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Tania – Atto I

Scritto da Tania Piras e Robert Pocket

caro fabio, come sai sono tanto innamorata di te, ma purtroppo è arrivato il momento di sfogarmi…purtroppo non riesco più a portarmi dentro il peso dei miei segreti e voglio renderti partecipe dei miei sentimenti…tu sai che ti amo, che amo i vestiti, i gioielli, le scarpe, i viaggi e tutte le cose che mi regali e adoro le coccole che mi fai nell’intimità però mi sono acorta che a 23 anni, sempre dal punto di vista intimo, ho bisogno di qualcosa di più…ho bisogno di un uomo che mi sappia prendere, mi sappia scopare, mi sappia far godere…non voglio umiliarti o offenderti è solo che ormai dopo due anni che stiamo insieme ne ho provate tante ma tu non sei riuscito una sola volta a farmi godere…è duro il peso dei finti orgasmi e godimenti che mi porto dietro da tanto tempo ed è il momento di smetterla, io ho voglia di divertirmi, di essere io, di essere donna e di essere troia, voglio essere Tania!!!purtroppo in questi anni nei momenti di solitudine, perchè anche se c’eri col tuo pipino stretto e molle era come se non ci fossi e per giunta mi veniva da ridere con quegli schizzetti bianchi e i tuoi orgasmi immediati…forse merito mio e della mia bellezza ma non abbastanza per me.
Ora devo calare il velo e raccontarti la verità, sperando di non ferirti amore mio dolce…perchè quello che ti sto per raccontare non è infedeltà ma è solo quello che ho dovuto fare per conservare il mio amore nei tuoi confronti e la bella vita che facevamo insieme. Tutto inizia cinque giorni dopo che ci eravamo messi insieme, oramai sono passati due anni, ti ricordi che tu avevi lo stand alla fiera dell’arredamento e mi avevi invitato a raggiungerti, mi avevi raccomandato di essere elegante e allora mi ero vestita con il vestitino nero di gucci che mi avevi appena regalato, le autoreggenti e i tacchi altissimi, senza mutandine per evitare che si notassero a contrasto sul vestitino. Arrivata li mi hai presentato Ivan, ti ricordi quello che continui a dirmi essere il tuo “fratello” di gioventù, quello che lavora in Sapgna, lui si che è un figo, alto, palestrato, villoso ma non troppo, capelli brizzolati, e 15 anni più grande di te (al tempo mi pare ne avesse 42)…ti ricordi quando dovevi lavorare e mi hai detto davanti a lui:”ti affido a Ivan, l’unica persona con cui non mi ingelosirei neanche un secondo, perchè è più di un fratello, e che prima di andare ti ha dato una bella pacca sulle spalle:”buon lavoro, ci penso io a Tania…” …già quando ci allontanavamo dallo stand sentivo i suoi occhi puntati sul mio culo e ti dico la verità non mi dispiaceva, perchè ormai erano due settimane che non mi facevo prendere in grazia di dio e tu, la prima volta insieme eri venuto dopo il secondo colpo!!!era quindi una dura prova, restarti fedele o pensare a me stessa?Ivan intanto mi ha sussurrato nell’orecchio: “guarda che sono tutte cazzate quelle che ti ha detto, Fabio è stato sempre lo sfigato e il segaiolo del gruppo, non capisco come abbia fatto a trovare una ragazza carina come te…”, sono diventata tutta rossa per la vergogna e alla fine ho pensato che avevo 21 anni e dovevo pensare a divertirmi e allora mi sono avvicinata e con voce sensuale da gattina, gli ho chiesto se avesse saputo farmi divertire lui e non ha esitato, mi ha cinto la vita con un braccio e mi ha chiesto:”vuoi andare in albergo…o ti accontenti dell’avventura?”
gli ho detto”senti sto iniziando a eccitarmi, portami dove vuoi anche dentro il bagno…”
mi ha portato in fondo alla fiera, c’era un magazzino grandissimo, non era chiuso a chiave siamo entrati e ci siamo appartati dietro un separè dove c’erano dei cartoni piegati e mi ha fatto inginocchiare e ha sfoderato un atrezzo di lunghezza normale ma grosso tanto che facevo difficoltà a cingerlo con la mia manina, glie l’ho insalivato bene e poi ho cercato di infilarmelo nella bocca ma era tanto grande, dopo un po mi ha presa dai capelli mi ha fatto mettere le mani sul muro e haalzato ol vestito:”lo vedi che sei una puttana, sei senza mutande, fai schifo cagna e penetrandomi con quattro dita e trovandomi bagnata mi chiedeva come facevo astare con te e ti chiamava il coniglietto, poi mi ha chiesto se lo volevo e quando gli ho detto di si ha sputato sul mio sederino e mi ha presa da dietro senza pietà, ho iniziato a urlare e mis scendevano le lacrime dal dolore, e lui mi ha infilato un pacchetto di fazzolettini in bocca perchè non si sentissero le urla, mi aspettavo una bella chiavata e invece mi ha inculata con colpi possenti per almeno mezz’ora finchè l’ano era slabbrato e intanto mi strizzava il clito con la mano, sarò venuta almeno tre volte finchè non mi ha scaricato nelle viscere una cospicua dose di crema e poi e uscito, mi ha preso i fazzoletti dalla bocca e me ne ha infilato uno nell’ano in modo che non mi colasse tutto nelle gambe perchè ero senza mutande, tremavo esausta…e non mi reggevo in piedi, il trucco era colato e sembravo una squillo, lui mi ha abbassato la gonna e mi ha detto di andare a prendermi una taxi per tornare a casa, gli ho detto che ero senza soldi, ma non mi ha cagato…

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