Fino a qualche giorno fà di sesso, diciamolo chiaro, ne avevo più parlato che fatto. Il mio primo uomo, poi diventato mio marito, mi ha svezzato, coccolato, fatto godere, però la nostra massima trasgressione era il rapporto orale.
Dei bei orgasmi all’inizio li ho avuti. Ma poi…
Mi tratta da moglie!
Per il momento non vuole figli, per il suo egoismo da qualche giorno mi ha quasi imposto la pillola.
Parlando con altre amiche, so che a lungo termine oltre che causare dei problemi fisici, aumenta cellulite, cattiva circolazione e via dicendo, porta a un calo del desiderio.
Cmq la sto usando però, non tutti i mali vengono per nuocere.
Da quasi due settimane siamo in una casa al mare.
Tra cene con gli amici, parenti e altro, uno stress senza limiti.
I momenti di intimità con lui rarissimi. Va a pesca, gioca a beach soccer, beach volley.
La noia mi stava divorando, ma…
L’altro giorno mio marito per motivi di lavoro si è assentato due giorni.
Prima di staccarsi da me , era primo pomeriggio abbiamo fatto l’amore, il caldo non facilitava la mia eccitazione, ma il suo grande piacere è stato venirmi per la prima volta dentro.
Sono sincera i colpi che hanno preceduto il suo orgasmo mi hanno diciamo caricata, infatti siamo arrivati quasi simultaneamente. Era la prima volta che ricevevo lo sperma dentro.
Tutto sommato fu un bella esperienza., la prima di tante.
Lui dopo affettuoso come sempre si è congedato da me, ed è partito.
Rimasi nuda su letto, con la voglia che saliva, le mie mani solleticavano il mio sesso. Il lenzuolo veniva bagnato dalla sborra che colava. Mi succhiai il mio dito che sapeva di seme maschile.
MI masturbai per parecchie volte.
Mi accarezzavo i seni, , mi portai un capezzolo in bocca, sorreggendo e sollevando la tetta con la mano. Ciucciavo il mio capezzolo, mentre la mia mano tintillinava il mio clitoride.
Non ho mai praticato l’autoerotismo con frequenza, ma riuscì quel pomeriggio a trovare tutte le varianti più bizzarre. Mi scopri narcisa ed esibizionista , trovando immenso piacere nello scrutarmi attraverso lo specchio.
Ero al culmine della libidine, e volevo fare l’amore passionalmente, anche con uno sconosciuto.
Anzi vi confesso che, mentre ero in masturbazione, mi passavano in mente le voglie più sfrenate.
A volte capitava che qualche fantasia mi rapiva il cervello, ma mi frenavo, e mai e poi mai pensavo di poterla mettere in pratica.
Ma quel giorno ero troppo fuori di me.
Andai in bagno e mi depilai , completamente, per la prima volta pure le parti più intime.
Indossai un due pezzi bianco che non avevo mai messo, perché mio marito non voleva, dato che era molto striminzito, sgambato, diciamolo pure a chiare lettere molto sexy.
Indossarlo per me fu una libidine, mi sentivo conturbante.
Rimasi a guardare come mi cadeva bene quel costume da bagno.
Davanti allo specchio mi accarezzavo le gambe i seni. Mi piacevo molto.
Presi il mio pareo fantasia, la mia borsa da mare trasparente, chiusi la porta di casa, montai sulla mia bici e andai a mare.
Il contatto con il sellino per me aveva un sapore diverso.
Pedalavo sollevando appena il sedere, la punta del sellino sfiorava appena le mie parti intime, ciò mi procurava un certo piacere.
Mi recai in un lido molto trend, dove ero stata qualche giorno prima, un ambiente molto etnico, dove si respirava un’aria libera, alternativa, con un angolo wine bar dove servono una cucina fusion. Un luogo diverso dei soliti, noiosi e kitch lidi. A mio marito e ai suoi amici(uomini e donne), non piacque a me si.
Erano le sei del pomeriggio il sole era ancora alto e caldo, il lido semideserto, mi sistemai in un lettino di plastica bianco, fui adocchiata da un uomo muscoloso, facente parte dell’equipe del lido, già ci eravamo visti l’altra volta.
Mi salutò, scambiammo delle chiacchiere. Il sole picchiava forte il mio costume destava l’attenzione di quel uomo molto maschio anche se aveva dei lineamenti forti. Ero molto presa dal suo sguardo dei suoi muscoli, e dal il suo costume, che celava qualcosa di molto intrigante.
Mi andò a prendere un the freddo, ne approfittai per sfilarmi il pezzo di sopra, non mi ero mai messa in topless.
Ma l’ambiente , la mia eccitazione, il fatto che in quel posto cosi nascosto, nessun dei miei conoscenti poteva vedermi , mi porto ad essere molto disinibita. Quando l’uomo arrivo da me con il the, mi vide che stavo massaggiando i mie seni e il ventre con la crema protettiva ed abbrozzante, questo causo un turbamento, e nel suo costume qualcosa di grosso si mosse e si gonfio.
Lo guardai con malizia, scoppiammo entrambi in una sana risata. Mi sollevai per passarmi la crema sulla schiena, ma lui si presto a spalmarmela, mi girai, e mentre la crema arrivava sulla schiena, mi senti come se qualcuno stesse venendo addosso, mi eccitai ancora di più, percepii che i miei capezzoli erano turgidi, le sue mani impegnate nel spalmarmi la schiena mi portarono a lasciarmi andare, con le mani arrotolai il costume tra le mie chiappe lasciando alla vista i mie glutei, l’uomo passo la crema pure li.
Ero cosi disinibita che ondeggiavo il mio sedere, lui continuava, con spalmarmi la crema e nello stesso tempo mi faceva un massaggio molto, ma molto erotico, scendendo arrivò fino alle gambe.
Poi mi girai, parlavamo di tutto e di niente. Quando la temperatura dei nostri colpi a causo sia della calura che della nostra eccitazione era altissima, ci rinfrescammo tuffandoci a mare. In acqua per un attimo ci sfiorammo, anzi lui mi prese per la vita e alzandomi mi getto in acqua.
Ero una persona diversa, , durante una nuotata a largo, ero un po stanca, allora lui accorgendosene, mi disse di appoggiarmi alle sue spalle. Ma il contatto del mio seno nudo con la sua schiena , lo eccito, si giro e sorreggendomi con le sue bracci mi bacio. La sua lingua dentro la mia bocca. Restai di sasso per un attimo mi allontani, ma poi mi avvinghia con le gambe a lui eravamo stretti, senti il suo grosso membro strusciarsi, per poi spingere.
Arrivati a riva iniziammo a giocare, lui scese sotto acqua, mi sposto il costume e mi diede un a leccatina, mi spostai subito senza dire niente usci fuori e mi misi sulla sdraio. Lui mi chiese il perché del mio comportamento. Io la presi male, per chi mi aveva preso?. Glielo spiegai che,io sono una donna sposata, fedele.
Ma lui giocarellone, come era, si mise in ginocchio e mi chiese scusa.
Continuammo a scherzare.
Mi salivano diversi dubbi, volevo farmi scopare di brutto da quel uomo.
Ma quando non si ha mia tradito i sensi di colpa salgono.
Spari per qualche minuto.
Lasciandomi sola con la mia lussuria e i mie sensi di colpa.
Rispunto con una bottiglia di vodka ghiacciata alla pesca, la mia preferita, .
Il caldo venne attutito da quella gelida vodka, la testa mi girava, feci una doccia rinfrescante, per togliermi di dosso il sale. Il mio nuovo amico mi propose di cambiarmi nella sua cabina personale, arrivati davanti, lui mi spinse dentro, iniziò ad abbracciarmi e baciarmi cercai di divincolarmi, ma dopo una resistenza blanda mi abbandonai alle sue braccia.
Mi ritrovai sola in quella cabina al buio con quel uomo che mi baciava, rapidamente mi alzò il pezzo di sopra lasciandomi a seno nudo, oramai ero in sua balia, ero in trance, restavo immobile. Stavo per tradire mio marito, ma questo non mi sconvolgeva più di tanto, mi lasciai andare . La mia lingua inizio a frugare la bocca del mio amante occasionale.
Smise di baciarmi in bocca per dedicarsi a miei seni, mentre la sua mano spostava il costume , un fremito mi travolse. La sua mano sul mio pube, mi sfioro il clitoride, reagì con passione mi sfilai l’indumento, ormai mi era solo di impedimento, mi appoggiai al legno della parete allargai le gambe, le sue dita mi penetrarono, mi prese la mano se la appoggio al suo membro, era grossissimo.
Si abbasso, allargandomi le gambe, mi trovai il viso sulla mia micia. Mi fece un complimento per la bella fessura tutta depilata, diede con la lingua uno schiocco al mio clito, per poi con le dita allargare la figa, la sua lingua si dedico nel leccarmela per intero.
Passo parecchio tempo ero bagnatissima, lo pregai “dai ora prendimi non ce la faccio più” mi sollevo una gamba. Io piantata di schiena alla parete, la gamba avvinghiata al suo corpo, lui usci un pene che non avevo mai visto cosi grosso, mi spennello la fighetta, che bagnata, accetto il nuovo amico. Mi fece piegare le gambe, mi prese. Era grande, ma fu delicato, inizio un su e giu. Mi pompava, mentre continuava a baciarmi, gli morsi un labbro, tirandolo a me. Questo lo scateno, mi inizio a pomparmi fino a farmi venire. Gridavo sottovoce “huuumm siii…cosi…bravo prendimi così lo sento comè grosso…uhhh sii”
Lui ansimava.
Dopo avere visto che ero venuta mi prego di seguirlo, Mi sollevo e si sedette su una panca attaccata alla parete opposta, Gli stavo su . Mi disse “mi devo controllare, dato che le palle che mi scoppiano” , ma gli dissi “quando vuoi puoi venirmi dentro lo voglio sentire caldo dentro prendo la pillola”.
Questo lo scateno. Io lo cavalcavo e lui rispondeva con dei colpi di schiena. Finché mordendomi il collo e ansimando venne dentro. Mi riempi, Restammo a sbaciucchiarci per un po’ , quando mi sollevai la sborra fuoriusciva, mi inginocchiai a lui e iniziai a imboccare quel cazzo che stava tornando a riposo. La mia lingua , scese fino a le palle, lo mordicchiavo, e il cazzo riprese forma nel momento che piccolo lo ciucciavo , divenne di nuovo grosso, lo leccai, passo moltissimo tempo. Lui mi sollevo e mi fece mettere per terra a quattro zampe, infilo due dita nella figa, raccogliendo la sborra che ancora rimaneva dentro, per strofinarla nel buchino del culo.
Cercava di entrare con le dita, ma il mio irrigidimento gli fece capire che non l’avevo mai preso li, mentre con le dita lo titillava, mi rifaceva la figa mi diede dei colpi che fecero ballare le mie tette venivo coma una pazza in un momento di delirio gli disse che se voleva poteva prendermi anche nel culo, gli chiesi di non farmi male visto che nel culo non l’avevo mai preso. Si fermo mentre era dentro di me prese da un suo zaino del olio abbronzante, il contatto del olio con il mio buco mi eccito, mentre a ritmo mi chiavava. Il buchino si allargo un poco, lui mi chiavava in figa finché rivenni, a quel punto usci il suo cazzo, puntò il cazzo sul buchino. Ebbi solo il tempo di percepire la punta sull’entrata, che con un colpo secco mi deflorò, un dolore immenso mi lacerò “ahhhaaaaiiiaaa ti avevo detto piano che male toglilo uhhhh” restò fermo dentro di me, mentre iniziava con la mano a sgrillettarmi, riprese a muoversi dentro di me. IL dolore scomparve piano piano. Lui usciva ed entrava il suo pene.
Mi sussurrò all’orecchio “ti ho sverginato il culo, era davvero stretto stretto! Ora te lo apro completamente sei una puttana che si fa rompere il culo da uno sconosciuto”. Mi fotteva, i suoi colpi aumentarono, di intensità, ero completamente sconquassata. Dopo un po’ lo usci, per poi infilarlo di nuovo, lo entrava e riusciva. Sentivo le pareti del mio sfintere allargarsi. In questo modo immetteva aria nel mio buco, dopo poco fu spompato e dunque rumoreggiava, Questo lo esalto, lo usciva e si ridedicò alla figa mentre io riniziai a godere e rivenni, nella foga del mio orgasmo ormai la donna pacata e controllata che c’era in me scomparve, prese il sopravvento una nuova me, una donna molto, ma molto più troia.
Fuori fase e ormai priva di ogni riserva gli gridai “Si, dai spaccami completamente il culo, sono la tua troia, allargalo bene il mio culetto che hai sverginato”.
Alle mie parole l’uomo non capi più niente; mentre mi pompava nella fighetta, ora a ritmi più blandi, prese l’olio e ne riverso un po’ nell’ano. Si fermo fuoriuscì per l’ennesima volta dalla micia abbassandomi la testa quasi a baciare il suolo, sollevò in aria il mio sedere, allargò le chiappe e poi le strinse, sentii tre dita che entrarono dentro l’ex buchino inviolato, soddisfatto del suo operato mi disse preso dalla libidine sfrenata e manifestando la sua vera natura di porco senza più nessuna remore “Te l’ho rotto bene il culo, senti come si allarga troia ora te lo sfondo completamente è ancora un po’ stretto”. Gli risposi in preda ad un raptus di lussuria incontrollata “Si, fai ciò che vuoi, sono la tua troia, rompimi il culo fammi sentire il tuo cazzo sino alla gola!” Mi sculaccio stava per puntare il cazzo nel buco dilatato, mentre squillò il mio telefonino, mi disse di non rispondere, ma gli spiegai che doveva essere mio marito e dovevo rispondere per forza, mi disse di accertarmi dopo aver parlato con mio marito di spegnere il telefonino.
Sempre a novanta gradi, allungai la mano con questo movimento il suo cazzo era proprio davanti al buchino e, mentre io prendevo dalla borsa contorcendomi il cellulare, lui in un solo colpo mi penetro di nuovo in culo stavolta non senti dolore, era bello. Mio marito mi chiese se ero a casa ed io risposi di si, mentre l’uomo con brevi e lenti colpi faceva scorrere il suo cazzo dentro il culo. Il mio povero marito cornuto non sapeva che io, la sua mogliettina, ero diventata una grandissima puttana, e mentre lui mi diceva con il suo tono di non chiamarlo per tutta la serata, dato che doveva andare ad una cena di lavoro e altro, il mio amante continuava, anzi aumentava il ritmo. Ci accertammo che il cellulare fosse spento, a quel punto io piazzai la mia mano a sfiorarmi il clito. Lui diede inizio a una scopata che ricorderò. L’uomo accovacciato su di me pianto i piedi per terra e, sollevandosi, saliva e scendeva con il suo cazzo dentro il mio culo, io iniziai a godere, gridavo, lui mi mise una mano in bocca, dicendomi di fare piano. Mi scopò con forza, finché mi riempi il culo di sborra. Con il mio sfiorarmi la figa rivenni, mentre sentivo il mio sfintere pregno di liquido. Lui mi sollevò, tenendomi sempre il membro dentro, con equilibrismo si sedette per terra, in questo modo io ero sopra di lui sempre con l’attrezzo conficcato nel culo, mi sollevavo, il suo cazzo entrava e usciva, ma dopo poco, usci semimoscio, e con lui moltissima sborra. Mi stava trattando da troia, si alzo e mentre io ero per terra mi ordinò di pulirlo,la mia lingua, lo lucidai.
Mentre io mi dedicavo al suo membro, lui se lo prese in mano e con la cappella accarezzava il mio viso e il mio seno. Mi ricomposi, mi rimisi il costume e il pareo, aprimmo la porta dalla cabina, non c’era nessuno, per fortuna, mi accompagnò in una zona del lido, apri con la chiave una porta, e mi disse che quella era un zona privata, e se mi sbrigavo potevo fare una doccia. Mi lavai, mi cambia, indossai un vestitino giallo, un prendisole, ma che si poteva adattare anche per la sera, indossai un tanga nero, che avevo da tempo conservato e che mi marito non mi aveva mai voluto fare mettere, che stronzo. Mi congedai dal mio amante. Anche perché doveva ritornare a casa dalla moglie mi lascio il numero del cellulare. Gli spiegai che l’indomani sarebbe tornato mio marito e non potevo più comportarmi così, ma lui mi disse, che ci teneva anche con le precauzioni dovute a rivedermi.
Uscii dalla zona privata e andai nella zona pubblica alla toilette, dovevo andare in bagno. Mentre mi asciugavo la mia fighetta con la carta igienica, mi accorsi che anche dal culo usciva sborra. Infilai due dita nella figa e nel culo, ebbi la sensazioni dei essere stata aperta completamente. Guardandomi allo specchio mi accorsi di quando ero troia. Mi piacque ciò non avevo voglia di andare a casa. Uscita dalla toilette dopo avermi rifatto il trucco, mi sentivo un porca, una maiala, ritornai tra la folla, insomma non è che in quel lido c’era tantissima gente, molti uomini mi guardavano, mi sedetti ad un tavolo ordinando un te freddo.
Ero dentro i mei pensieri, non credevo proprio che sarei riuscita a farmi fottere come un a puttana esperta.
Spesso, di nascosto o letto i racconti racconti erotici in vari siti, e diciamolo bene, quella sera mi sentivo come la protagonista di quelle storie. Una donna aperta e pronta a tutte le esperienze.
Con la cannuccia succhiavo avidamente il te, con lo sguardo perso nel vuoto. Ero ancora eccitata. Certo mi rendevo conto che era una occasione inperdibile.
Mi accorsi che in un tavolo di fronte dove si trovavano un gruppo di amici, un signor anziano aveva lo sguardo fisso verso di me. Intui che stava guardando sotto il mio tavolino, dovevo io avevo le gambe un po’ divaricate. Considerando che avevo il vestitino corto, immaginavo che da quella posizione si godeva il panorama del mie gambe e del mio tanga nero, con una mano spostai il tanga, lasciando alla vista del porco la fighetta, e guardandolo fisso, mi succhiai il mio the con la cannuccia.
Vidi che l’uomo si imbarazzò, smise di guardarmi si guardo intorno per vedere se la moglie o gli amici lo osservavano, e poi ritornò, alla carica.
Ero caldissima, pensai tra me e me, e perché non mi faccio fare un po’ di porcherie da questo vecchio maiale.
Iniziai a fare la zoccola, passandomi il dito sulle labbra.
Ero in una zona un po’ seminascosta.
Mi sfilai il tanga, e me lo misi in borsa. Lui mi guardava sbalordito.
Non capivo che stava succedendo ero proprio una donna che non riconoscevo. Senza inibizioni senza tabu. Poi l’uomo di prima pompandomi il culo mi aveva fatto diventare una gran vogliosa.
Dopo un quarto d’ora di flirt , rialzai, passai accanto al tavolo e senza farmi notare, gli schiaccia l’occhio e gli feci segno di seguirmi. Uscii della zona ristoro, scesi la passerella in legno, dopo meno di un minuto vidi la sagoma di quel vecchio proco, mi allontanai avvicinandomi all’ultima toilette in spiaggia, non c’era anima viva. Ovviamente entrai lasciando la porta semiaperta.
L’attesa sembro lunghissima, per un attimo volevo andare via , mi chiedevo “Ma sono pazza, cosa sto facendo? Mi sto comportando da troia? E se lo sapessi mio marito? E se questo uomo fosse maniaco, un pazzo?”
Ma quando entrò l’uomo, e mi mise senza esitazione una banconota tra le tette vidi dopo che erano cento euro, e mi chiese se bastavano.
Mi aveva preso per una troia, d’altronde il mio comportamento portava a questo. Ciò mi piacque.
Sfiorandogli la patta dei pantaloni gli dissi di si. Chiusi la porta e alzai il vestitino quasi fino alle spalle. Rimanendo quasi nuda. Alla vista della mia figa depilata, dei mie seni sodi e turgidi e del mio sederino prepotente. L’uomo si avvento con le mani a palparmi il sedere, e con l’altra le tette. Mi toccava tutta la figa, mi tirava i capezzoli, mi baciava sul collo, mi leccava il lobo, Ero una troia, muovevo le natiche in modo che il porco mi palpava ben bene, mi infilo due dita nella figa e mi masturbava, con l’altra restò meravigliato nel poter entrare altre due dita nel culo. MI disse “Hai lavorato molto oggi vero?”. Gli risposi facendo passare un mio dito sulle sue labbra “si tesoro, guarda che do anche il culo”. Mi abbassai, lui si abbasso i pantaloni, il cazzo era di media grandezza, anche se dopo avere maneggiato il cazzo precedente mi sembrava piccolo. Con la bocca lo ingoiai tutto, lo succhiai con vigoria, la mia lingua andava velocemente. Mi chiese di fermarmi. Mi mise alla pecorina con le mani appoggiati al muro, mi allargo le chiappe, ed entro nel culo. Ormai dopo che l’uomo del pomeriggio mi aveva sverginato, spalancato, e visto le dimensioni di quel membro, fu un gioco riceverlo.
All’uomo dissi “Mi sta facendo il culo lo sai, tesoro ti piace il mio culetto vero?” lui replicò “Ma quanto cazzo hai preso, troia?” lo sento un po’ largo..”. Mentre mi stava montando e strizzava le tette. Ero trattata come una mignotta, come tanta volte leggo dai vostri racconti, ora capitava a me.
Lo usci e mi prese in figa, ma duro pochissimo ansimando tanto mi venne dentro.
Prima di andare via mi disse se ci potevamo rivedere, e dove battevo?
Gli confessai che lo faccio occasionalmente e solo quando trovo uomini di un certo tipo come lui.
Nella sua testa pensava che lo prendevo in giro, ma mi lasciò il cell, io gli lasciai il mio. Dicendogli che se rispondeva un uomo di staccare. E di non darlo a nessuno.
Andai via dal lido, con la mia bicicletta, il mio vestitino il tanga che era fradicio di sborra e infilato quasi nella fighetta e nel culo. Le macchine alla vista di tale scena si eccitarono cercarono di abbordare, ero contenta, ma non potevo lasciarmi andare.
Arrivai a casa posai la bici, mi diedi un sistemata al trucco un lavata. Usci per continuare la gole serata. Andai a godermi i cento euro guadagnati con la mia figa, il mio culo la mia bocca.
Il ristornate era di quelli di lusso, proprio uno di quelli che mio marito non avrebbe mai scelto…