Nella mia vita ho avuto un gran numero di fidanzati ed amanti, e a mano a mano che passavano gli anni e accumulavo esperienza, mi sono resa conto di quanto sia importante cercare di poter realizzare le fantasie del proprio partner, e viceversa.
Molti degli uomini con cui sono stata avevano fantasie molto comuni, tipo il sesso anale, bendarmi e legarmi, guardare insieme film porno oppure dire parole zozze durante i rapporti, altri avevano fantasie più stravaganti.
Uno aveva voglia di scoparmi la bocca come se fosse il mio sesso, tenendomi stretta la testa con le mani ed eiaculando dentro, oppure sborrarmi in faccia come se fossi una pornostar: faceva sempre schizzi molto abbondanti, una volta mi centrò in pieno in un occhio. Era un po’ troppo rude per i miei gusti, così lo lasciai. Anche un altro mio amante aveva fantasie alquanto sadiche, mi schiaffeggiava e pizzicava il culo prendendomi da dietro, oppure mi stringeva forte i capezzoli. Poi voleva anche che mi mettessi sopra di lui e gli pisciassi addosso e in bocca. Era troppo anche per me, dopo qualche tempo mi stufai e lo mandai a spasso.
Un altro era ossessionato dai miei piedi, voleva che indossassi sempre certe calzature, mi sceglieva anche le calze, li leccava, li odorava, voleva che lo masturbassi con i miei piedini, e una volta venuto ripassava lo sperma sulla pianta, tra le dita, succhiando e leccando ogni centimetro delle mie estremità.
Un altro ancora era un esibizionista, voleva sempre scoparmi all’aperto, nei parcheggi, nei bagni pubblici, nell’ingresso dei palazzi, quasi sempre all’in piedi, oppure in macchina andando nei luoghi battuti dai voyeur. Una volta contattò persino un guardone per fargli godere lo spettacolo di me che venivo inculata alla grande in un parco in pieno giorno. Dopo un po’ ebbi la nostalgia del mio caro vecchio lettone a tre piazze.
Uno dei più perversi che ricordo era un uomo d’affari che viaggiava spesso, dolce e gentile. Dopo qualche mese che stavamo insieme mi ero accorta che mancava della biancheria intima nel cesto dei panni sporchi. Mi confessò che rubava le mie mutandine, e quando partiva, si stendeva sul letto della sua camera d’hotel, se le metteva sulla faccia, inspirava profondamente e si masturbava, anche tre o quattro volte a sera. Da allora, quando sapevo che doveva partire, tenevo anche per più giorni di fila gli stessi slip, masturbandomi e toccandomi parecchio, per lasciarle ancora più intrise dei miei umori. Fu molto felice della mia iniziativa.
Ci fu una volta con un fidanzato di tanti anni fa che ricordo in maniera speciale per la piega che presero gli eventi. Sulla carta sembrava la solita cosa a tre, la cosa mi aveva lasciata tutt’altro che entusiasta, anzi non avevo proprio voglia di condividere il mio uomo con un’altra, e il fatto che fosse una professionista del sesso non mi consolava di certo. Lui mi promise che sarebbe stata una sorpresa, senza aggiungere altro.
La sera prestabilita, rimasi ad attenderlo a casa, si presentò con una ragazza molto alta, bruna, con due bellissimi occhi verdi e un culo a mandolino da favola: si chiamava Ana Laura, ed era di origini brasiliane. Rosa dall’invidia del mio fidanzato che si apprestava a scopare una ragazza che trovavo molto più bella ed affascinante della sottoscritta, ero sul punto di esplodere in una scenata clamorosa, quando l’incredibile si mostrò davanti ai miei occhi: era un trans!
La cosa sorprendente fu vedere che quello passivo era il mio ragazzo: ero scioccata nel vederlo chinato su Ana Laura mentre la spompinava alla grande, con lei che gli teneva con forza la testa. Dopo essersi messo il preservativo, mise a novanta gradi il mio fidanzato e cominciò a metterglielo dentro, in due tre colpi, con dolcezza, era dentro di lui, e lo fotteva alla grande, accelerando e diminuendo il ritmo, senza stancarsi mai. Ero allibita, qualche volta gli avevo infilato su sua richiesta un paio di dita nell’ano, mai però avevo sospettato questa sua “passione”. Tuttavia, con il passare dei minuti, la visione della faccia stravolta dal godimento del mio ragazzo mi fece eccitare, e cominciai a bagnarmi tutta: quasi in automatico mi alzai la gonna fino alle cosce e la mia mano scivolò negli slip, cominciando a giocare con le labbra e titillare il clitoride già bello gonfio.
Mentre veniva sodomizzato senza sosta, il mio ragazzo continuava a guardarmi fisso e sorridente, mi chiese prima di allargare le gambe, e poi di scostare le mutandine per godersi lo spettacolo di me che godevo nel vederlo inculato da un trans. La sua fantasia si stava realizzando!
Spostai gli slip di lato e gli lasciai vedere la mia fica rorida di umori, mentre Ana Laura lo sferzava con colpi impressionanti, dicendogli parole sconce che eccitarono entrambi. Mi implorò di fargli annusare la mia patatina lucida e sbavante succo ficale, inarcai la schiena quanto più potevo, lui si avvicinò col cazzo di Ana Laura sempre in culo che lo assecondava in tutto e per tutto e cominciò a inspirare profondamente: ora si stava masturbando anche lui alla grande, era sul punto di esplodere.
Fu allora che decisi di mettermi a testa in giù, con il corpo sul bordo del letto, in modo che lui potesse continuare a infilare il naso nel taglio della mia fichetta mentre gli prendevo in bocca il suo cazzo inturgidito dalla manipolazione e dai colpi di Ana Laura. Avevo le dita appiccicose dei miei umori, lavoravo senza sosta con la lingua e le labbra, succhiando e insalivando, poi me lo ripassavo sul mento e sul viso per tornare a succhiare: mi sborrò dentro tanta calda crema, che inghiottii non senza farmelo andare di traverso, data la posizione.
Passai due minuti buoni a tossire e sputare, ma era stato molto eccitante, benché io avessi ancora voglia. Lui mi guardò, e carezzandomi i capelli, mi chiese se volevo essere chiavata da Ana Laura. Gli risposi che forse era lei che non voleva fare sesso con me, guardandola dritta negli occhi. Lei disse che non c’era alcun problema, e rimasta all’in piedi cominciò a fottermi con lo stesso ritmo di prima, mentre io ero stesa ai bordi del letto. Non aveva un cazzo enorme, ma lo usava molto bene, e soprattutto era sempre duro, continuava a penetrarmi controllando perfettamente la sua eiaculazione, tant’è che ancora non era venuta; a guardarla bene, si capiva col senno di poi che era stata un maschio, nondimeno bellissimo, aveva qualcosa nel viso che mi ricordava Johnny Depp.
Chiusi gli occhi per raggiungere con la mente l’accesso remoto del mio orgasmo, il mio fidanzato mi strizzava le tette oppure mi dava un dito da succhiare: complice tutto il gioco di prima non ci volle molto affinché cominciassi a mugolare di sommo piacere per poi avere un orgasmo dirompente. Gli schizzi dei miei umori mi bagnarono le cosce, avevo i capelli incollati al viso dal sudore e il mio corpo fu attraversato da una scossa, tremando tutta. Il mio ragazzo mi abbracciò e mi diede un lungo bacio, poi chiese ad Ana Laura se “non era bellissima la sua fidanzata quando veniva”.
Sfilato il preservativo, con il cazzo gonfio fino all’inverosimile Ana Laura corse per svuotarsi, ma non potendo raggiungere in tempo il bagno, se ne venne su un tavolino: la cosa più incredibile fu vederla mangiarsi il suo sperma, ci disse che aveva tanti clienti e doveva rimanere in forze, non poteva permettersi di venire tutte le volte. Non so dire se eravamo più disgustati o divertiti da quell’atto fatto con tanta naturalezza, come se stesse facendo la cosa più normale del mondo; si rivestì e ci salutò sorridendo, ci disse anche che eravamo una coppia bella perversa. Detto da una che mangia il suo sperma come se niente fosse, ci lasciò alquanto perplessi.
Passammo il resto della notte abbracciati, e l’indomani facemmo l’amore con trasporto, facendoci le coccole, avvinghiati come se fossimo una cosa sola. Eh si, realizzare le fantasie fa davvero bene ad un rapporto di coppia.