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Realizzare una fantasia

Il mattino dopo mia moglie mi disse ascolta Ugo: ho pensato che per potere mettere in atto le nostre strategie dobbiamo agire così:
Sai come io sono paurosa dei temporali e che come i lampi mi facciano paura; bene ormai da qualche giorno siamo in autunno e tu sai come sono violenti certi temporali in questa stagione, per cui il primo pomeriggio quando vediamo che c’è un temporale tu telefona dall’ufficio con una scusa qualsiasi e per quella sera dì che un tuo cliente ti ha telefonato e che devi andare via dalla città per un giorno; io avrò a disposizione una notte e cercherò di sedurre Marco tuo figlio; poi ti racconterò.
Trascorse una decina di giorni poi un giorno il servizio Meteo segnalò una perturbazione in arrivo di lì a qualche giorno; a sera a tavola mentre stavamo cenando ad un certo punto con naturalezza dissi che fra qualche giorno mi sarei dovuto assentare per due giorni in quanto dovevo andare personalmente a vedere un lavoro e che pertanto avrei lasciato mia moglie e mio figlio soli.
Come era nelle previsioni Meteo il temporale arrivò violento nel pomeriggio io telefonai a casa, la telefonata Anna fece sì che la ricevesse Marco; questo per rendere ancora più naturale lo svilupparsi egli eventi.
Parlando con Marco dissi che quel cliente di cui avevo già accennato qualche sera prima a tavola mi aveva chiamato che mi voleva vedere con una certa urgenza e mentre stavo telefonando, ero già in viaggio e sarei tornato a casa il giorno dopo, dissi a Marco di tranquillizzare la mamma e che la sera avrei telefonato a casa per avvisare che ero giunto a destinazione.
A letto poi due giorni dopo quando tornai a casa Anna mi raccontò quello che era successo e che andrò sotto a raccontare.
Dopo che ebbi telefonato Marco andò in camera da letto di mia moglie; Anna stava leggendo Marco riferì della telefonata, Anna con naturalezza rispose vorrà dire che finché non tornerà papà tu mi farai da cavaliere.
Intanto si stava facendo sera ed il cielo era sempre più cupo e minaccioso Anna come era il suo solito fece chiudere da Marco anche le tapparelle in quanto il bagliore dei fulmini che squarciavano l’oscurità le dava un senso di angoscia.
Anna mi disse che per l’occasione di quella notte che finalmente sarebbe potuta stare sola con Marco; indossò un coordinato di biancheria intima di colore rosso acceso proprio come le aveva indicato mio figlio Marco qualche tempo prima ed Anna lo aveva acquistato nei giorni precedenti.
Quel completino fu una sorpresa anche per me; in quanto me lo tenne nascosto e si decise a farmelo vedere la sera in cui mi narrò gli avvenimenti; lo slip è un tanga molto scosciato e con un minuscolo triangolino sul davanti mentre sul sedere ha una fettuccina molto sottile il reggiseno è di tipo a balconcino da cui fanno da capolino invitante i capezzoli a ciuccio di Anna.
Poco prima dell’ora di cena Anna prese un vecchio frullatore che era fuori uso e senza farsi vedere da Marco lo collegò per metterlo in moto, ma l’apparecchio come ormai Anna sapeva andò in corto circuito facendo scattare il salvavita, l’effetto fu che la casa rimase al buio e ci sarebbe rimasta finché qualcuno non avesse azionato il pulsante per riattivare del salvavita; il che vuol dire che Anna avrebbe potuto rimanere a luci spente almeno fino al mattino; in quanto le tapparelle che erano già state chiuse precedentemente impedivano di vedere se all’esterno vi fossero eventuali luci accese.
A questo punto Anna accese prima una candela che aveva avuto l’accortezza di tenere a portata di mano poi chiamò Marco e perfidamente disse: il temporale avrà fatto saltare la corrente elettrica speriamo che riescano a ripararla subito se no rischiamo di rimanere al buio fino a domattina.
Marco tranquillizzò Anna dicendole: Mamma non ti spaventare perché non c’è nulla da avere paura vorrà dire che ti farò coraggio io e così dicendo abbracciò Anna, ed aggiunse intanto ti terrò compagnia.
Anna intanto iniziò a preparare la cena; mi riferì che la loro fu una cena forzatamente a lume di candela; Anna intanto ogni qual volta che poteva faceva si che Marco potesse prendere una visione del suo seno favoloso, infatti aveva indossato una camicetta molto scollata ed ogni qual volta si abbassava la scollatura metteva in bella mostra le sue tette superbe; Marco pertanto aveva una bella visione del suo seno favoloso picchettato di efelidi e dei suoi capezzoli.
Intorno alle nove telefonai; questa volta rispose Anna io le dissi che per motivi di lavoro come avevo accennato a Marco ero dovuto andare in un altra città ma che avrei fatto ritorno la sera dopo o al massimo dopo due giorni ( in effetti ero in un albergo non distante dall’ufficio ), mi informai come era il tempo in città ed Anna mi disse che il temporale la spaventava: poi dopo avere parlato un pò quasi fosse una normale telefonata Anna mi passò al telefono Marco parlai con naturalezza poi gli chiesi di essere gentile con la mamma e di fare tutto ciò che lei gli avesse chiesto; inoltre gli dissi di farle coraggio per il temporale, ricordando che Anna era oltre modo paurosa.
Dopo cena Anna mi raccontò che fece qualche partita a carte con Marco poi verso le nove e mezza disse che visto che la corrente elettrica non era ancora tornata, Anna disse a Marco che sarebbe stato meglio che fossero andati a letto, a questo punto chiese a Marco se le poteva fare il piacere di andare a letto assieme a lei perché aveva paura dei tuoni.
Marco rispose che avrebbe fatto quello che Anna avesse voluto.
Così rinfrancata Anna disse a Marco ora beviamo un buon whisky e poi andiamo a letto; così versò nei bicchieri un pò di whisky e fece un brindisi con Marco.
Anna mi disse che volle bere il liquore tanto per lei quanto per Marco per prepararsi a quello che probabilmente sarebbe potuto succedere.
Intanto il temporale non dava alcun segno di voler cessare anzi tutt’altro ora i tuoni si erano intensificati; allora Anna disse a Marco di andare a letto e di aspettarla che lei sarebbe un attimo in bagno e poi sarebbe arrivata.
Anna mi disse che andò in bagno solo un attimo; il tempo giusto per vedere a lume di candela se il suo trucco fosse sempre perfetto; poi andò in camera e vide che Marco si era messo in pigiama, ma che si era seduto sulla poltrona, al che gli disse su Marco entra nel letto non vorrai stare sulla poltrona; Marco si giustificò dicendo che l’aspettava perché non sapeva da che parte mettersi, allora Anna rispose mettiti al posto di papà: come Marco entrò a letto Anna mi riferì che si tolse i vestiti facendo quasi uno spogliarello, mi riferì che Marco la guardava lustrandosi gli occhi era infatti in uno stato di tremenda eccitazione.
Anna rimase con indosso il completino di biancheria intima ed entrò a letto dicendo a letto c’è caldo e non voglio mettere il pigiama.
Anna mi disse che non a caso lasciò accesa la luce della candela; dicendo a Marco: io per il momento non ho sonno e tu Marco anche lui rispose di non avere sonno per il momento: allora Anna disse la candela la teniamo ancora un pò accesa poi fra un pò vuol dire che la spegneremo.
Anna poi si rivolse a Marco e gli chiese a te Marco i tuoni non fanno paura? Marco rispose sai mamma un pò paura ce l’ho anch’io.
Allora Anna gli chiese perché non mi dai la mano perché io ho proprio paura; fu così che Marco diede la mano ad Anna; ogni tanto ad ogni boato di tuono Anna stringeva la mano di Marco; fu allo scoppio di un tuono particolarmente più violento degli altri che Anna disse a Marco senti che paura mi ha fatto questo tuono e come mi batte forte forte il cuore; così dicendo portò la mano di Marco sopra al cuore; Anna mi disse come Marco dopo averle messo la mano sopra al cuore stesse ora tremando forse dall’eccitazione: per evitare che Marco ritraesse la mano Anna la tenne stretta con la sua, ma in quella posizione era inevitabile che Marco sentisse bene oltre al cuore anche il seno ed il capezzolo.
Dopo qualche minuto Anna disse; lo sai Marco che la tua mano mi ha fatto piacere sentirla sul cuore, si può dire che mi ha tranquillizzato, poi disse è una mano molto calda e sentendo il tuo tepore mi farebbe piacere se me l’appoggiassi un poco sulla pancia fu così che Anna portò la mano di Marco strusciandosela fino sull’ombelico; sentì come ora Marco avesse la mano tremante e quanto fosse eccitato forse non aveva mai toccato una donna in quel modo.
Dopo qualche minuto molto lentamente Anna mi disse che stava spingendo la mano di Marco sopra allo slip; intanto Anna disse a Marco hai visto che ho seguito il tuo consiglio ed ho comprato un completino di colore rosso, Marco disse si l’ho visto ed ho visto che ti sta molto bene, Anna disse se tasti bene ti renderai conto che è di pizzo, così facendo Marco iniziò a strusciare timidamente la sua mano sul tanga di Anna lei mi disse che in quel momento non desiderava altro che di essere chiavata da Marco.
A questo punto Anna vedendo che Marco era eccitatissimo e che forse non si sarebbe fermato, gli disse Marco sai che sei tanto buono con me ed io ti voglio tanto bene che voglio darti un bacio, così facendo Anna diede prima un bacio sulla guancia di Marco e poi gliene diede un secondo sulle labbra socchiuse poi gli disse sai che mi fai tanto piacere a toccarmi lì sopra alle mutandine con la tua mano calda.
A questo punto Anna dopo avere presa la mano di Marco alzò l’elastico del tanga e la fece scivolare lì sotto in modo che Marco le toccasse la fica che ormai era in fiamme; ora era Anna che continuava a tenere il gioco.
Portò la mano di Marco sopra alla sua fica che era bagnata poi vi insinuò dentro due dita; Anna mi disse che in quel momento le sembrava di morire dal piacere tanto era eccitata; iniziò nel frattempo a gemere dal piacere.
Anna poi mi raccontò che Marco era ormai eccitatissimo, lei allora allungò una mano sullo slip e si accorse che Marco aveva un cazzo poderoso in quanto la punta era tutta fuori dall’elastico, Anna glielo prese in mano poi senza dire una parola iniziò a muovere quel cazzo portentoso.
Marco che fino a quel momento era rimasto quasi passivo forse perché provava timidezza abbracciò Anna; lei allora lo baciò con un lingua in bocca molto sensuale.
Poi guardando Marco negli occhi gli disse: Oh! Marco mi fai morire dal piacere ti prego non venire ora, ma fallo dentro alla mia fica; mi piacerebbe che la tua prima sborrata me la facessi dentro alla mia fica, tanto è il desiderio che ho per te.
Allora Anna mi raccontò che si accomodò bene con la schiena e fece distendere sopra di se Marco; lui appena le fu sopra le mise dentro il cazzo nella fica già bagnata di Anna lei mi disse che quando si sentì quel bestione contro le grandi labbra ebbe un attimo di esitazione, ma Marco infoiato come era la penetrò adagio centimetro dopo centimetro, Anna mi disse che quando se lo sentì tutto dentro aveva avuto la sensazione di essere tornata ad essere vergine tanto quel piolo di carne le ingombrava tutta la dolce “grotta”.
Anna chiese a Marco di fermarsi un attimo per poter riprendere il fiato poi aprì le gambe ed incitò suo figlio a chiavarla con dolcezza; Marco era tanto infoiato che dopo poco minuti venne con una sborrata che così non l’aveva mai fatta; Anna allora come per ringraziarlo gli diede un bacio in bocca appassionato.
Dopo Anna disse al figlio: Marco ora ci andiamo a lavare in bagno facciamo una bella doccia e poi torniamo a letto ho voglia di fare all’amore ancora con te e se anche tu ne avrai voglia potremo scopare per tutta la notte.
Quando andarono in bagno Anna facendo finta di nulla andò dal salvavita e riattivò la corrente poi andando in bagno disse a Marco lo sai che la corrente è tornata, sono veramente contenta così ti potrò vedere meglio quando torneremo a fare all’amore.
Anna mi raccontò che come tornarono a letto fecero un 69 e che continuarono a fare all’amore per tutta la notte; Anna mi disse che iniziò mio figlio a diversi giochetti poi al mattino quando ormai erano esausti si addormentarono abbracciati; poco prima di addormentarsi Marco disse ad Anna domattina non andrò a scuola ma voglio stare ancora con te.
Verso l’una e mezza, poco prima di fare colazione come eravamo rimasti d’accordo con Anna la chiamai al telefono; lei mi rispose dicendomi che si era svegliata da poco le chiesi come era stato il temporale ed Anna mi disse che era stato un vero diluvio; poi secondo un nostro messaggio Anna mi disse se torni domani sera ricordati prima di venire a casa di passare dal pizzicagnolo che gli sono arrivati i tartufi bianchi di Alba.
Con Anna eravamo rimasti d’accordo che la parola tartufo stava a significare che lei era riuscita a sedurre Marco, dicendo poi che tornassi a casa per l’indomani era segno che voleva stare ancora un giorno con Marco, forse ad Anna era andata meglio più di quanto pensassi.
Ora non vedevo l’ora di tornare a casa anche perché al telefono c’era il rischio che Marco potesse ascoltare, infatti sia Anna che io non volevamo fare la figura di essere d’accordo.
Trascorse così un’altra giornata io mi lambiccavo il cervello cercando di capire cosa Anna e Marco stessero facendo; come eravamo d’accordo telefonai ancora la sera mi raccomandai con Marco di essere gentile con sua madre e poi quando fu il giorno dopo feci ancora una telefonata avvisando che sarei arrivato nel pomeriggio; Anna mi rispose raggiante Marco ed io non vediamo l’ora che tu arrivi.
Arrivai nel tardo pomeriggio, verso sera come avevo promesso un pò prima dell’ora di cena in quanto avevo comprato i tartufi bianchi e quella sera mi avrebbe fatto piacere sia ascoltare il racconto di Anna che mangiare qualche cosa di eccellente; appena entrato in casa Anna mi accolse in modo molto eccitante mi diede un bacio con un lingua in bocca che così me ne aveva dato pochi, poi chiamò Marco che stava studiando e gli disse Marco vieni a salutare papà che è appena tornato; anche Marco fu contento di vedermi; trascorremmo una bella serata tutti in compagnia parlando di argomenti vari; Anna mi chiese se mi fossi stancato ad andare fuori per lavoro ed io risposi di si; poi mi chiese se mi fossi divertito risposi che in quei giorni avevo solo parlato di lavoro; poi dissi che l’unica cosa di piacevole che avevo fatto era che la sera precedente ero stato invitato a colazione dal cliente e che mi aveva portato a cena in un locale niente male, chiaramente Anna sapeva che tutto ciò era pura invenzione, né lei né Marco però potevano immaginare le seghe che mi ero fatto mentre cercavo di immaginare loro due mentre stavano scopando.
Finito di cenare rimasi ancora a parlare ancora un poco con Anna, poi le dissi che sentendomi un pò stanco sarei andato a dormire, Anna mi disse che sarebbe venuta a darmi il pigiama, mi seguì in camera e quando vi fummo giunti all’orecchio mi bisbigliò con Marco sono stati due giorni fantastici; caro pazienta ancora fino a domattina e poi quando Marco sarà andato a scuola ti racconterò: non vorrei che ci sentisse fare questi discorsi; poi mi disse io torno ancora un pò di la e poi arrivo.
Intanto stanco per la giornata trascorsa mi addormentai come un sasso.
Mi svegliai l’indomani mattina, attesi che Marco andasse a lezione e poi dopo avere bevuto un bel caffè forte e bollente ero pronto ad ascoltare il racconto di Anna; la quale mi raccontò come si erano svolti gli eventi.
Mi disse che il giorno successivo alla notte del temporale avevano fatto all’amore per quasi tutto il giorno; mi disse come Marco era infaticabile; poi aggiunse è molto giovane e quindi è sempre pronto.
Infine Anna mi disse che in quei due giorni aveva insegnato a Marco come si fa all’amore con una donna e come la si fa godere; mi disse poi che Marco la scopava divinamente e che se mi fosse piaciuto a guardarla mentre stava facendo all’amore con suo figlio mi sarei senz’altro eccitato anch’io: poi aggiunse pensa come sarebbe eccitante sia per te che per me; sapere che tu mi stai spiando mentre mi sto facendo montare da Marco; magari avendo prima fatto un sessantanove con lui.
Anna mi confidò che il cazzo di Marco era un pochino più corto del mio ma era esageratamente più grosso, pensa mi disse il suo diametro sarà quasi il doppio del tuo le prime volte quando me lo ha messo dentro mi è sembrato di essere tornata ad essere vergine.
Poi mi chiese, allora ti eccita questa circostanza?
Io teso come ero risposi di si, in effetti ero arrapato all’idea che Anna si facesse scopare da mio figlio Marco, e cosa ancora più eccitante sarebbe stata che lei sapesse che la stessi guardando mentre chiavava con Marco.
Allora mi rispose Anna se vuoi questa sera ti farò guardare; però promettimi che non ti farai vedere da Marco e che ti atterrai per i prossimi giorni a quello che ti dirò: le promisi che avrei fatto tutto ciò che Anna avesse voluto.
Poi Anna mi disse ora visto che sei anche tu d’accordo con me voglio raccontarti un particolare di questi giorni allora Anna mi disse che a Marco gli aveva concesso tutto all’infuori del suo culetto; mi raccontò infatti che in una delle molteplici scopate che aveva fatto con Marco ad un certo punto si era messa a carponi e Marco le era dietro; in quel momento raccontò Anna: sentii chiaramente il cazzo di Marco premere sul mio buchino; allora lei si voltò e gli disse Marco per oggi lì non entrare; ti prometto che un giorno ti farò provare anche lì ma vorrei che quello fosse un giorno speciale; che fosse insomma una bella occasione; allora mi disse che Marco la prese alla pecorina e mentre la stava scopando le aveva infilato una mano nella fica e le stava facendo un delizioso ditalino andando a strofinarle con estrema dolcezza il clitoride.
Poi voltandosi lascivamente verso di me; mi disse in quel momento mi ha fatto godere come una pazza ma quello che mi ha eccitata ancor più è stato quello di pensare se fossi stato tu ad infilarmi con le tue mani l’uccello di Marco nel mio culetto.
Così voltandosi verso di me disse: vorrei che fossi tu ad infilarmi il suo grosso uccello nel mio buchino di dietro: poi trasportata dalla lussuria mi baciò appassionatamente; intanto con la mano aveva preso il cazzo e guardandomi negli occhi mi disse: vedo che non sei insensibile a giudicare da come hai in tiro l’uccello.
Allora mi chiese sei d’accordo con me?
Io le risposi di sì; allora lei sentenziò in uno dei prossimi giorni vedrò di appagare questa nostra fantasia però come mi hai promesso prima devi lasciar fare a me, ti dirò io quando potremo farlo.
Anna allora volle che la scopassi; io vinto dalle emozioni che mi aveva fatto scopai Anna con foga che così forse era da tempo che non lo facevo più.
Intanto mi misi d’accordo con Anna che la sera stessa avrei potuto spiarla mentre avrebbe fatto all’amore con Marco; confesso che tale circostanza mi eccitava; stavo provando le stesse emozioni di quando ero un ragazzino; confesso che per tutto il giorno non pensai ad altro nelle mie fantasie immaginavo Anna mentre si faceva chiavare da suo figlio e tutto questo mi eccitava: ammetto che per l’intero pomeriggio non pensavo ad altro, cercavo di applicarmi al lavoro ma dopo poco mi accorgevo che stavo fantasticando di vedere Anna con le gambe larghe e Marco a cavalcioni sopra di lei; mentre la faceva gemere dal piacere.
Finalmente venne la sera quando tornai a casa vidi Anna in forma smagliante raramente l’avevo vista così bella si era ben truccata ed aveva un vestitino veramente molto sexy.
Non vidi l’ora di finire di cenare poi attesi una mezz’oretta a vedere un pò di televisione poi con fare assonnato mi congedai da Anna e da Marco dicendo che mi sentivo molto stanco e che volevo andare a dormire; poi rivolgendomi a Marco dissi: mi raccomando vai a letto presto; Marco mi rispose con un sorriso e mi disse rimango ancora una decina di minuti per controllare un testo scolastico e poi andrò a letto.
Giunto in camera mi misi a letto spegnendo la luce; ammetto che ero molto emozionato, dopo circa una ventina di minuti sentii aprire la porta e vidi nella semi oscurità a mala pena illuminata dalla luce del corridoio che filtrava mia moglie, che si avvicinò a me; come eravamo rimasti d’accordo lei avrebbe detto a Marco che sarebbe venuta a vedere se mi ero addormentato.
Giunta vicino al letto e mi diede due colpetti impercettibili con la mano sulla fronte se mi fossi addormentato avrei avuto il tempo di svegliarmi.
Però eccitato come ero non mi sarei certamente addormentato per tutto l’oro del mondo.
Attesi una decina di minuti tendendo l’orecchio per individuare i rumori da dove potevano provenire; avvertii che il suono di una musica molto ovattata veniva dalle altre stanze
Indovinai che forse tale suono proveniva dalla camera di Marco.
Con fare circospetto mi alzai lentamente e senza fare nessun rumore arrivai nel corridoio e mi avviai verso la camera di Marco, misi l’occhio dalla toppa della serratura e vidi come eravamo rimasti d’accordo con Anna che la stanza era bene illuminata.
Vidi che Anna si era tolta il vestito ed era rimasta con il tanga ed il reggiseno, Marco era a torso nudo con gli slip; per il momento erano seduti sul letto e stavano limonando; Anna stava baciando con foga Marco ed intanto gli aveva preso in mano il cazzo.
Poi vidi che Marco tolse prima il reggiseno di Anna e dopo averle leccato per un pò i capezzoli a ciuccio, dopo le sfilò il minuscolo triangolo di pizzo delle mutandine; ora Anna si era sdraiata e Marco con la testa tra le sue cosce, le stava leccando devotamente la fica; quando Anna iniziò a gemere di piacere Marco si mise sopra di lei e lentamente come piace ad Anna iniziò a scoparla; vidi che poi quando mia moglie iniziò a godere Marco aumentò il ritmo; si può dire
che ora le stesse galoppando dentro, Marcò andò avanti così per un po’, poi Anna per il suo ed il mio piacere fece cambiare posizione a Marco, lo fecce sedere sulla sponda del letto e lei dando le spalle a Marco e quindi in pieno, di fronte a me con consumata maestria si impalò lentamente su quel superbo cazzo, mentre io vedevo che il cazzo di Marco spariva lentamente centimetro dopo centimetro nella fica di Anna.
Lei sapeva che io l’avrei vista nella sua integrale bellezza mentre si stava concedendo lentamente a mio figlio Marco.
Io intanto mi sentivo teso come una corda di violino avevo gli occhi che dovevano essere lucidi la salivazione era azzerata e mi sentivo il respiro grosso, allo stesso tempo mi sentivo prendere sia dalla gelosia e sia mi sentivo attrarre come da una calamita da quello spettacolo che per me era devastante ed eccitante allo stesso tempo, infatti vedere mia moglie mentre si faceva chiavare così di fronte a me mi faceva scoprire eccitato come non mai.
Intanto mentre Anna si faceva fare da Marco con un dito si stava accarezzando il clitoride, poi sentii i gemiti di piacere di Anna che stava venendo e vidi poi che quando Anna si accorse che Marco stava per venire si staccò da lui e per il suo e per il mio piacere fece venire Marco nella sua bocca; sentii i gemiti del piacere di Marco e lo vidi sborrare nella bocca di Anna.
Io ero così eccitato che mi accorsi che ce l’avevo duro come il ferro, tornai in camera e per calmarmi mi feci una sega e sborrai nelle mutande come un adolescente.
Dopo un pò sentii Anna che una volta entrata in camera stava ora scivolando nel letto a fianco a me e mi bisbigliò è stato fantastico, ho goduto tantissimo sapendo che tu eri dalla porta a spiarmi; poi mi ringraziò facendomi un lingua in bocca, avvertii un gusto leggermente salato e Anna anticipò la mia richiesta dicendomi come puoi sentire anche Marco ha goduto, anzi devo dire che ha goduto molto, poi mi disse ora dormiamo che è tardi.

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