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Seducente sorellina

È vero, sono un pervertito, un malato.
Probabilmente se i miei genitori sapessero, mi caccerebbero di casa e mi obbligherebbero a vivere in una stanza in affitto (l’unica cosa che potrei permettermi, visto che sono un precario).
Ma avete mai visto mia sorella Patrizia?
Aveva da poco compiuto i 19 anni e andava in giro con vestitini corti e trasparenti, quando indossava le magliette, le sue tette erano quasi costrette ad uscire fuori.
Aveva anche dei pantaloncini con l’impronta di due mani sul sedere.
Era molto alta (circa 1,75), e rossa di capelli (aveva preso da nostra madre).
Sulle sue labbra carnose a forma di cuore metteva sempre lucidalabbra a effetto bagnato
Non parlavamo molto io e lei, cosa potevano avere in comune un pigro impiegato di 27 anni appena compiuti e una fresca studentessa universitaria con tanta voglia di studiare e piena di speranze?
Ogni tanto però mi chiedeva dei consigli su come vestirsi ed io ero ben lieto di aiutarla, anche se in quelle occasioni il mio cazzo fremeva, soprattutto quando, per cambiarsi, restava in biancheria intima.
Dal modo di vestirsi sembrava una puttanella facile, ma io ero praticamente sicuro che fosse vergine, mi era bastato origliare dalla mia stanza quando portava il ragazzetto di turno a casa, che sistematicamente veniva rifiutato.
Al massimo otteneva una sega o un pompino.
Un pomeriggio lei tornò da scuola, mentre io ero a casa, dopo l’ennesimo licenziamento, e navigavo su Internet alla ricerca di qualche immagine piccante.
Un sito di diciottenni troiette mi attirò in modo particolare e senza pensarci troppo, mi tirai fuori il cazzo, sputai sul palmo della mano, e presi a masturbarmi.
A un certo punto sentii un sospiro: era Patrizia!
Non mi ero accorto che era entrata e subito mi coprii con le mani (in quello stato, non potevo certo allacciarmi i jeans).
“Oh scusa, ora esco…” disse la maialina, che intanto mi fissava.
Non so cosa mi prese, persi la testa e dimenticai che eravamo fratello e sorella…
“Vuoi che tolgo le mani tesoro?” le sussurrai, sempre più eccitato.
“Si..” disse lei a voce bassa. Il mio cazzo di 17 cm si erse subito in tutta la sua grossezza, già completamente scappellato.
Lei si avvicinò a piccoli passi. Dal suo minuscolo top vedevo i suoi capezzoli già duri che premevano contro la stoffa.
“Sai fratellone, non ho visto tanti cazzi, ma il tuo è più grosso di tutti quelli che ho visto.”
La sua mano esile lo stava quasi per afferrare, ma io la fermai.
“Piccola, sono tuo fratello…”
“E allora?” disse lei con voce sensuale.
“Non possiamo farlo, se mamma e papà lo scoprissero sarebbe un guaio!”
“Se è solo questo il problema stai tranquillo…” e intanto mi posò una mano sulla spalla,
“Prometto che non gli dirò nulla.”
Le schioccai un bacio sulle sue labbra.
“Dici davvero?”
“Si, giuro!”
“In questo caso, il mio cazzo è qui davanti a te, puoi farci quello che vuoi”
Mi sorrise e cominciò a toccarlo.
Lei era nervosa, non sapeva bene cosa doveva fare, ma nonostante ciò il cazzone era diventato durissimo come il ferro.
“Devi stringerlo un pò di più amore, e poi vai su e giù, ok? Fai così…” le dissi, guidandola con la mia mano sulla sua. La maialina cominciò a segarmi il cazzo come si deve, mentre io le abbassai il top e mi trovai davanti le sue bellissime tette.
Non portava mai il reggiseno…
Le succhiai prima un capezzolo, poi l’altro, e li titillai con i polpastrelli e con la punta della lingua, lei sospirò…
“Abbassati dai..voglio che prendi il cazzo in bocca!”
Subito si avventò famelica sul cazzone e lo imboccò fino alle palle, ciucciando e leccando avida.
“Brava, brava, mmmmh…”
Era un’ottima pompinara, sembrava volesse aspirarmi l’anima dal cazzo.
Stavo quasi per arrivare ma non volevo che finisse tutto così…
“Vuoi scopare?”
“Cosa..?”
“Vuoi che te lo metto in fica?”
“Si prendimi, sono tua fratellone…”
La feci alzare e le tolsi i pantaloncini, posizionando il mio cazzo direttamente sulla sua fica, da dietro.
Sentii subito che era già bagnata, i pochi peli neri che avevano erano tutti appiccicati…
La penetrai lentamente: entrai prima con la cappella e poi tutto, fino alle palle.
La porcellina si morse le labbra…
“Ti faccio male?” le chiesi, accarezzandole i capelli.
“No.. fottimi dai!” disse con voce strozzata.
Le allargai bene le cosce e cominciai ad andare su e giù..lei gemeva forte, come una puttanella da due soldi, non so se per il piacere o per il dolore.
“Ti piace il mio, cazzooo? mmmmh”
“Si, aaah, mi stai sfondando porco!”
Era strettissima e quasi usciva mentre la scopavo, sempre più velocemente.
Avrei voluto continuare per ore, era bellissima la sensazione di essere avvolto, di afferrare le sue tettone da dietro.
“Alzati, Sto per venireeeee!”
Uscii da lei appena in tempo e le sborrai copiosamente sul culetto.
Lei si girò verso di me sorridente, si toccò il punto dove avevo sborrato e leccò tutto.
“Buona la tua sborra!”
”Eh tesoro, non puoi capire quante volte mi sono masturbato pensando a te. Vieni qui però, ora voglio farti venire…”
Ma prima che potesse avvicinarsi, sentimmo una macchina che stava arrivando in giardino, erano i nostri genitori!
Raccogliemmo da terra i vestiti e io restai nella mia stanza, mentre lei andò in bagno.
Mi rivestii prima che entrassero e per precauzione aprii la finestra: l’odore di sesso, di corpi caldi, dei nostri fluidi, ancora permeava la stanza…
Da allora non è più successo nulla tra me e la mia bella sorellina troia, ma spesso la sogno di notte e spero che anche lei pensi a me quando è con quei ragazzini imbranati che si porta a casa.

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