lei me lo ingoiava cercando ogni volta di spingerselo fino in gola. Sentii di nuovo l’orgasmo montare, la spostai e me la stesi di nuovo sotto con le gambe sopra le mie spalle, in quella posizione la infilzai e cominciai a pompare alternando i due buchi finche venni con un orgasmo liberatorio che ci sconvolse entrambi. Oramai si era fatto tardi e decidemmo di uscire. Al ritiro dei documenti tutti ci guardavano, gli uomini con dei sorrisetti, le donne con lo sguardo tipico di chi giudicava la mia lei una troia, ma chissà quante di loro avrebbero voluto essere al suo posto. Dopo una pizza la riacocmpagnai a casa ripromettendoci di vederci di nuovo al più presto a Bologna.
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