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Moglie ubriaca

Premessa: questa storia è realmente accaduta. Mia moglie è una che normalmente non beve, ma quella volta ha bevuto, ha bevuto veramente di tutto…
Eravamo da poco sposati io e la mia mogliettina, 21 anni carina, e un corpo notevole.
Una bella fica!
Quella sera eravamo andati ad una cena con amici.
Lei bevve qualcosa di più del normale e ce ne tornammo a casa che lei era veramente ubriaca!
Ma non ubriaca al punto di stare male e vomitare tutto come a volte può accadere, ubriaca in modo da sparare discorsi senza senso e da non reggersi sulle gambe.
A fatica riuscii ad accompagnarla in camera, lei si butto sul letto e continuava a farneticare ad occhi, chiusi come se dormisse. Rideva, borbottava frasi senza senso, era decisamente alticcia.
Ovviamente per metterla a letto dovevo spogliarla.
Cominciai con l’operazione e via gli stivali, via la camicetta, via la gonna, via il collant, erano rimasti ovviamente gli slip e il reggiseno. Mentre la stavo denudando, mi resi conto che una certa eccitazione si stava impossessando di me. Pensai che in fondo non stava poi così male da doversi preoccupare, e che visto il suo stato avrei potuto approfittarne per una porcata.
Prima di procedere mi spogliai completamente e quando mi tolsi gli slip, ne usci fuori il mio cazzo già turgido e pronto all’uso! Tornai ad interessarmi di lei che se ne stava stesa sul letto a pancia in su, facendola roteare sotto sopra per poterle sganciare il reggiseno ( una quarta ) più agevolmente. Per fare questo montai a cavalcioni del suo fondo schiena facendo in modo di far sistemare il mio cazzo semirigido in mezzo alle sue chiappe ancora protette dagli slip.
La mia eccitazione cresceva, stavo per toglierle anche l’ultimo indumento, e lei se ne stava beata e tranquilla, borbottando e sonnecchiando.
Entrai con due dita sotto l’elastico dei suoi slip e iniziai a farglieli scivolare sotto il ventre e poi giù lungo le cosce. In breve ero già ai suoi piedi e visto che sono un appassionato feticista dei piedi, ricordo che non persi l’occasione per annusarli molto intensamente e per leccargli le dita.
Le divaricai le gambe al massimo per godermi lo spettacolo, in mezzo alla peluria si aprivano le labbra della fica e allargandole le chiappe andai a farle dilatare il buco del culo.
Mi misi a leccarglielo con abbondante saliva e mentre leccavo cercavo di penetrarla con la lingua, poi iniziai a toccarla con una mano mentre con l’altra mi smanettavo l’uccello che era sempre più turgido e con la cappella gonfia che iniziava a bagnarsi di umori.
Un dito, due dita e poi tre dentro il suo ano, lei mugugnava qualcosa, ma acconsentiva senza reagire. Comincio a dirle frasi sconce, cosa che non avevo mai fatto prima, come: “godi troia ti sto sfondando il culo, sei una vacca da monta, adesso ti riempio di sperma!” La girai nuovamente sotto sopra e finalmente potei palparle le tettone e succhiarle i capezzoloni. Ero infoiato veramente per la situazione da film che si era creata. La toccavo dappertutto, la palpavo, le infilavo le dita nella fica e nel culo contemporaneamente e inizia a sentire che era tutta bagnata di broda come una cagna in calore.
Anch’io avevo la cappella bagnata fradicia di umori e pensai bene di fargliela ripulire infilandole il cazzo in bocca. La forzai stringendole le gote e non appena la bocca si schiuse da prima le strusciai la capella sulle labbra e poi penetrai con forza dentro la sua bocca e spinsi a fondo la cappella.
Ero padrone del suo corpo, la usavo come una puttana e mi preparavo a scaricarle in bocca una bella dose di sperma. Prima però pensai di divertirmi a penetrarla in tutti i buchi, e ,girandola su un fianco, me la posizionai in maniera da poter accedere facilmente alla sua fica e al suo culo.
Stava sbrodolando come una scrofa dalla fica tanto che andavo a bagnarmi la cappella in mezzo alle labbra della sua fregna, e con quella broda andavo a lubrificarle il buco del culo. Una volta, due volte e poi decisi che era il momento di sfondarle il buco del culo.
Si, come si dice, l’occasione fa l’uomo ladro! Lei era sempre stata contraria a farsi penetrare analmente, d’altronde la capivo, era ancora giovane. Certe cose le fanno più normalmente le donne mature, quelle di una certa età che ormai sono esperte troie!
Ma questa occasione non la potevo perdere…
Inizia a spingere la mia cappella turgida in mezzo a quella rosellina facendola dilatare sempre più.
Lei gemeva, non so se per il godimento o per il dolore! Io stavo entrando con la mia cappella dentro il suo culo! Spingevo lentamente e nel contempo le toccavo la fica. Era bagnata fradicia! Mi convinsi che stava godendo come una maiala! La mia spinta aumento, ero tutto dentro!
Guardai con soddisfazione la scena, il mio cazzo era tutto piantato dentro al suo culo.
L’avevo sodomizzata! Lo tirai fuori lentamente e decisi di passare alla sua fica.
Era in un lago di broda!
Penetrai con estrema facilità e godimento il mio cazzo dentro la sua fica e iniziai a montarla come una vacca. Lei era lì, passiva, rilassata, a disposizione delle mie fantasie erotiche e sessuali. Di nuovo qualche colpo profondo nel culo e poi una ripassata alla fica, poi di nuovo il culo e poi ancora la fica e così via, lei stava godendo, cominciava a partecipare all’azione, sentiva che la stavo usando e in fondo penso che godeva proprio perché poteva liberamente sentirsi una puttana! Che godimento, comincia a realizzare che finalmente potevo fare quello che più desideravo e che ancora la troia non mi aveva concesso: riempirle la bocca con una abbondante sborrata! Mi portai con il cazzo vicino alla sua bocca, le dissi: “leccami troia, leccami la cappella e fammi sborrare!” Lei era in grado di capirmi e certamente come ho già detto prima, era consapevole che me la stavo usando come una puttana.
Inizio a far girare la sua lingua intorno alla cappella, io mi stavo lentamente masturbando in modo da cogliere il momento migliore per inondarla e adesso, adesso era il momento buono! Pompami troia, bevi puttana, bevi la mia sborra!! E schizzavo, e leccava, ciucciava la cappella, e io schizzavo sperma a fiotti, e lei slinguava e si impiastrava tutte le labbra. Adesso con la cappella le spargevo la sborra su tutta la faccia e poi sulle tette, e il mio cazzo si stava lentamente sgonfiando.
Che goduria, quella scrofa di mia moglie aveva mangiato la mia sborra!! Che bella esperienza! Avevo trattato la mia mogliettina come la più grande delle troie!!
Con delle salviettine le ripulii la faccia dalla sperma , le infilai il suo pigiamino, le feci bere una tisana, e si addormentò beata. Il giorno dopo io mi svegliai ancora eccitato e con una vigorosa erezione.
Lei mi disse che aveva un cerchio alla testa e che non ricordava cosa fosse accaduto la sera prima.
Io le dissi che aveva bevuto un po’ troppo e che l’avevo aiutata io a indossare il pigiama e a metterla a letto. Lei disse: “dormo ancora un po’…”

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