Xnxx Arab Hd Xxnxx Hd XXX Videos X Arab Videos sex free Arab Xnxx Sex Hot Xxx Bf Sex video sesso Av Th Sex Xnxx3

Cuor Selavaggio

Ciao a tutti!
Due mesi fa mi è capitato qualcosa di davvero incredibile, ma non avendo nessuno con cui parlarne apertamente, mi sono decisa a descriverlo in un piccolo racconto.

Per cominciare mi presento: mi chiamo Giada, ho 28 anni e abito da sola in un piccolo appartamento fuori Bologna. Sono alta un metro e 67, ho un fisico piuttosto formoso(porto una terza abbondante) lunghi capelli scuri e occhi castani.

Mi sono trasferita col mio ragazzo in questa città due anni fa, poi le cose sono andate un po male, e per farla breve ci siamo lasciati.
Appena dopo la rottura mi sentivo malissimo, sono persino rimasta a casa dal lavoro per una settimana, così la mia amica Laura è venuta a stare da me per un pò con il suo cane, un grosso bullmastiff di 3 anni di nome Rajah.
Mi sono sempre piaciuti molto gli animali, e avere in giro per casa Rajah mi metteva allegria.
Rajah fin da subito si è dimostrato molto amichevole nei miei confronti, era un giocherellone, anche se vista la sua taglia quando era troppo eccitato finiva sempre per fare dei danni o farmi finire a cosce all’aria, specie quando cercava di leccarmi la faccia.
Dopo una settimana di convivenza, siccome arrivava il suo ragazzo la mia amica Claudia mi chiese se potevo tenergli Rajah per un paio di giorni: dato che non vedeva il suo uomo già da un mese oramai, aveva intenzione di farsi un paio di giorni di scopate folli senza dover pensare a niente.
Benedetta ragazza, come la capivo!

Io ero a digiuno di sesso da quasi due mesi e mi sembrava di impazzire!
Continuavo a fare sogni erotici dove venivo scopata in tutti i buchi da un’ uomo nerboruto e violento, e il solo pensiero di un cazzo mi faceva bagnare come una fontana!
Fu così che quel fatidico sabato rimasi sola in casa con Rajah.
Alle 10 ero già in piedi, avevo fatto come al solito dei sogni agitati e mi svegliai madida di sudore e in preda all’ eccitazione.
Subito mi feci una doccia, e tutta nuda mi preparai un caffè in cucina; mi piaceva al mattino sentire i raggi del sole sulla pelle.
Rajah come al solito mi saltò addosso per farmi le feste, ma io lo allontanai per paura che con le unghie mi graffiasse.

“Sei proprio un cucciolone eh? Vuoi giocare!”
gli dissi “Ti va di fare un bel giro nel parco?”
Per tutta risposta Rajah si mise a scodinzolare e a trotterellarmi intorno con fare giocoso.
Per un pò facemmo il tiro alla fune con un’ asciugamani; era davvero forte e robusto, molto più di me.
Gli lasciai la vecchia asciugamani, che distrusse. Quando si fu calmato, mentre prendevo un caffè, sentii il suo naso freddo e umido tra le cosce.
Era già capitato che mi si infilasse col naso tra le gambe, sapete come fanno i cani, ma non avevo mai provato questa sensazione sulla pelle nuda.
Istantaneamente un brivido mi corse lungo la schiena: “Cattivo! Si fanno queste cose alla zia Giada!?”
Per tutta risposta Rajah emise un breve mugolio e ricacciò il suo naso nel mio boschetto castano.
Un paio di volte la sua lingua calda sfiorò persino le mie piccole labbra!
Sembrava piacergli… E più lo allontanavo, più quello tornava col naso nel mio cavallo.
La cosa andò avanti per un pò, fino a che mi ritrovai senza volerlo bagnata ed eccitata.
Ma come poteva essere?
La mia mente non riusciva ad accettare che un cane potesse farmi provare quelle sensazioni.
“Basta!” lo sgridai “Smettila!” e cercai di calmarlo facendolo mettere a sedere.

Per un pò sembrò calmarsi, presi a sorridergli e ad accarezzarlo, “Scusa, non volevo sgridarti!” e sapete cosa fece il bastardo?
Si mise a pancia in su mostrandomi la punta rossa del suo cazzo canino che sporgeva dalla guaina morbida della sua pelliccia!
Violente vampate di calore investirono tutto il mio corpo, e avvampai di imbarazzo ed eccitazione.
C’èra qualcosa in quello che stava succedendo che mi faceva inorridire, ma una parte di me, una parte profonda e carnale era curiosa, voleva rompere il limite, vedere quello che sarebbe successo.
Vi ho già detto che non facevo sesso da due mesi vero?
La mia mano corse d’ impulso tra le mie cosce, alla ricerca della mia umida e pulsante fessura. Tremavo.
Ero in fiamme, come posseduta mentre cominciai a far scorrere l’altra mano sulla pancia di Rajah, e poi verso quello strano arnese rosso che puntava sfacciato verso di me.

Era caldissimo.
Caldo e umido, viscido di umori vischiosi ed appiccicaticci.
Subito ritrassi la mano “Ma che stò facendo?”
Istintivamente portai la mano verso il viso, umida degli umori di Rajah: aveva un’ odore animale, muschiato.
Rajah intanto si era rimesso in piedi e velocissimo aveva ricacciato il suo muso nella mia passera.
Questa volta opposi pochissima resistenza.
Mi sentivo come drogata, uno strano mix di vergogna, stordimento ed eccitazione.
La sua lingua dardeggiava veloce insinuandosi tra le pieghe della mia gocciolante intimità.
Si apriva dei varchi nella mia fica in modo prepotente e morbido, sembrava quasi conoscere i miei punti più sensibili e voluttuosi.
Presto venni travolta da un violento orgasmo che mi fece scoppiare in un rauco rantolio soffocato.
“Mmmmmmmmhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, siiiiiiiiiii..!”
Mordendomi le labbra rimasi abbacinata e scossa per un pò, la mia fica pulsva e mi mandava delle spasmodiche scariche elettriche di piacere.
La mia libidine però era ancora lontana dal sentirsi appagata.
Quell’ orgasmo aveva portato via da me ogni briciola di ritegno, sentivo addosso una febbre animale che non mi faceva pensare.
Vidi adesso per la prima volta l’ uccello di Rajah completamente snudato, un’ asta rossa e lucida lunga almeno 25cm, madida di un liquido trasparente e scivoloso…
Con la passera grondante presi dapprima ad accarezzare la pelliccia intorno al collo di Rajah, dolcemente, ma con una voglia di cazzo che non mi faceva respirare.

Ero in ginocchio sul tappeto della cucina, il grosso cane intanto scodinzolava seduto davanti a me: mi guardava negli occhi con’ un’ aria vorace, mentre cominciava affettuosamente a leccarmi la faccia.
Potevo sentire nella sua saliva ancora l’ odore della mia passera!
Presi a scendere con le mani giù per i suoi fianchi: istintivamente reso docile dalle coccole Rajah si abbandonò alle mie dolcezze stendendosi a pancia in su.
Era mansueto il bastardo, ma il suo cazzo era ancora in tiro!

Un pensiero mi attraversò la mente: non era la sua prima esperienza di questo tipo.
Non sapevo come procedere: avevo questo grosso animale peloso steso atterra, voglioso di piacere…
quanto me!
Per un’ attimo mi dissi “Giada, cosa stai facendo?! E’ disgustoso…
E’… Ooooh, basta!”
Gli presi il grosso uccello tra le mani e cominciai a menarglielo lentamente, mentre con l’ altra mano gli carezzavo le palle, calde e
grosse come mandarini.
Ancora adesso che ci penso sento la fica bagnarmisi negli slip.
Andai avanti così finchè non sentii il bisogno irrefrenabile di succhiarglielo, come facevo sempre col mio ex.
Fu un’ esperienza stranissima ed elettrizzante: il cazzo dei cani non ha una cappella, è più come un’ asta diritta con un rigonfiamento alla base.
La mia lingua scopriva quel nuovo sapore con una vorace sensazione calda e un po acida nella gola.
Non era male, anzi.
Notai ad un certo punto che Rajah cominciò a muovere i fianchi, come se volesse scoparsi la mia bocca: fu allora che non ci vidi più.
Già da un po avevo preso a toccare la mia figa zuppa, mi sembrava di impazzire dalla voglia!
Mi misi a 4 zampe e dissi “Vieni bello! Monta la tua Giada! Vieni su! Su!”
Rajah balzò in piedi, con la verga completamente snudata.
Mi sembrò di uscire di testa quando sentii il suo peso sulle mie spalle, la pelliccia della sua pancia sfregava contro le mie natiche mentre tentava di infilarmi dentro quella specie di tronco che si ritrovava tra le zampe posteriori.
Era come scatenato, potevo sentire le sue zampe anteriori stringermi i fianchi, mentre con spinte eccitate il suo cazzo strusciava viscido tra le mie cosce.
Il peso del suo uccello lo teneva forse un po più basso di dove sarebbe dovuto essere.
Ad un certo punto, da sotto, presi il pene del grosso bullmastiff e lo indirizzai meglio nella mia fessura.
Una prima spinta piantò l’ uccello di Rajah per buone 4 dita dentro la mia piccola fica: quasi svenni dal dolore e dal piacere!
“OHDDIIIIOOOOO!”Gridai, mentre con un’ altro paio di colpi sentii la punta del suo cazzo invadermi la passerina fino alla cervice!
Fu un’ esperienza indimenticabile, anche se forse un pò faticosa:
Rajah pesava quanto o forse più di me, la sua forza mi sovrastava e io ero completamente in balia della sua sfrenata lascivia.
I suoi affondi avevano un’ angolazione tale che sembrava che mi entrasse dentro come un pistone nel suo cilindro!
Mi mordevo le labbra per non gridare, e sentivo in bocca il sapore del sangue e della pazzia che stavo facendo.
Potevo vedere le mie tette rimbalzare al ritmo dalle sferzate di Rajah, tanto erano profonde e serrate le sue spinte!
Poggiai un gomito sul divano mentre con l’ altra mano presi a toccarmela; grondavo, letteralmente.
Sentivo la pelle viscida del suo uccello scivolarmi tra le dita, avanti e indietro, penetrando profondamente tra le mie piccole labbra.

Avevo le lacrime per il piacere e il dolore; mi sentivo come trombata da una bestia primordiale; potevo sentire il suo fiato sul collo, le sue zampe serrarmi i fianchi: sentirmi scopata così violentemente mi provocò un secondo fortissimo orgasmo!
Sentivo pulsare la mia passera con delle forti onde di calore che mi invadevano fino allo stomaco.
Ero esausta quando improvvisamente sentii Rajah cambiare il suo ritmo e stringere i miei fianchi tra le sue zampe anteriori.
Lo faceva in maniera più… ferma, le sue spinte si fecero più lente e profonde.
Sentivo qualcosa di duro e rotondeggiante spingere contro l’ entrata della mia fica bagnata.
Dalla gola di Rajah usciva un mugolio basso e minaccioso.
Sentivo i fianchi del cane premere con determinazione contro il mio sedere, finchè con un’ accecante lampo di dolore non capii quello che stava cercando di fare.
La mia fica stava dilatandosi al limite delle proprie possibilità per far entrare il grosso nocciolo alla base dell’ uccello di Rajah.
Quando lo sentii entrare non riuscii proprio a trattenermi:
“Aaahhhhhhhhhhhhh!!!” gridai.
Sentire quella pressione spingere contro il mio punto g mi fece avere uno degli orgasmi più forti della mia vita: ho i brividi ancora adesso che ne stò scrivendo!
Dopo poco sentii che anche Rajah stava venendo, e a ondate il suo sperma mi riempì la fica dei suoi densi e caldissimi schizzi.
Rimanemmo così attaccati per un quarto d’ora almeno, non so: e chi riusciva a liberarsi?
Quando il nocciolo iniziò a sgonfiarsi io ero stesa sul divano con le ginocchia per terra.
Con un sonoro risucchio sentii Rajah scendere dalla mia schiena, e sentii colare giù per le cosce il suo seme misto ai miei umori.
Mi trascinai sulla poltrona e caddi addormentata.

Mi sveglia forse un paio di ore dopo in preda ad una specie di soddisfatto intontimento.
Non realizzai del tutto quello che mi era appena capitato fino a quando non vidi la figura imponente di Rajah che dormiva tranquillo sul tappeto accanto al divano.
“…Cosa… Cosa ho fatto?” pensai “Cosa mi è successo?”
Mi sembrava di essere uscita da una specie di sogno… o era un’ incubo?
D’ impulso mi passai la mano tra le cosce: la mia fica era ancora calda e bagnaticcia dei miei umori… e di quelli di Rajah!
Mi misi a sedere e rimasi per un pò senza pensare a nulla.
“Non può essere! Sono malata! Non posso essermi fatta il.. il..”
Ero confusa, decisi che era il caso di farmi un’ altra doccia.
Quando entrai in bagno ero completamente nuda, e prima di aprire l’ acqua calda vidi la mia figura riflessa nello specchio dietro la porta.
Avevo tutti i fianchi e le cosce coperti di graffi rossastri.
“Oh Dio! Le unghie” Pensai.

Anche la mia fica era leggermente irritata, la sentivo pulsare.
Per osservarla meglio mi misi un piccolo specchio tra le cosce, spalancandomela con le dita.
Sembrava tutto a posto, nonostante il grosso cazzo di Rajah mel’ avesse dilatata per bene.
Sotto i getti tiepidi della doccia ancora non credevo a quello che avevo fatto.
Attraverso i vetri appannati scorgevo la figura rossiccia di Rajah che mi fissava.

Quel pomeriggio portai a spasso Rajah ai Giardini Margherita, senza mai smettere di pensare a quello che avevamo fatto insieme.
Guardavo le altre ragazze coi loro cani al guinzaglio, e mi domandavo se anche loro facessero le cose che avevamo fatto Rajah ed io quella mattina.
Chissà.
Sarebbe bello se i nostri amici a 4 zampe potessero parlare, non vi pare?

Decisi strada facendo che comunque non dovevo sentirmi in colpa per quello che era successo.
Non aveva senso.
Pensare a quel grosso arnese dentro la mia fica mi fece presto tornare su una gran’ eccitazione.
Lo feci ancora con Rajah quel fine settimana: scopammo tutto il tempo, e dormimmo insieme nel mio letto.
Quasi piansi quando Laura tornò col suo ragazzo a riprendersi Rajah.
Adesso stò pensando di prendere anch’ io un cane: forse un retriever…

Sono sicura che tra i lettori di questo forum qualcuno ha fatto la mia stessa esperienza.
Sentitevi liberi di essere voi stessi: non c’è niente di cui vegognarsi ad essere un pò animali, anche perchè in fondo lo siamo!
Diceva mia nonna “…male non fare, paura non avere.”

Lascia un commento