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L’aiuto meccanico mulatto

Mi chiamo C, per lavoro vado spesso a Milano, in una di queste occasioni mi è capitata una cosa che nella mia vita mai avrei creduto potesse succedere, ma che in fondo speravo accadesse…

Passata la frontiera a Como la macchina ha iniziato a strattonare, ho l’impianto a gas, la prima cosa che ho pensato è stata “non può essere, ho appena fatto il pieno”, comunque ho premuto il tasto per passare a benzina, la macchina andava bene, dopo due o tre di questi tentativi mi sono convinto che era un problema all’impianto GPL.

Arrivato a Milano mi sono fermato ad un distributore, perché se dovevo continuare ad andare a benzina non mi restava che fare rifornimento, al benzinaio ho chiesto se conosceva qualcuno che potesse risolvere il mio problema, lui mi ha indicato un meccanico che, a suo dire, con gli impianti a gas era un mago, ho guardato il tuttocittà, e la via si trovava sulla direzione del mio cliente, sarebbe stato sufficiente prendere la vicina metro e avrei potuto lasciare la macchina al meccanico, nella speranza che me la potesse fare in giornata.

Raggiunto il posto piuttosto facilmente, grazie alle indicazioni del benzinaio, mi trovai di fronte un signore indaffaratissimo che uscendo da sotto ad una macchinna mi disse che sarebbe arrivato subito da me, mentre liquidava il padrone della macchina da cui era uscito con un : “tutto a posto, nulla di grave può stare tranquillo per i prossimi cento mila km”.
Io mi guardavo intorno e in fondo all’officina, indaffarato con un motore smontato c’era un ragazzo che dalla pelle olivastra non sembrava essere italiano, forse sud Americano, decisamente carino e con un fisico invidiabile, ma la mia ammirazione per quel giovane fu distratta dal meccanico che mi chiedeva quale fosse il mio problema, io gli spiegai il problema e gli dissi che avevo la possibilità di lasciargli la macchina fino a sera ma che poi mi sarebbe servita per tornare a casa, lui mi disse che non c’era problema, per sera sarebbe stata pronta.

Io soddisfatto salutai e mi diressi verso la metropolitana.
Camminavo già da cinque minuti quando mi ricordai improvvisamente di un giornaletto porno gay che, nelle mie perversioni mai sfogate di desideri e curiosità omosessuali, mi ero comperato tempo prima e che avevo nascosto proprio sotto il tappetino che nascondeva la bombola del gas.
Terrorizzato dalla figuraccia tornai immediatamente indietro, arrivato all’officina trovai la mia macchina con il portellone aperto e la bombola del gas scoperta, del giornale nessuna traccia.
Iniziai a guardarmi intorno e dal fondo dell officina si apri una porta, da dove apparse il ragazzo mulatto di prima che sventolando il giornaletto mi diceva con ammiccante aria di sfida “cerchi questo?” al che richiuse la porta e scomparve.

Io tremavo in un misto di paura ed eccitazione, il primo istinto fu di scappare, ma poi pensai che comunque sarei dovuto tornare a prendere la macchina, quindi era meglio affrontare subito la situazione, mi diressi verso la porta e con un po’ di esitazione abbassai la maniglia ed entrai, con mio grande stupore trovai Sam, cosi’ mi disse poi di chiamarsi, con la lampo della tuta completamente abbassata dalla quale usciva un enorme cazzo in erezione che si stava menando mentre gurdava il mio giornaletto porno.
Rimasi un attimo senza parole, ma non riuscivo a distogliere lo sguardo da quel ben di Dio, quello che avevo sempre sognato era ora li davanti a me!
Lui disse “che ne dici di passare ai fatti anziche gurdare le figure?” io ero in preda ad un misto di eccitazione e paura, intorno mi girava tutto, sentivo il mio cazzo esplodere nelle mutande, ero paralizzato!

Lui fece un passo verso di me e mettendomi una mano tra le gambe disse “io lo libererei prima che esploda” e inzio ad abbassarmi la cerniera dei pantaloni, infilata la mano, fece uscire il mio cazzo che non avevo mai visto così in tiro, iniziò a menarmelo, io preso da un istinto irrefrenabile feci lo stesso con lui,mi sembrava incredibile, io con in mano il cazzo di un altro uomo!!
Era tutto strano, ma bellissimo,oramai non potevo più tirarmi indietro, dissi solo, “ma il tuo capo?” “tranquillo” mi rispose “è andato a prendere un pezzo per la tua macchina, non tornera prima di un ora” e mentre diceva questo girò la chiave della porta di quello che era un antibagno dove ci trovavamo.

Capii che per lui questa era una cosa normale, sembrava completamente a suo agio.
Si abbassò e lentamente inziò a baciarmi il prepuzio e a leccami il cornicione della cappella con colpi esperti e sapienti, stavo impazzendo dal piacere, piano piano me lo prese tutto in bocca, con una maestria che non avevo mai sentito nemmeno nella più puttana delle donne che avevo frequentato, di lì a poco sentii che stavo per venire ma non volevo interrompere quel sogno così presto, cosi lo allontanai e rotte tutte le inibizioni, lo feci alzare e io mi inginocchiai davanti a lui,che per tutta risposta fece cadere a terra la tuta e rimase completamente nudo davanti a me, si sedette in una panca imbottita dietro di lui e mi esorto con una mano dietro la nuca a fare quello che io sognavo da una vita.

Il suo cazzo era enorme e bellissimo, piano piano avvicinai la bocca alla sua cappella e sentii il sapore di buono dei suo umori pre spermatici, inziai lentamente, tentando di imitare quanto poco prima aveva fatto lui, ad affondarmi nella bocca il suo cazzo, fantastico! Meglio di quanto avessi potuto immaginare!
Inizia a spompinarlo come se lo avessi fatto sempre,lui godeva come un animale e io ero in preda ad un eccitazione mai provata, dopo un po’ che lo spompinavo sentii che stava per venire, ma abbattuti i freni inibitori continuai senza staccarmi, e senti quattro o cinque fiotti del suo sperma arrivarmi fino in gola tentai di trattenerlo tutto ma era in quantita industriale e due rivoli di sborra mi scesero dai lati della bocca, continuai a leccare il cazzo che pur diminuendo nell’erezione rimaneva enorme!

Lui sdraiandosi sulla panca mi disse di leccargli il culo, io non ci pensai un attimo capendo le sue intenzioni, aveva un bel culo già dilatato dal passaggio di altri cazzi, era eccitatissimo e mi disse che voleva sentirmi dentro, io dopo averlo leccato e lubrificato bene allungai la mano verso il lavandino e dal dispenser del sapone mi riempii il palmo di liquido profumato, con una mano inizia a menarmi il cazzo e ad assaporarlo, stava esplodendo per quanto era in tiro, con l’altra inizia a penetralo prima con un dito poi due e infine tre, lui gemeva, iniziò a pregarmi di incularlo, io non mi feci pregare a lungo, lo feci girare a novanta gradi e appoggia il mio cazzo sul suo bel buchetto, senza eccessivo sforzo, aiutato anche dalla lubrificazione in poco tempo gli fui tutto dentro, era fantastico, stavo inculando un uomo!

Piano piano inzia a pompare, e intanto gli menavo il cazzo che iniziava a ridiventare duro, avrei voluto che quel momento non finisse mai, ma dopo sette otto minuti di inculata sentii di non farcela più e gli sborrai in culo proprio nel momento in cui lui veniva nella mia mano, si giro sfilandosi il mio cazzo dal culo e me lo prese in bocca pulendo accuratamente la mia cappella. Si alzò e mi diede un bacio appassionato mettendomi la lingua in bocca, dopo di che si riinfilò la tutta e come se niente fosse apri la porta e tornò in officina.

Io dopo essermi ripreso un attimo mi riassestai entrai nel bagno a fare una bella orinata liberatoria, mi lavai la faccia e uscii, proprio mentre strava rientrando il proprietario dell’ officina a cui dissi di aver dimenticato una cosa in macchina, lui mi salutò e mi disse! “a più tardi” e intanto dietro di lui Sam mi faceva l’occhietto e ripeteva “a più tardi” ma detto da lui suonava in tutt’altro modo…

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