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Sesso virtuale

Non sono mai stato il tipo da webcam (o cam, come si usa chiamarla ora), chat, sesso virtuale, però in un periodo della mia vita sono stato molto attratto da queste cose.
Capitò un periodo in cui in ufficio non c’era molto da fare e capitavano diversi momenti in cui io e i miei colleghi ci giravamo i pollici.
Uno di questi colleghi, Mario, mi disse di collegarmi a una chat molto frequentata, che non era “normale” ma era una chat erotica.
All’inizio gli risposi un po’ seccato: “Ma dai sono adulto e sono sposato non mi va di fare ste cose da ragazzini! Tu hai 25 anni ma io ne ho il doppio di te e non mi va di perdere tempo con queste cose infantili.”
“Va bene, come vuoi. Io intanto ti ho girato l’e-mail con il nome del sito, se cambi idea sei sempre in tempo.”
Dopo averci pensato su un po’, decisi di vederlo almeno, per farmi due risate, mentre i miei colleghi erano fuori per la pausa pranzo.
Non appena mi fui registrato in quella chat, vidi che c’erano tantissime ragazze e donne, di tutte le età.
Cliccando sui loro profili, vidi che la maggior parte di loro aveva messo foto molto accattivanti, quasi erotiche.
Quasi tutte a volto coperto, mettevano in mostra la parte migliore: cosce nude, cosce con le calze, tette piccole fasciate da reggiseni sportivi, tette enormi che strabordavano da reggiseni di pizzo e quasi si vedevano i capezzoli, un’inquadratura di una donna sdraiata con le cosce aperte, senza le mutande, che si copriva la fica con le mani, una donna girata di spalle con un sottile perizoma e un culo da paura…
Rimasi a bocca aperta!
Tra le tante scelte possibili, decisi di contattare una donna che nel profilo diceva di avere 45 anni e aveva messo una sua foto in costume… indossava una maschera nera a forma di viso di gattina, aveva lunghi capelli castani che le scendevano lungo le spalle nude ed era abbastanza formosa.
La cosa che mi aveva colpito più di tutte, devo essere sincero, erano le sue tette enormi.
Io ho un debole per le donne tettone e infatti me ne sono sposata una! Mia moglie è molto in carne (50 di taglia) e porta una sesta taglia di seno dove io adoro affondare la faccia…. ci perdo tanto tempo a leccarle le tette e lei dice che non arrivo mai al dunque, anche se le piace tantissimo, specie perché è molto sensibile nella zona delle areole e dei capezzoli.
Comunque, il nickname della bella sconosciuta era eloquente…. “Calda Tettona”….
Fu così che iniziò la nostra chattata erotica….
Io: Ciao…

Calda Tettona: Ciao!

Io: Ho visto il tuo profilo e sembri veramente una bella donna: complimenti!

Calda Tettona: Ti ringrazio…. Tu una tua foto non ce l’hai?

Io: No… non ho avuto il tempo di scattarla.

Calda Tettona: Ti va di descriverti?

Io: Sono alto un metro e settanta circa, ho i capelli grigi, gli occhi azzurri e sono magro.

Calda Tettona: Hai dimenticato la cosa più importante…. il cazzo! Come ce l’hai?

Io: E’ lungo 16 cm circa e molto spesso, quasi come una lattina. Quando si indurisce diventa quasi viola e la cappella diventa enorme e esce tutta fuori.

Calda Tettona: Ma che bella descrizione, wow! Non me lo puoi far vedere in cam?

Io: Non posso perchè purtroppo sono in ufficio. La prossima volta magari!

Calda Tettona: Ci conto!

Io: Perché non ti fai vedere tu in cam?

Calda Tettona: Certo! Ti avverto però che ho solo la biancheria intima addosso, quindi è meglio se non fai notare troppo il tuo schermo.

Io: Tranquilla ci faccio attenzione!

La porca accese la sua cam: all’inizio non si vedeva nulla, era tutto chiaro, ma poi cominciai a distinguere qualcosa, se l’era puntata dritta sulle sue belle tettone!
Guardando quei seni così prosperosi e abbronzati, fasciati da un reggiseno di pizzo blu, il cazzo mi venne subito duro, anzi durissimo!
Non pensavo che il sesso virtuale fosse così interessante!
Anzi, non era ancora sesso, si era appena fatta scrutare.

Calda Tettona: Allora ti piace quello che vedi?

Io: Assolutamente si! Hai due tette fantastiche!

Calda Tettona: E cosa faresti se fossi qui?

Mentre diceva questo, si palpava le tette e si strizzava i capezzoli, che dopo un po’ divennero duri e sembrava che volessero bucare la stoffa del reggiseno… quanto avrei voluto che se li scoprisse!

Io: Se fossi lì con te, comincerei a baciarti sulle labbra… prima dolcemente… poi ti infilerei tutta la lingua in bocca e succhierei la tua.

Calda Tettona: E poi?

Io: Nel frattempo, mentre ti bacio, ti scoprirei le tette e le accarezzerei… strizzandoti i capezzoli tra le dita come stai facendo tu ora e pizzicandoli.

Calda Tettona: A me invece piacerebbe tirarti fuori il bel cazzo che dici di avere e iniziare a farti una sega.

Io: Ce l’ho durissimo ora… mannaggia!

Calda Tettona: Perché mannaggia?

Mentre diceva questo, si scoprì le tette. Aveva i capezzoli rosso scuro e le areole larghe. Forse intuì che mi piaceva molto quello che vedevo perché avvicinò ancora di più la cam e ora nel mio schermo c’era solo il primo piano di quelle tette enormi.
Quasi quasi avrei leccato lo schermo….!
Calda Tettona: Cosa faresti adesso?

Io: E me lo chiedi? Imboccherei i capezzoli e li succhierei forte, prima uno, poi l’altro… e ti avvicinerei le tette, le stringerei, per succhiarteli tutti e due insieme.

Calda Tettona: Sei proprio un porcellino….

Purtroppo proprio in quel momento mi accorsi che i miei colleghi stavano rientrando e alla svelta salutai la bella sconosciuta dalle tette enormi.
Per il resto della giornata mi sforzai di concentrarmi solo sul lavoro, anche se ero quasi sempre eccitato, come non lo ero più da anni, e avevo una voglia matta di farmi una sega e porre fine al mio tormento.
Non mi andava però di farlo in ufficio, i miei colleghi non si facevano problemi e spesso e volentieri nel bagno degli uomini, proprio sul lavandino, trovavo fazzolettini sporchi di sborra (me ne accorgevo dall’odore penetrante che lasciavano) che qualche maiale si era scordato di buttare via.
“Allora? L’hai visto poi quel sito?” mi chiese il mio giovane collega.
“Si ci ho dato un’occhiata. Non è roba che fa per me.”
In realtà mi ci aveva fatto pensare di nuovo proprio nel momento in cui ero riuscito a concentrarmi su quello che dovevo fare.
A quel punto decisi di non fare più lo schizzinoso e andai in bagno, dove mi sparai una velocissima sega, nemmeno un minuto e venni, immaginando di sporcare di sborra le tettone di quella donna calda.
Il giorno dopo, stessa storia. Arrivata la pausa pranzo e svuotatosi l’ufficio, andai in quel sito.
Dolce Tettona era di nuovo on-line e subito mi salutò.

Dolce Tettona: Ciao! Mi spiace per ieri che sei dovuto scappare.

Io: Ciao! E’ dispiaciuto tanto anche a me ma purtroppo c’erano i miei colleghi. Ora comunque ho una decina di minuti per parlare in pace. Che fai?

Dolce Tettona: Mi sono appena fatta una doccia calda, ho l’accappatoio addosso e mi sto asciugando. Tu?

Io: Sono qui in ufficio ad annoiarmi e vorrei tanto essere con te. Anche se credo che più che asciugarti vorrei farti bagnare… Accendi la cam?

La porcellina accese la cam e anche se non la vedevo in viso, potevo scorgere i capelli bagnati che le cadevano sull’accappatoio.
Mi fece “ciao” con la mano…

Io: Sai che hai proprio delle belle mani? Mi piace come tieni le unghie: ben curate e con lo smalto scuro. Quanto vorrei che adesso mi tirassi fuori il cazzo dai pantaloni.

Dolce Tettona: A me piace fare le seghe ma ancora di più mi piace fare pompini e succhiarlo tutto. Se il tuo cazzo è come l’hai descritto poi….sarebbe inevitabile dargli una succhiatina.

Io: Spogliati… fammi vedere meglio come sei fatta!

Lei si aprì l’accappatoio e le tettone uscirono fuori, era abbondante, una bellezza venerea, mi sarebbe piaciuto sprofondare in tutta quella carne.
Stavolta osò un po’ di più e mise la cam in una posizione che potevo vederla dal collo fino alle cosce.
Non aveva le mutandine e potevo scorgere un po’ di pelo pubico. Aveva i peli della fica scurissimi, praticamente neri, ma erano pochi.
Dolce Tettona: Che ne pensi? Ti piaccio?

Io: Non molto, sei un po’ troppo coperta…

Dolce Tettona: Ma che dici? Sono praticamente nuda.

Io: Non vedo bene la tua fica però. Perché non apri le cosce e me la fai vedere?

Dolce Tettona: Sei proprio un porcellino! E va bene ora ti accontento.

La porcellina spalancò le cosce e alzò il culo, avevo la sua fica praticamente in faccia, anche se solo virtualmente, ce l’aveva leggermente pelosa ma non troppo.
Lei aprì le grandi labbra con due dita, mostrandomi il suo buchino rosso e il clitoride gonfio.
Inutile dire che il mio cazzo, di fronte a quella splendida visione, diventò di marmo.

Io: Mi fai impazzire… non ti dico quanto ce l’ho duro adesso….

Dolce Tettona: Vorresti farti una sega vero?

Io: Altro che sega… te lo vorrei strofinare tutto sulla fica e poi scoparti.

Dolce Tettona: Se volevi farmi bagnare, come vedi ci sei riuscito…

In effetti la sua fica era lucida, bagnata, pronta per essere riempita di cazzo.
Io sono sempre stato un uomo molto fedele ma con tutta sincerità, se lei fosse stata davanti a me in quel momento, non credo proprio che mi sarei tirato indietro.

Io: Perché non ti fai un ditalino? Io provvederei volentieri ma da qui non posso… posso solo tentare di eccitarti con le parole.

Dolce Tettona: Non vorrei eccitarti troppo poi….

Io: Dai, fallo. Voglio vederti quando ti sditalini la fica.

Lei cominciò a sditalinarsi, titillandosi il clitoride gonfio con il dito medio, dopo esserselo bagnato di saliva.

Io: Apriti la fica… mettiti un dito in fica… mammamia sto impazzendo sono eccitatissimo ti vorrei scopare tutta… vorrei fare sesso con te!

Lei non rispondeva perché aveva le mani occupate…
Il mio cazzo stava scoppiando nei pantaloni e non seppi proprio resistere: me lo tirai fuori e mi feci una sega velocissima davanti a quello splendore, sperando che in quel momento non entrasse nessuno.
Dopo pochi attimi sborrai, così copiosamente da sporcarmi tutte le mani. Qualche schizzo di sborra arrivò perfino sullo schermo del computer.
Appena il tempo di ammosciarmi e di infilare il cazzo sporco nei pantaloni, che i miei colleghi rientrarono.
“Perché non vieni con noi a pranzo da un paio di giorni?” mi domandò il mio collega giovane.
“Perchè non ti fai gli affari tuoi?”
“Ho capito” sghignazzò lui “Ti sei fissato con quella chat erotica!”
“Ma che dici! Io sono una persona seria, mica come voi che venite in ufficio a fare queste cose…!”
“Vabbè non dico più niente… Ciao!”
Nei giorni successivi rientrai altre due volte nella chat erotica e mi feci altre due seghe con la bella Dolce Tettona, che mi mostrò anche il suo culo e si spalancò le natiche per me.
Però lei voleva vedermi e a me dispiaceva non poterla soddisfare… temevo che i miei colleghi mi scoprissero.
Infatti siccome avevo la cam attaccata allo schermo, per farmi una sega facendomi vedere da lei avrei dovuto alzarmi in piedi e non avrei avuto il tempo di coprirmi qualora qualcuno entrasse.
C’era una sola cosa da fare. Farmi assegnare al turno di notte!
Infatti avevo saputo che Dolce Tettona si collegava spesso in ora tarda e a volte si sentiva anche sola perché quella chat di notte era sempre mezza vuota.
Il mio capo per fortuna non fece problemi ma anzi si mostrò molto sorpreso e contento di questa mia scelta. Mi disse anche che finchè volevo potevo avere quel turno.
“Sa, è che in questi giorni ho bisogno dei pomeriggi liberi…” mentii io spudoratamente.
Mia moglie ci rimase molto male e io le dissi che il capo aveva bisogno di me in quei giorni e non potevo deluderlo.
Insomma fui un vero paraculo!

Dolce Tettona: Che bello trovarti qui! Mi fa piacere che sei riuscito a farti assegnare al turno di notte.

Io: Per te questo ed altro mia bella porca! Come sei vestita adesso?

Dolce Tettona: Ti faccio vedere subito…

La porcellina aveva un paio di calze autoreggenti nere, un reggiseno a coppa da cui strabordavano le sue tettone e un perizoma nero ridottissimo.

Io: Mmmh… mi fai diventare il cazzo durissimo, sai?

Dolce Tettona: Tiratelo fuori e accendi la cam… voglio vederlo!

Mi abbassai la cerniera dei pantaloni e con un po’ di difficoltà, vista l’erezione, me lo tirai fuori. Accesi la cam per farglielo vedere e iniziai a farmi una sega, guardando le sue belle tette grosse.

Dolce Tettona: Wow! Che bell’arnese che hai mi sto bagnando tutta…

Io: Masturbati insieme a me allora voglio farti godere… Dimmi che faresti al mio cazzo ora?

Dolce Tettona: Mi piacerebbe prenderlo in bocca e circondare la tua cappella infiammata con le mie labbra… te lo succhierei tutto e poi comincerei a strofinarmelo tra le tette…

Io: Perché non te le scopri? Hai dei capezzoli stupendi… bellissimi… fammeli rivedere!

Lei fece come dicevo e cominciò anche a toccarsi tra le cosce, e io intravedevo, visto il perizoma minuscolo, il suo dito che entrava e usciva dalla sua fica come fosse un piccolo cazzo.

Io: Che porcellina che sei mi fai arrapare come nessuna… guarda come mi hai fatto diventare il cazzo… sta esplodendo…

Dolce Tettona: Sai dove lo vorrei? Lo vorrei qui dentro…

Con l’altra mano si scostò le mutandine e mi fece vedere la sua fica che veniva sditalinata.
Senza più scrivere, iniziai a masturbarmi furiosamente e anche lei fece lo stesso… ci sollazzavamo con le nostre reciproche immagini erotiche.
Non avrei mai pensato che fosse così eccitante…
Lei fu la prima a venire: vidi il buchino della sua fica che si apriva e si chiudeva, sempre più bagnato di umori…
Dopo poco anche io venni, sporcando tutto lo schermo di sborra.
La salutai e le promisi che sarei tornato presto.
Per una settimana intera (quanto durò il mio turno di notte) feci sesso virtuale con Dolce Tettona in quella chat erotica. Poi purtroppo, mia moglie pretese che tornassi al turno di prima e una volta ritornato alla vita vera, decisi, con grande rammarico, di troncare la mia amicizia virtual-sessuale, che stava diventando un’ossessione.
Spero comunque che un giorno ci saranno di nuovo le condizioni per divertirmi occasionalmente in cam, è un’esperienza molto piacevole.

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