Mi chiamo Diana 25 anni assolutamente vera, io e la storia, che non è esattamente un racconto, è la mia storia, di una parte di me che nonostante abbia cercato più volte di nascondere perfino a me stessa, oggi più che mai mi palpita dentro con la prepotenza e la forza di un vulcano in eruzione.
Inutile cercare di assopirla o peggio di sopprimerla.
Il mio amico Valerio mi dice che troie si nasce e io lo nacqui.
Provengo da una buona famiglia e ho avuto un’educazione cattolica, scuole private gestite da suore, vacanze in strutture religiose, messa alla domenica insegnamenti in casa e a scuola atti a far crescere una creatura nel timore di Dio.
Mi sembra superfluo specificare che ogni scuola, disciplina, attività sportiva che io svolgessi era prettamente indirizzata al sesso femminile, niente maschi quindi, in nessun ambito.
A 11 anni, durante le lezioni in classe snetivo già impellente il bisogno di masturbarmi, continuamente con una frequenza di un paio di volte in un’ora, spesso per farlo meglio mi nascondevo nello stanzino delle scope, nel sottoscala, dove mi alzavo la gonna, mi tiravo giù le mutandine e allargavo le gambe per penetrarmi con qualche oggetto, tintillandomi il clitoride.
Ho sempre sentito la necessità di sentirmi riempita, di avere qualcosa dentro, tanto che ricordo, alla scuola materna mi nascondevo nel tunnel del parco giochi per mettermi un sasso in vagina e tenerlo fra le grandi labbra mi dava un piacere indescrivibile che ricordo ancora oggi.
Ovviamente la verginità l’ho vissuta fino ai 12 anni come un peso insopportabile, anno in cui la persi in modo veloce e assolutamente romantico, ma senza rimpianti, era quello che volevo.
Ricordo che per evitare la sofferenza della deflorazione infertami da l’altro, preferii io stessa impalarmi sul suo cazzo, un bel cazzo grosso di un diciottene già esperto e senza grosse remore, mi scopò per ore in tutte le posizioni, mi fece ingoiare il cazzo spingendomelo in gola fimo a farmi vomitare, ma mi piacque molto, tanto che appena lui se ne andò mi masturbai nuovamente ripensandoci.
Mi sono sempre piaciuti i maschi dominanti, quelli che non chiedono il permesso, quelli che non chiedono scusa, che per diritto naturale si prendono quanto gli è dovuto dalla femmina senza alcun rispetto.
Dunque, a 12 anni ho avuto il primo rapporto sessuale, il mio fisico non era certo da dodicenne e neppure i miei atteggiamenti; sono sempre stata bella, me l’hanno sempre detto, ma sono abbastanza critica con me stessa da valutare la veridicità di ciò che mi si dice.
A 12 anni ero già alta 170, gambe lunghe e slanciate, 3 di seno, lunghi capelli biondi che mi scendevano fino alla vita e due occhi verdi che hanno sempre paragonato a quelli di un gatto, per taglio e per colore.
Ero inoltre affamata di sesso, tanto che accettavo proposte da tutti, senza badare a bellezza, età, posizione economica, mi davo a tutti indistintamente, in strada, in autobus, in macchina, a volte facevo solo pompini ovviamente ingoiando tutto, altre mi facevo scopare velocemete e senza nemmeno guardarli in faccia e una volta a casa mi masturbavo come un’ossessa ripensandoci.
A 14 anni mi sono fatta inculare dal mio ragazzo su mia specifica richiesta e da allora è sempre rimasta una delle mie pratiche preferite.
Adoro essere presa da dietro come un animale, sentire davvero la forza di un bel cazzo quando ti apre lo sfintere e ti entra prepotentemente nelle viscere, nella carne viva, procurandoti un dolore che pian piano si tramuta in un piacere bestiale, che ti fa urlare di piacere e sofferenza, mentre senti che ti allarghi sempre di più e a quel punto ti apri tutta per riceverlo sempre più fondo e non ti basta più, ne vorresti ancora e ancora…
Solo descrivendo in questo momento ciò che provo a farmi inculare una voglia irrestibile mi sale, adesso vorrei un bel cazzo perchè a me, checchè se ne dica piacciono grossi e duri, quelli belli larghi che sfondano e li senti davvero dentro… bene, proprio adesso, in questo momento, alle due del pomeriggio con un caldo bestiale, vorrei un cazzo nel culo piantato fino in fondo e magari perchè no, anche uno nella figa, un bel sandwich grondante di sudore, sperma e umori.
Vorrei due bei maschi prepotenti che mi usano solo per il loro godimento, che me lo infilano in tutti i buchi, che mi facciano sentire colma di cazzo e sperma.
Questo è ciò che sono io, chiamatemi troia, ma tutti i maschi che mi hanno scopata non credevano ai lori occhi, credevano di sognare… una troia davvero bella e davvero disponibile, esiste?
Io esisto sono vera e per finire, vi dirò che proprio questa sera, prima di cena ho un appuntamento con tre maschi e dopo avere scritto questo racconto ed essermi fatta l’ennesimo ditalino ne ho più voglia che mai!