Quella sera non avevo proprio voglia di uscire da casa, soprattutto per andare a trovare i nuovi vicini.
Mia moglie è una donna molto espansiva e fa amicizia con tutti.
Non la posso biasimare visto che il mio lavoro mi tiene lontano da casa spesso e volentieri.
Poi, quando mi aveva detto che ci avevano invitato “a bere qualcosa”, non avevo avuto più dubbi nell’accontentarla: quando beve Carla, una donna fin troppo seria, diventa disinibita, irruenta, una vera troia.
“No senti, la cravatta stasera proprio no! Sono i nostri vicini, e hanno almeno 10 anni meno di noi…”
Mi tolsi la cravatta e mi fermai a guardarla, mentre era dietro di me allo specchio.
A 42 anni di età, mia moglie era senza dubbio molto bella… stasera poi, con quei pantaloni neri e quella maglietta attillata, che aveva una scritta argentata sul seno (“I’m so sexy”), sembrava ancora più giovane.
Non era una modella, era alta 1,65 e aveva i fianchi e le cosce un pò grandi, ma in compenso i suoi seni straripavano.
Immaginai il momento che saremo ritornati a casa, con lei mezza ubriaca, e avrei liberato le sue tettone dalla maglietta, leccando i suoi capezzoli scuri.
Meno male che avevo i pantaloni larghi…. mia moglie si sarebbe arrabbiata tantissimo se si fosse accorta della mia erezione.
Mi avrebbe detto di essere il solito porco che pensa solo a quello.
Invece di essere contenta di avere un marito che la desiderava come il primo giorno, come la prima volta che avevamo fatto l’amore, e anche più.
Magari fosse sempre stata porca come quando era brilla.
I nostri giovani vicini, Davide e Agnese, ci accolsero sulla porta e ci condussero nel loro soggiorno elegante, dove ci servirono un’ottima cena a base di pesce.
“Che ne dite se apriamo un’altra bottiglia di vino bianco?”
Di bottiglie ne furono aperte quattro quella sera… e l’atmosfera si era parecchio riscaldata.
Da discorsi di politica, di economia e di lavoro, eravamo finiti a parlare dei nostri rispettivi rapporti di coppia.
“Noi siamo rimasti dei ragazzini dentro. Facciamo ancora delle cose molto infantili.”
“Per esempio?” chiesi io, alquanto incuriosito.
“Ci piace giocare a Twister… lo conoscete?”
Io lo conoscevo molto bene Twister: quel tappeto pieno di palle colorate disegnate sopra e una tabella con i bollini degli stessi colori con una lancetta.
Si faceva girare la lancetta per scegliere il colore e anche la parte del corpo che bisognava mettere su quel colore: mano destra, mano sinistra, piede destro, piede sinistro.
Ci si trovava arrovigliati nelle posizioni più assurde e il vincitore era l’ultimo che restava, colui che non cadeva mai.
All’epoca era divertente… ora, passati i quarant’anni, mi sembrava un po’ sciocco passare il tempo in quel modo.
“Vi va di giocare con noi?”
“Non so…sai mi sento un po’ troppo grande… Voi in fondo siete ancora trentenni, ve lo potete permettere…” dissi con un sorriso
“Le regole sono diverse…c’è una penitenza per chi cade o sbaglia il colore…deve togliersi un capo di vestiario… vince chi dopo un’ora rimane più vestito”
Scoppiai a ridere, ma poi, forse per l’alcool, forse per l’idea di tornare per un attimo più giovane, accettai.
La prima mezz’ora di gioco fu alquanto noiosa: io e Davide ci eravamo dovuti togliere la camicia ed eravamo a petto nudo, ma le nostre donne erano ancora vestite.
Dopo quarantacinque minuti, recuperando il mio equilibrio, riuscii a restare vestito: fu moglie del mio vicino a togliersi gonna e maglietta, dopo aver sbagliato per due volte di fila colore.
E dopo cinque minuti, mia moglie seguì la stessa sorte.
Mi accorsi che le due donne erano in una posizione piuttosto compromettente… mia moglie era supina e stava quasi per perdere l’equilibrio per la seconda volta, e Agnese era sopra di lei.
Le loro tette quasi si toccavano.
Ebbi una potente erezione… che per fortuna non si vedeva.
Era ora di tornare a casa, anche perché era passata mezzanotte…e soprattutto io avevo voglia di sbattere la mia bella moglie porca.
“Ragazzi, noi ci siamo divertiti molto, ma ora dobbiamo and…”
Mi fermai attonito quando vidi quello che stava succedendo: mia moglie e Agnese si stavano baciando.
Le loro labbra si toccavano, si assaggiavano, e le loro lingue si intrecciavano lentamente.
Agnese fu la prima a parlare: “Allora? Che fate lì come due babbei? Venite qui che ci divertiamo!”
Potevo scegliere: o me ne andavo incazzato, facendo una scenata a mia moglie e tirandola per le orecchie verso casa, o stavo al gioco.
Nella prima ipotesi, avrei fatto la figura dell’ipocrita, del medievale, del moralista; mia moglie non me l’avrebbe data e mi sarei imbarazzato ogni volta che avrei dovuto incontrare i miei vicini; forse avrei anche dovuto cambiare casa. Nella seconda ipotesi mi sarei divertito molto e avrei provato una nuova esperienza.
“D’accordo… divertiamoci pure, perché no?”
“Sapete… noi di solito non le facciamo queste cose, è capitato un paio di volte… ma da quando vi abbiamo visto ci avete intrigato!”
“Grazie Agnese, ne siamo lusingati! Anche voi siete una bella coppia.”
Ormai il Twister era dimenticato.
Davide si fiondò su mia moglie e iniziò a baciarla appassionatamente e accarezzarle le tette e la fica.
Lei si distese a terra, con lui sopra, che la spogliava e la baciava dappertutto, strusciandole addosso il cazzo, ancora nei pantaloni. Agnese mi fece cenno di andare verso di lei.
La raggiunsi e velocemente mi tirò fuori il cazzo ormai durissimo e scappellato.
“Wow… Non pensavo che l’avessi così grosso..”
Iniziò a leccarmi la cappella con la punta della lingua: “Mmmmh… ed è anche buono…”
“Succhiamelo… dai”
La porca non se lo fece ripetere due volte e iniziò ad andare su e giù sul mio cazzo, con la sua bocca spalancata, per ricevere tutta l’asta in bocca.
Intanto Davide si era abbassato i pantaloni ed era a culo nudo sopra mia moglie.
“Posso scoparmi tua moglie?”
“Si certo, non ci sono problemi!” dissi io ansimando, mentre Agnese mi stava spompinando con arte.
Lui indossò velocemente un profilattico e fece scivolare il cazzo nella fica di mia moglie, senza nemmeno toglierle le mutandine bagnate ma semplicemente scostandole.
La porca aprì completamente le cosce e lo fece entrare tutto, fino alle palle.
“Ahhh si… com’è grosso… fottimi dai, scopami come una cagna!”
Davide spingeva lentamente il cazzo nella fica di mia moglie e poi quasi lo tirava fuori, per farglielo sentire bene, in tutti i suoi contorni.
Anche a me era venuta voglia di scopare quella gran pompinara che mi stava succhiando il cazzo come un’aspirapolvere.
“Mettiti a pecorina che ti chiavo…”
Indossai anche io un condom e glielo infilai dentro bruscamente, tanto era tutto un lago di umori la sua fica, non si sarebbe fatta male.
Infatti la porca, mentre mi spompinava, si era sditalinata per un bel po’ la sua fichetta.
Scambiarsi le mogli, scopare un’altra donna mentre la propria donna si scopava il marito di lei era terribilmente eccitante.
A un certo punto Davide tolse il cazzo dalla fica di mia moglie e si tolse anche il preservativo.
“Venite qui ragazze, ho un po’ di panna per voi!”
A malincuore tolsi il cazzo dalla fica di Agnese, mentre lei si inginocchiava sotto il membro durissimo di Davide, con la bocca aperta.
Dopo nemmeno un minuto che si stava segando, schizzò una quantità enorme di sborra sulle labbra e sulle tette delle due donne.
“Aaaaaah… godooo!”
Le nostre mogli, ancora affamate, cominciarono a giocare tra di loro.
Si baciarono ancora, appassionatamente, leccando via tutta la sborra di Davide.
“Che belle tette che hai…” fece Agnese, prendendo tra le mani le tette della mia bella moglie e leccandole.
Le succhiò i capezzoli duri, avidamente, e poi lo stesso fece mia moglie con lei.
“Siete proprio due porcelline…”
“Tesoro, tu l’hai sempre saputo che io sono bisessuale…”
“Si si, amore… mi piace quello che state facendo.”
Agnese si distese per terra e mia moglie sopra di lei, piazzandole la fica in faccia.
Era il sessantanove più eccitante che avessi mai visto.
Mia moglie aveva la faccia affondata nella sua fica e si sentiva il rumore delle sue leccate… mentre l’altra le teneva aperta la fica bagnata con due dita e le succhiava il clitoride.
Davide intanto si era addormentato esausto sul divano e pensai di approfittarne.
“Lo vuoi un bel cazzo ancora duro nel tuo culetto?” chiesi ad Agnese sorridendo.
“Si dai…”
Mia moglie le spalancò l’ano e glielo leccò, infilandole ben dentro tutta la lingua, per lubrificarlo.
“Ora dai… mettiglielo dentro amore.”
Le appoggiai la cappella sul buco del culo e la inculai.
Non ero mai stato in un buco così stretto, anche perché la mia donna non voleva essere inculata, le faceva male.
Adesso stavo inculando un’altra davanti ai suoi occhi compiaciuti.
“Che bello il cazzo in culo siiii… inculami… sbattimelo tutto dentro… sfondami il culoooo si inculami inculami inculamiii!!!”
Più gridava e più la sbattevo, mentre la mia mogliettina porca la sditalinava e la leccava.
In pochi istanti, Agnese venne e il suo culetto si serrò tutto attorno al mio cazzo, facendomi un po’ male e aumentando a dismisura il mio piacere.
Lo tolsi da lì… “Pulisci, troia!” dissi a mia moglie, che stava raccogliendo tutti gli umori di Agnese con le dita e se le leccava.
Mia moglie mi pulì il cazzo e io pensai bene di infilarglielo in fica, per concludere bene questa serata.
“Si scopami amore… chiavami… ”
Spalancò le cosce pronta ad accogliere il mio membro gonfio.
Glielo piazzai dentro e iniziai a stantuffarla senza tregua, con gli occhi chiusi, lasciandomi guidare solo dal piacere che provavo.
Non era più la mia pudica moglie… era una porcona senza freni a cui piaceva tanto fare porcate ed essere sbattuta.
La afferrai per i capelli e la baciai.
“Sei una porcona…sei così puttana…mi stai scuoiando il cazzo”
Lei infatti, chiudeva e apriva la sua fichetta quando glielo pompavo dentro, regalandomi sensazioni uniche… il mio cazzo immerso in quel nido caldo e umido.
“Sto per venireeeee….”
Era difficile che raggiungessimo un orgasmo simultaneo, ma quella volta finalmente successe.
Le scaricai tutta la mia sborra nella fica… gustandomi il suo orgasmo e le sue contrazioni.
“Si si…ahhh… sborrami in fica… riempimi tutta con il tuo seme!!”
La mia sborra le sgorgò fuori fino ad arrivare al suo bel culo…lei si pulì con le dita e poi la leccò con gusto, come se fosse gelato al cioccolato.
Dopo esserci ricomposti, restammo un altro po’ a chiaccherare, come se nulla fosse.
Io non ci credevo che Davide ed Agnese l’avevano fatto poche volte lo scambio di coppia.
Erano così disinvolti, così calmi… mentre io e mia moglie, realizzato quello che era appena successo, non vedevamo l’ora di andarcene…
Ma non perché non eravamo in buona compagnia… però eravamo troppo in imbarazzo.
Alla fine li salutammo e tornammo a casa nostra, buttandoci subito sul letto, stremati da tanta passione a cui non eravamo abituati.
“Ho passato una bellissima serata… grazie amore” disse la mia bella porcellina con un bacio.
Ma il giorno dopo, sembrava pentita di quello che avevamo fatto, qualcosa che lei stessa definì come “squallida, da pervertiti”.
Quindi non ne parlammo più e la bella amicizia intima con i nostri vicini si trasformò in una mera conoscenza, in cui ci salutavamo e basta.
Chi le capisce le donne…