Dopo tutte le esperienze sessuali che ho avuto, non avevo mai preso in considerazione l’ipotesi di fare sesso dentro un cinema hard, perchè lo trovo abbastanza squallido rimorchiare un uomo in un cinema, e poi farmi inculare da lui. Eppure, una sera che davano un bellissimo film sul genere trans, mi sono convinta di entrare e vederlo in santa pace, senza il pensiero nè l’idea di poter o voler trovare qualcosa di più.
Come mia abitudine, sotto gli abiti da maschietto, portavo intimo femminile. Sedetti in una poltrona delle file laterali per starmene più in pace e gustare quelle favolose immmagini.
Dopo circa dieci minuti vidi un ragazzo passarmi davanti più volte e fissandomi attentamente. Finsi di non accorgermene.
Dopo l’ennesima esitazione si avvicinò a me e mi chiese se poteva sedersi accanto a me.Risposi che non c’era problema e, tra l’altro, mi accorsi che era un bel ragazzo sui trent’anni.
Ruppe il ghiaccio chiedendomi se frequentassi abitualmente quel cinema.
Gli risposi di no e che ero venuta soltanto per il genere del film che davano.
-“Quindi ti piacciono i trans?” mi chiese cingendomi le spalle con un braccio.
-“A dir la verità sono una sorellina”gli risposi sorridendo.
Rimase senza parole cercando di comprendere il termine che mai aveva sentito dire.Così gli spiegai che per sorellina si intendono le “maschiette” che amano travestirsi, truccarsi e che possiedono una personalità prettamente femminile da non confondere con i travestiti di passaggio.
La curiosità e la novità lo eccitarono talmente tanto che iniziò ad accarezzarmi le cosce (seppur vestite da quei pantaloni che tanto odiavo).
Un fremito attraversò il mio corpo e mi accorsi che iniziavo a sbrodolarmi.
Così, con disinvoltura e approfittando del fatto che nella sala c’erano non più di venti persone,abbassai i pantaloni e portai la sua mano sulle mie cosce fasciate dalle autoreggenti.
Adesso l’eccitazione da entrambe le parti era salita alle stelle e, quando mi chiese se volessi prenderglielo in bocca, fui per un attimo riluttante pensando a quanto sarebbe stato triste farlo in un cinema di terza classe.
Ma parlando ancora con lui rimasi sempre più affascinata perchè possedeva un certo savoir faire e un modo di esprimersi davvero di gran classe.
Fu a quel punto che passandogli una mano sul pacco mi accorsi dell’enorme sorpresa che stava all’interno.
Delicatamente gli abbassai la zip e tirai fuori quel meraviglioso uccello masturbandolo quasi come fossi una novellina. Mi bloccava un po’il fatto di non avere un luogo più intimo per potermi esprimere.
Ma quando mi disse che si eccitava al passare dei guardoni, toccò il mio punto debole: quello di accettare le sfide.
E senza ritegno glielo presi in bocca esibendomi in un pompino vertiginoso.
Adesso i guardoni si moltiplicavano e stranamente la mia eccitazione saliva alle stelle.
Ma la mia vera voglia era quella di essere scopata da un ragazzo del genere che difficilmente si incontra ogni giorno.
Decidemmo così di andare a casa mia e continuare tranquillamente. Fummo da me in poco più di dieci minuti e lo feci accomodare sul divano per andarmi a truccare e indossare un abitino nero in lamè con minigonna da Mille e una Notte.
Ormai pronta,aspettai che fosse lui ad iniziare ma il mio istinto di dominatrice prevalse su tutto e lo scaraventai sul divano tirandogli fuori il cazzo e succhiandolo avidamente.Aveva una resistenza fuori dalla norma, tanto che lo spompinai per circa mezz’ora senza avvertire il minimo principio di godimento da parte sua.
La lingua andava su e giù fin sotto le palle,poi lui prese in bocca il mio e fece quasi altrettanto.
Ad altri uomini non l’avrei concesso ma quello era un tipo speciale e non volevo certo pormi limiti.
Quando raggiunse il massimo dell’eccitazione mi sussurrò: “Ora voglio scoparti il culo” ed io non aspettavo altro.
Mi scaraventai sul tavolo del salotto a cosce aperte incitandolo a sfondarmi tutta mentre con le gambe cingevo le sue spalle e i tacchi a spillo da 18 cm. gli sfioravano il collo.
Era un tornado: quel cazzo mi era entrato completamente dentro facendomi sbrodolare come una cagna e più gli ordinavo di fottermi, più mi sconquassava il ventre.
Durò almeno quindici minuti. Finchè non sentii che stava per venire e mi eccitai ulteriormente avendo un orgasmo indescrivibile.
Il suo profilattico era stracolmo: aveva sborrato come un cavallo da monta.
E io,più ingorda di lui, chiesi il bis.
Rimase a cena da me e dormì accanto a me coccolandomi fino a quando,esausti, non ci addormentammo.