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Ballerina troia

Ero andato al mare, nella piazzetta dove di solito si riuniscono tutti i ragazzi di sera e nella quale spesso suonano complessini di musica sudamericana, salsa, rumba, macarena etc.
Stavo guardando distrattamente le coppie quando lo sguardo mi c caduto sull’unica(in mezzo a quelle racchie)ragazza decente della serata, una biondina credo di 22-23 anni con indosso un mini abitino celeste che sembrava una sottoveste tanto era leggero.
Si dimenava al ritmo di una lambada mal suonata e mi colpiva il modo in cui si strusciava ai pantaloni del ragazzo che stava con lei che mostrava segni abbastanza evidenti e tangibili dell’effetto che quei colpi pubici davano su di lui.
Sembrava divertirsi tanto la tipetta, continuava a ridere e a ballare senza stancarsi mai sudando abbondantemente dalle ascelle, ogni volta che si muoveva attraverso quel mini abitino lucido si intravedeva che sotto non aveva niente e incominciai a sudare anch’io, pur non ballando per niente.
Ero completamente ipnotizzato da quella scena e mi sono chiesto se lui non era geloso degli sguardi arrapati dei maschi sul corpo della tipetta che stava con lui, quando all’improvviso, come annoiata lei si stacca da lui e va al bar a bere qualcosa. Ne approfitto per seguirla e per osservarla da vicino. E’ tutta sudata ed emana un odore di femmina intenso, si sente che non ha messo nessun profumo e ha sulle labbra un rossetto rosa chiaro molto lucido che c molto sensuale, continuo a guardarla, ha gli occhi scuri truccati che hanno una forma a mandorla e quando mi guarda sembra che dica:”ma che cazzo vuoi?”.
Deve avere un caratterino un pò stronzo e io ho sempre odiato quelle che si vestono sexy e poi guardano male tutti quelli che osano sfiorarle con lo sguardo. Finisce di bere la bevanda e salutando il tipo che era con lei, che evidentemente aveva conosciuto le per le si incammina spedita verso l’uscita
della piazzetta. Io la seguo a distanza per vedere se abita in zona o ha qualche macchina ma vedo che allunga la strada dirigendosi, sempre a piedi
verso la zona periferica, cazzo, abita quasi in campagna continuo a pedinarla gustandomela da dietro che cammina malferma su quei tacchi alti che, all’improvviso, arrivati a un pezzo di strada sterrata gli si spezza un tacco e come un falco mi avvicino domandando:
“Serve aiuto?” mi guarda ancora peggio di come mi aveva guardato al bar e mi dice:
“Ma che cazzo vuoi? mi stai dietro da mezz’ora!”, gli dico:
“Scusa non volevo darti fastidio, volevo solo conoscerti!”e lei sempre inginocchiata sulla scarpa rotta, guardandomi dal basso:”e io no! e adesso sparisci!”,
“Va bene, va bene”, gli ho detto,”me ne vado”, ma qualcosa dentro mi era scattata, non so se era odio o eccitamento per aver intravisto qualcosa attraverso le gambe quando era accovacciata. Lei si toglie anche l’altra scarpa e cammina a piedi scalzi verso un gruppo di case le vicino. Continuo a seguirla e ad un certo punto arriva vicino all’ingresso della palazzina e mi avvicino mentre sale le scale d’ingresso, ormai sono eccitato al massimo e girandosi di scatto mi dice:”ancora tu, ma si può sapere cosa cazzo vuoi da me?”.
La tiro violentemente verso di me appoggiandola a muro sotto la luce del lampione, spingo la zona pubica verso di lei mentre affondo la faccia sul suo collo biascicando delle parole smozzicate dall’eccitazione:”puttana, sei una puttana”,sento il suo odore penetrante che già mi aveva colpito al bar ma adesso era più forte, un odore di sudore, di femmina, di sesso, di fica.
“Stronzo” mi dice, “sei uno stronzo” e oppone resistenza ai miei colpi sul suo ventre ma io insisto, ormai sono imbestialito, non capisco più niente, mai avevo sentito una donna più vicina in senso fisico a me.
Era come se fosse quello che avevo sempre fantasticato. Lei continua a offendermi,
“Stronzo, sei uno stron…..” ma la sua voce si inclina, roca, e dicendomelo mi da un morso all’orecchio e sento la sua lingua calda e bagnata che mi morde e lecca contemporaneamente. Comincia a muovere la zona pelvica ritmicamente e adesso la sento morbida, mi lecca l’orecchio, mi bacia aprendo le labbra completamente e cerca la mia lingua con la sua. Si muove ancora su e giù e nel movimento quel vestitino celeste si alza lasciando vedere la fica, avevo visto giusto, non aveva niente sotto e quella zona ormai era completamente bagnata dai suoi umori di femmina.
Siamo praticamente in strada e il caldo soffocante dell’estate si somma ai nostri gemiti sempre più forti, gli dico:”fammi salire”, ma lei mi tira verso il garage sottostante la palazzina e mi porta verso quello che probabilmente è il suo, apre la serranda ed entriamo. In un attimo inginocchiandosi mi slaccia i pantaloni e sento la sua lingua calda e morbida sul mio pene ,da troppo tempo costretto nei pantaloni, oramai c durissimo e mai l’ho sentito tirare cose, era come se finalmente aveva trovato la sua strada, quella bocca era la cosa più appropriata per dare piacere, lo conteneva tutto amorevolmente, succhiandolo e leccandolo con una passione e una maestria che mai avevo sentito in una donna.
La sua lingua fionda da una parte all’altra della cappella, la circonda, scende fino ai testicoli, li succhia, scende ancora più in giù, all’ano, lo lecca e bacia mentre continua a scappellarmi il pene con la mano. Sto per scoppiare, sento lo sperma salirmi su ma lei sente il momento fermandosi, si gira appoggiando le mani al muro, dicendomi:
“Dai entrami dentro, dai”. Io sollevo il margine del vestitino scoprendo il suo culo da dietro, e un culo bellissimo e il suo spacco fa vedere due buchini fantastici circondati da peletti castano-chiari.
L’odore mi inebria e affondo la faccia dentro cominciando a leccare tutto quello che incontro sulla mia faccia, la sua fichetta c completamente bagnata e caldissima, il suo ano pulsa sotto i colpi della mia lingua e lei ormai è completamente inarcata offrendosi a me completamente, aprendo le gambe e abbassandosi ancora di più per favorire il contatto con la mia bocca, facendolo si muove avanti e indietro come se stesse scopando ma quando sente che perde il contatto con la mia lingua si ferma muovendosi all’indietro verso la mia bocca.
Non resisto piu,alzandomi un pn mi metto in ginocchio e inserisco il pene nella sua fichetta, ormai c completamente aperta e non incontro quasi resistenza, lo sento scivolare dentro con facilità senza sentire il fondo e mentre vado avanti e indietro, con un dito tocco l’altro buchetto che sembra rispondere al mio tocco con pulsazioni di piacere. Insisto con il dito sul buchetto inserendo la punta di tanto in tanto e lo sento aprirsi come se apprezzasse la pressione, ormai la mia attenzione c tutta le tanto che lei ad un certo punto girando la testa mi sussurra:
“Dai,entra nel culo adesso”.
Non credo alle mie orecchie!, non osavo sperare tanto e sposto il pene dalla sua fica più in su inserendolo nell’ano che era oramai allargato dal piacere che gli avevo provocato con il dito, comincio a stantuffare e immediatamente i apre sotto i miei colpi con lei che geme di piacere portandosi da dietro una mano sulla fichetta, masturbandosi per aumentare il piacere. Io ormai non ce la faccio più ed esplodo dopo poco spargendo una quantità enorme di sperma sul suo culo e sui suoi piedi, mentre lei ancora ansima dal piacere e si masturba.
Dopo si gira verso di me e mi dice:
“Però non è onesto prendere una ragazza in questo modo! lo sai che potevo denunciarti per violenza carnale?” e io:
“Sei tu che sei da denunciare! vai in giro senza biancheria intima provocando tutti e strusciandoti al primo che incontri!”lei sorride un po’ e mi dice:”sai, mi ero accorta di te mentre ballavo con quel tipo e volevo farti rabbia ballando in quel modo e facendoti eccitare,mi piacevi ma non volevo darti la soddisfazione di dimostrartelo!”.
“Sei proprio una zoccoletta”, gli dico, e lei:
“Se hai ragione ma io faccio quello che mi pare e adesso smamma perché devo andare su da mio marito!”,
“Tuo marito?”,
“Si” mi dice lei,
“È per questo che non ti ho fatto salire su, lui adesso dorme, domattina si alza presto, è un camionista”, e se ne va lasciandomi le mezzo svestito, completamente rincoglionito dal suo temperamento e mentre se ne va come se stesse uscendo via da un party non posso fare a meno di guardare ancora quel culo splendido, che forse non rivedrò mai più.

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