La mia stanza è immersa nel caldo estivo e io sto morendo in quell’umido pantano di provincia, la noia è tale che mi fanno male le palle a forza di farmi seghe, non per voglia, ma per far passare il rovente pomeriggio. Tutto sa di sudore e sperma. Per togliermi quell’odore vado al bagno ed entro nella doccia, giro la manovella e faccio scorrere l’acqua fresca sul corpo. Mi cospargo con cura il torace di sapone e mentre lo faccio mi osservo sullo specchio di fronte. Mi piaccio molto e mi eccito guardandomi, bagnato e cosparso di sapone passo la mano sui pettorali, gonfi, con peli corti e scuri, l’addome definito, il pene duro e grosso, ho voglia di scopare. Continuo a lavarmi, meticolosamente pulendomi il cazzo dallo sperma rappreso, il culo, m’infilo due dita, così per gioco, sorridendo all’energico massaggio e al fremito che mi arriva allo scroto. Guardandomi allo specchio contino, aiutato dal sapone, toccandomi le palle e il cazzo con la sinistra, vedo il mio petto alzarsi al ritmo del respiro frenetico, il volto contorcersi per il piacere che mi esce a gemiti soffocati. Mi tremano le ginocchia e piego leggermente le gambe, sto per venire, una scarica mi percorre la schiena tanto che l’inarco alzando la testa e guardandomi allo specchio. Vedo le braccia strette nel torace che si alzava e abbassava, ansimo, le mani si muovono veloci. Vengo a grossi fiotti, sulle mani, sul pavimento, mi gira la testa e cado in ginocchio. Mi trovo di fronte al pavimento a piastrelle, ho ancora le dita della mano destra infilate nel culo, le tolgo, con un brivido di piacere. Il mio sperma sul pavimento è ancora caldo, lo lecco. L’acqua scorre ancora, in piedi finisco di lavarmi, anche se è stata una gran sega non ha esaurito la mia voglia. Ho voglia di cazzo, una fame che il caldo e le seghe non fanno che far crescere. Sono fuori, con un asciugamano bianco attorno alla vita e mentre mi asciugo suona il telefono. È un tizio con cui scopo che credevo fuori città, ha un amico da presentarmi, dopo un mese di inattività non chiedo di meglio. Il tizio cerca di fissare per il giorno successivo, ma cede alle mie insistenze e vengono subito da me. Si presentano alla porta che ho solo le mutande, bianche e strette, cazzo, certo, me le dovrò togliere, ma manco i pantaloni! Il mio amico lo conosco già, nero e grosso e ha la mia età, sui trentacinque. L’altro mi lascia senza parole, cazzo quanto è giovane, moro e robusto, mi attizza in modo visibile. Se ne accorge subito guardandomi il pacco mentre faccio finta di accoglierli in casa come se stessi per servire del the a delle vecchie zie. Ride facendo una battuta. Lui e il mio amico, mi si avvicinano, prendendomi bruscamente in mano l’uno il cazzo e l’altro da dietro il culo. Ho il ragazzo davanti, mentre lui mi sega con una mano dentro le mutande, lo spoglio toccandolo da vero maiale. Dopo avergli tolto la maglietta sporca di sudore lo contemplo per un attimo, il torace ampio, con peli radi e i muscoli ben formati e sodi, le grosse braccia, il volto giovane con un filo di barba. L’altro dietro di me mi strappa all’eccitante visione, sento la sua lingua fra le natiche e mi giro, allargando le gambe è piegato su se stesso con la faccia nei peli del mio culo e le mani che mi allargano le chiappe. Il mio cazzo s’indurisce all’istante e diventa di marmo quando, con perfetta sincronia l’altro davanti si china e comincia a leccarmi le palle e a far scorrere la lingua sulla grossa cappella che sporge dal prepuzio e quello dietro mi allarga l’ano infilandoci le dita delle due mani e stimolandolo con la lingua. Sono deciso a non venire se non in culo di uno dei due e resisto a quel trattamento, quando sento che non sarei potuto andare oltre mi giro e comincio ad occuparmi del mio amico. Lo spingo sul letto alle sue spalle e lo spoglio brutalmente. Il ragazzo, lasciato solo a se stesso occupa la bocca del negro con il suo culo, inarcando la schiena e fornendomi la generosa visione del suo cazzo, rigido in mezzo a scuri peli pubici. La scena è deliziosa, il mio amico con le gambe muscolose allargate e il lungo cazzo scuro eretto, ho la perfetta visione dello scroto e dell’ano, sopra il torace forte e la faccia coperta dal gran bel culo del ragazzotto che mi offriva magnanimo il suo cazzo. Comincio il pasto sollevando le gambe dell’amico e leccandogli l’ano fino ad allargarlo, è scuro e profuma di maschio sudore, il suo cazzo si gonfia a quel trattamento e comincio a pomparlo stimolandolo da dietro con le dita. Il suo ano si stringe attorno alle dita all’aumentare del piacere, sento che sta per venire e con l’altra mano gli fermo l’eiaculazione stringendolo sotto le palle, leccandole. Il ragazzo deve aver capito cos’ho in mente, si alza e con una mossa rapida toglie il culo sodo e peloso di bocca al nero e gli infila la verga in bocca, cominciando a scoparlo in bocca con foga. Io mi arrapo, la visione di quel grosso moccioso che si fa succhiare il cazzo in quel modo dal mio amico mi fa scattare qualcosa, non resisto e infilo il mio cazzo nel culo al negro. S’inarca ed è tremendamente eccitante vederlo inarcato per prenderlo meglio, le gambe alzate e divaricate, vorrebbe gemere di piacere e dolore ma non riesce perché ha il cazzo del ragazzo che lo fotte in bocca e gli impedisce quasi di respirare. Lo sbattiamo per quasi un’ora in quella posizione quando sento il suo corpo inarcarsi e l’ano stringersi forte attorno al cazzo. Sta per venire, senza che nemmeno si sia toccato, la cosa è talmente eccitante che sento che nemmeno io resisterò per molto e rompo ogni indugio scopandolo sempre più forte con energiche battute. Il ragazzo sembra dello stesso avviso e si muove più forte, ci chiniamo entrambi in avanti per contenderci ogni goccia di sperma. Questa non manca, veniamo quasi contemporaneamente e all’improvviso siamo una massa di carne gemente, sperma ovunque nel culo e nella bocca del negro, che gocciola fuori, sulle lenzuola già piene del mio sperma rappreso, lecco sperma saporito sul torace scuro dell’amico, su quello bronzeo e peloso del ragazzo. Il cazzo del negro non accenna ad ammorbidirsi, nè la voglia del ragazzo o la mia, così cominciamo a succhiarci reciprocamente il cazzo, quello più sfrenato sembra il moccioso. Ci ritroviamo poco dopo in piedi con lui a novanta che succhia i nostri cazzi, entrambi enormemente in tiro. Il mio amico ha un’idea, vado dietro al ragazzo e ricomincio a limargli il culo, sembra gradire enormemente, inarca la schiena e allarga le natiche, fra i peli folti e ricci vedo un bel buco stretto. Mi eccita tantissimo, si direbbe quasi vergine se non sapessi quanto è troia, comincio a dilatarlo con le dita, non senza sforzo. Piano piano cede, intanto sta facendo un pompino divino, eccitandosi a sua volta, gli infilo piano tre, quattro dita, sembra che possa prendersi tutta la mano, lo lubrifico con una crema per fisting, ma l’idea non è quella. Senza fornire spiegazioni, con uno sguardo d’intesa col negro questo si distende sul letto e impala il ragazzo con i suoi quasi trenta centimetri di nerchia. Il cazzo nero e nodoso s’infila benissimo nel culo dopo il mio trattamento, il ragazzo con le grosse gambe muscolose allargate è sbigottito e in preda a fremiti convulsi. La scena che mi si presenta davanti è arrapate al massimo, le gambe dei due sono allargate e i corpi si muovono assieme, il nero buco del mio amico, il suo scroto e le sue palle grosse e scure che finiscono nel pene che si sbatte in modo forsennato il culo allargato del ragazzo , il suo scroto e le sue palle e il cazzo che oscillano al ritmo della fottuta. Non resisto e sfondo anche io il ragazzo, questo fa prima una certa resistenza, si muove, mi prega di fermarmi, ma il negro gli blocca le braccia e io le gambe, il buco del culo è stretto e faccio fatica a penetrarlo, anche il cazzo del negro è enorme ma abbondantemente lubrificato e spingendo forte lo riempio anche io. L’operazione si risolve in fretta, è una gran troia e si fa sfondare facilmente, prende gusto ben presto ad essere scopato dai nostri due cazzoni. La scopata riprende un ritmo forsennato. Siamo sudati come maiali e lo sfregamento dei nostri grossi cazzi in quel buchetto stretto ci fa venire tutti e tre, anche se dopo mezzora di tremenda cavalcata. Dopo avergli riempito il buco del culo e dopo che si spalmato il torace e la faccia della propria sborra, ci lasciamo cadere esausti nel letto, sudati e sporchi, ma sazi.