Nadia quella sera era annoiatissima. Le cene dai nonni, con tutta la famiglia riunita, duravano un’eternità. Seduta alla tavola imbandita all’inverosimile di ogni pietanza cucinata con cura da mamma, zie e nonne al completo, si rigirava le ciocche bionde sulle dita, come faceva sempre quando era svogliata. L’unico che le permetteva di non soccombere definitivamente alla noia era Luca, il suo ragazzo. Lui, seduto alla sua destra, in quel momento però era stato coinvolto dagli altri uomini della tavolata nei discorsi di calcio e politica; in quelle occasioni gli argomenti erano sempre gli stessi, ed era proprio questo a far sbadigliare Nadia: non aveva certo voglia di mettersi ad ascoltare i soliti pettegolezzi della zia!
Meno male che c’era Luca: Nadia si perse ad osservarlo, il collo lungo e morbido, con quei capelli scuri che lo lambivano, le labbra belle e carnose anche di profilo, gli occhi profondi e vivaci, scuri anche quelli. Era bellissimo e attraente oltre ogni immaginazione, e in un attimo la noia scomparve, sostituita dal desiderio di lui e da una sensazione quasi di stupore nell’accorgersi quanto lui fosse desiderabile. Non che non lo sapesse, ma quando lo osservava davvero rimaneva sempre incantata da lui. In quel momento, sentendosi osservato, Luca si girò e le sorrise.
Sfiorò la sua gamba, fasciata dai collant neri, in un gesto ormai consueto, ma che a Nadia diede i brividi. Ancora sorridendo, le sussurrò per non farsi sentire “Amore, ti stai annoiando, vero?” “Lo sai come sono queste cene, sempre le solite cose! Guarda, se non ci fossi tu credo cadrei addormentata direttamente con la testa nel piatto!” lui rise “Vieni, facciamo due passi, stiamo un po’ di là, tanto tra una portata e l’altra passano secoli. Almeno possiamo parlare un po’ tranquillamente.” sussurrando, le sfiorò piano l’orecchio, il suo respiro caldo le suggerì alla mente le immagini dei momenti in cui, facendo l’amore, sentiva quello stesso respiro farsi sempre più irregolare, e forte, e.”Ma guarda se è il momento di farsi venire queste idee! Meglio distrarsi, non è proprio il caso” pensò Nadia, sorridendo a sua volta e rispondendo “Ok, dai, almeno mi sgranchisco un po’!”.
Insieme, si spostarono nella stanza accanto, la camera dei nonni di Nadia. Appena entrati, dopo essersi chiusa la porta alle spalle, Nadia ridendo spinse Luca sul letto e cominciò a fargli il solletico, un po’ per giocare, un po’ per distrarsi dalla voglia di lui che aveva, e che non le sembrava opportuna quella sera in cui sarebbero stati impegnati ancora per molto con i parenti. Luca, volendo anche lui giocare, con uno scatto ribaltò la situazione fino a che non fu a Nadia a trovarsi sotto di lui, e mentre lei si agitava, rideva e tentava di divincolarsi, lui la teneva immobile senza troppi sforzi. All’improvviso, il suo sguardo cambiò, gli occhi scuri fecero sentire Nadia scrutata fin nell’anima, e il cuore già le batteva all’impazzata quando le labbra e la lingua calda e morbida di lui raggiunsero la sua bocca. Senza parlare (con quegli sguardi non c’era bisogno di parole!) Luca le carezzò il collo, baciandolo, e lei sentì la sua mano affusolata insinuarsi sotto la gonna, sfiorando sempre più da vicino il bordo delle mutandine.
Un lampo di lucidità colse Nadia, che di scatto si tolse da sotto Luca e si alzò “Luca, che ti salta in testa? Di là ci sono tutti, potrebbero venire qui da un momento all’altro” “Nadia, lo so, mi sono fatto prendere dal momento, scusami, ma anche ora sinceramente io non voglio smettere.” e si avvicinò a lei che, in piedi accanto alla finestra, fingeva di guardare fuori, il cuore che le batteva all’impazzata, l’odore di lui ancora nelle narici. “Non sei arrabbiata, vero?” “No, è solo che, bè, non si può”.
Sospirando, cominciò a pensare che odiava ancora di più queste cene, che prima considerava solo noiose. Ma fu distratta subito dal corpo di Luca che l’abbracciava da dietro, e sentendolo così eccitato sentì rinascere tutte le sensazioni di poco prima. Si lasciò sfiorare, baciare il collo, accarezzare i seni morbidi, senza mai girarsi. Ma quando la voglia era ormai incontrollabile, si girò e lo baciò con passione, trattenendosi a stento dal mordergli le labbra. Incominciò anche lei a baciare e accarezzare la pelle del suo amore, esplorando quel corpo bello e forte con la lingua, scendendo e salendo con la bocca, ma senza mai arrivare dove lui desiderava; pensava ancora di potersi fermare senza andare oltre.
Quando lui però, sempre dolcemente, ma con l’impazienza del desiderio, le abbassò i collant, Nadia capì che non sarebbe più riuscita a trattenersi, nonostante il rischio. Era troppo il desiderio di lui. Veloce, gli slacciò la lampo dei jeans, e abbassò i boxer. Eccitata dal sentirsi desiderata, fu proprio Nadia ad attirarlo verso sé e ad aiutarlo a scivolare dentro lei. Aver voluto così tanto quel momento fece salire il loro piacere in modo inaspettatamente rapido, li fece avvinghiare in quella danza di corpi e anime, i sensi tesi, i sospiri trattenuti, che portò lui a giungere al culmine, ancora in piedi, i vestiti un poco calati. Luca si poggiò a lei, il respiro affannoso, la bocca socchiusa e sensuale. Nadia lo abbracciò e baciò dolcemente, aspettando che fosse pronto per ricominciare, ma lui veloce si riallacciò i jeans. Lei rimase un po’ delusa, avrebbe voluto sentire su di sé il tocco di lui che riusciva a portarla in paradiso, ma ben presto capì di aver frainteso: lui non aveva nessuna intenzione di lasciarla insoddisfatta.
Con la sua mano esperta cominciò a accarezzarla, guardandola negli occhi e baciandola, portandola presto al piacere più intenso. Mentre i brividi la scuotevano ancora, Nadia sentì dei passi e la voce della nonna “Ma Nadia e Luca dove sono? È pronto, si raffredda tutto!” li chiamava, premurosa come sempre. In un attimo Nadia tornò alla realtà; Luca l’aiutò a ricomporsi, e la baciò, guardandola negli occhi “Non abbiamo tempo per le coccole, ma è stato speciale, come sempre. Ti amo” lei gli sorrise, e per mano fecero giusto in tempo a fare un passo, che la porta si aprì. Chi poteva essere se non la nonna? “Ciao nonna, eravamo qui a riposarci un po’” lei, sempre ingenua come suo solito, rispose “Bravi, venite a mangiare! Nadia, che bel colorito hai, si vede che avevi proprio bisogno di riposare!” Nadia arrossì violentemente, e ricambiando il sorriso complice di Luca, rispose “Eh, sì, ne avevo proprio bisogno”