È una storia che non posso non raccontare, perché credo che possa insegnare a tutti di non criticare o peggio giudicare il comportamento degli altri: ciò che pensiamo non possa mai accaderci è dietro l’angolo.
Giugno 2008, tra un mese partiamo per le ferie e mia moglie, appassionata del mare in tutte le sue forme, ormai è entrata nell’ordine di idee di comprare pinne e maschera nuove per lei e per me, e, naturalmente, presso un negozio specializzato per sub.
È un sabato pomeriggio quando ci decidiamo di fare questo acquisto e, naturalmente, in una via dove è impossibile parcheggiare, quindi lasciamo l’auto in doppia fila ed entriamo a vedere cosa offre. Di gente ce n’è, e, dopo un po’ di attesa, si avvicina un commesso, naturalmente esperto istruttore sub, al quale chiediamo consiglio sui prodotti che dobbiamo acquistare, ci porta in un angolo del negozio ci fa sedere su una panca e comincia a tirar fuori pinne da provare, in due minuti ho fatto la mia scelta, ora tocca a lei. È a questo punto che mi rendo conto che mia moglie, stranamente, oggi non porta i pantaloni ma un vestitino jeans, corto che arriva a metà coscia e chiuso davanti da una serie di bottoni, che lasciano però molto spazio tra l’uno e l’altro. Una volta sedutasi, si è accorciato ancora di più e, sebbene tenti in tutti i modi di mantenere una postura contegnosa, cercando di tenere le gambe con le ginocchia serrate e tirandosi un po’ il vestito, riesce a nascondere ben poco. Poi, nel provare le pinne al piede (non sapevo si provassero come delle scarpe) era giocoforza muovere le gambe e quindi aprire le ginocchia lasciando intravedere le cosce nella loro interezza fino ad arrivare allo slippino, di quelli bianchi di merletto un po’ trasparenti che a lei tanto piacciono, e noto che mia moglie comincia a divertirsi in questa situazione, dandomi l’impressione che iniziasse ad accentuare un po’ l’apertura delle cosce, anzi addirittura facendo in modo che il tizio arrivasse a toccarla un po’ sulle gambe. Il commesso, un po’ imbarazzato mi guarda e cerca di fare l’indifferente, lodando le qualità di questa o quella pinna, io, altrettanto imbarazzato cerco di chiudere la vicenda dicendo che vanno benissimo, si, si, le prendiamo, ma tutti e due facciamo i conti senza lei, che, ora è certo, ha trovato un modo alquanto strano di imbarazzarmi. Ma la cosa più strana che sentivo io era quel sottile piacere interno che provavo nel vedere mia moglie osservata nella sua intimità da un estraneo, cosa che ritenevo mi desse un enorme fastidio e mi facesse notevolmente incazzare, ed invece ero lì senza neanche mandarle una occhiataccia, un po’ inebetito e alquanto eccitato, se è vero che il mio cazzo si era ingrossato e pulsava irrefrenabilmente. Alla quarta pinna provata, che ancora non dava totale soddisfazione alla mia signora, il commesso dice che per un altro tipo di pinne, più tecniche, era necessario andare al piano di sotto, dove era tutta l’attrezzatura di tipo professionale. Stavamo scendendo quando mi ricordo di avere la macchina in doppia fila e quindi impossibilitato a scendere per tenerla sotto controllo. Quindi scendono da soli e mia moglie dice che comunque si sarebbe fidata del consiglio del commesso per l’acquisto. Intanto la mia testa comincia a vagare nelle sue fantasie: che faranno? Lei si farà toccare? Oppure è stata tutta una mia impressione? Dove l’avrà portata? Mi trovo incredibilmente in una situazione di confusione: il cuore mi dice di scendere a vedere, e lo farei se non fossi trattenuto da una forza eccitante che mi dice di lasciarli stare, facciano che vogliono, qualche gioco un po’ osé magari fa bene anche al nostro rapporto che un po’ langue…
È passato un bel po’ di tempo ed ecco la troietta che risale, insieme al commesso, e ridendo si avvicinano alla cassa per pagare, mi avvicino anche io, con i miei acquisti, paghiamo il tutto e salutiamo cordialmente lasciando il locale, non senza aver notato l’evitare il mio sguardo da parte del commesso nel darmi la mano. Saliamo in auto e….silenzio, non si riesce a trovare un argomento, è evidente che c’è imbarazzo, io, ogni tanto getto un’occhiata sulle sue cosce, ora belle strette, e non mi sfugge un bottone slacciato della sua gonna.
Arriviamo a casa, posiamo i pacchi e, prima che lei si spogli, sbotto, abbracciandola da dietro: “eh no!, non ti toglierai il vestito così semplicemente, ora fai giocare anche me come hai fatto giocare lui”. Mentre parlavo già il mio cazzo si induriva nel premere il mio corpo sul suo culo, e sentivo il suo bacino che morbidamente si muoveva opponendosi alla mia spinta. Le mie mani cominciano a frugare sotto la gonna, nel palpare le cosce le sento un po’ umide e percepisco che sono gli umori della sua fica che sono colati fin sulle cosce e che non sono stati ben asciugati. Stringendola piu’ forte do libero sfogo alla mia libido sussurrandole nell’orecchio, ben sapendo l’effetto che ha su di lei,:”te lo sei scopato, vero? Ti sei fatta riempire tutta la fica dal cazzo di quel commesso e ti sei fatta sbattere gemendo di piacere come una cagna vero? Lo hai sbocchinato come sai fare tu, ingoiando il cazzo fino in gola e tenendolo giù in fondo, senza respiro hai preso a leccargli le palle muovendo la lingua come una trottola?” Sapevo che così sarebbe impazzita, ma non mi sarei mai aspettato che mi dicesse:”Si, si, me lo sono preso tutto quel bel cazzone, l’ho lavorato da grande troia come so fare io, ma lui non è stato da meno, mi ha chiavato e sbattuta facendomi bagnare tanto che ancora ho la fica piena di liquido impastato col suo seme, vuoi sentire? Mettimi un dito dentro e senti come è ancora aperta e fradicia della goduria che ho provato ad esser chiavata da uno sconosciuto sapendo che tu sapevi che stavo facendo profanare la tua fica da un altro e poi… devo dirti tutto, il porco ha fatto prima filmare da un collega quello che facevamo, per poi offrirmi anche a lui, continuando a riprendermi. Mi da dato il video su un dvd, lo vuoi vedere? Vuoi vedere come ho scopato con due uomini?” Avessi sentito tali frasi in altro momento penso sarei stato capace di ucciderla, ma ora, eccitato come non mai, con la testa che mi scoppiava dal piacere, non ho potuto far altro che dire:” Brutta troia, ora che l’hai fatto lo devi fare anche con me, non voglio fermarmi a guardare un film, voglio incularti e sentire con il mio cazzo che nella fica ne hai un altro che ti chiava allo stesso ritmo della mia penetrazione nel culo, mentre succhi un terzo cazzo fino ad arrivare tutti e tre insieme al massimo del piacere inondandoti di sborra che dovrai bere, succhiare e pulire con la tua lingua” . Nel frattempo l’avevo spinta sulla spalliera del divano e piegata in due, in modo di avere il suo culo e la sua fica completamente aperti davanti a me: uno spettacolo fantastico, la fica continuava a colare i suoi umori e lo sperma di non so di chi degli altri due, ed allora il mio cazzo ormai prossimo all’esplosione, entra da solo nella sua fica, ma dopo due botte mi rendo conto che è troppo aperta e bagnata, scivola troppo ed ho voglia di entrare in qualcosa di più stretto, così decido di incularla, quel culo che non mi vuole mai dare ora lo prendo senza che lei riesca a dire nulla, appoggio appena la cappella ed entra di colpo tutto il mio cazzo, fino alle palle, con una facilità inusuale, non voglio indagare, ora, ma penso solo a pompare lasciando la cagna senza fiato e scoppiando in un urlo liberatorio di sperma e piacere, riempendole il culo, già bollente di sperma ancora più caldo.
Dopo esserci un po’ ripresi, ci guardiamo in volto, non sappiamo che dire, se non che è stato tutto molto bello, e per questo, più tardi, vedremo quel dvd e… forse abbiamo trovato due compagni di giochi….