È un fatto capitato a me, una storia vera come vero è il giorno che segue la notte. Mi sentivo strana quella sera, percepivo che qualcosa mi stava per capitare, una cosa che avrebbe decisamente cambiato la mia vita. Mi feci la doccia come era mia abitudine fare prima di andarmi a coricare. Ho più di trent’anni e vivo con i miei genitori dopo che mio marito mi ha lasciata. Dicevo, dopo aver fatto la doccia andai in camera mia e mi sdraiai sul letto esausta dopo una giornata pesante di lavoro. Mia madre andò a coricarsi subito dopo condiviso con noi la cena, ed io sentivo il mio corpo prendere uno strano sussulto pensando a mio padre da solo in sala a vedere la televisione. Ero ancora sdraiata sul mio letto e fantasticavo a come sarebbe stato decisamente drasgressivo fare sesso con l’uomo che mi aveva messo al mondo. Mio padre è stato sempre un tipo atletico, spesso mi era capitato di vederlo in slip e si vedeva che era anche molto dotato. Ero lì a pensare a lui, e cominciai a toccarmi. Non vi posso descrivere come era eccitante pensare al mio papà e accarezzarmi la mia patatina!! Presa dall’eccitazione, mi alzai e andai in sala e mi sedetti accanto a lui sul divano. Gli chiesi se aveva voglia di bere in mia compagnia un bicchiere di grappa, lui mi rispose che era un ottima idea e cominciammo a bere e a parlare del più e del meno, ma il mio sguardo fissava spesso il suo basso ventre. Cercavo di fargli arrivare un messaggio evidente del mio stato di eccitazione, ero la sua piccola, la sua bambina non poteva non capire! Inavvertitamente, mentre posavo il mio bicchiere, strusciai il mio addome sul suo e lui mi disse che avevo dei seni pazzeschi, bellissimi! Non mi pareva vero, finalmente un apprezzamento sul mio corpo pensai. Gli risposi che se ero così bella era merito anche suo, mi diede un bacio sulle mie labbra e io gli infilai la lingua nella bocca e lo pomiciai bene. Era eccitato, lo sentivo forte e chiaro era eccitato e mi voleva. Mi stese con la schiena sul divano e si sdraiò sopra di me. Mi mise la sua mano forte nel pantalone del mio pigiama e cominciò a toccarmi la passerina. Ero bagnata, io ero tutta bagnata e gli dissi ti prego leccami ho voglia solo di te! Lui prima mi sfilò i pantaloni poi si mise sulle sue spalle le mie gambe, e cominciò a leccarmela tutta. Prima le grandi labbra, poi il mio clitoride. Mi fece venire e io gli dissi che era giunto il momento di essere tutt’uno con lui. Lui mi disse che mia madre non gli aveva permesso in tanti anni di matrimonio, di farlo chiavare in culo. Mi disse che noi eravamo uguali, simili e che dovevo renderlo io felice in quel senso. Mi girò, e mi alzò il bacino mi sputò un po’ della sua saliva sul buchino e cominciò a poggiare sopra le mie natiche il suo cazzo. Lo sentivo… io lo sentivo era grosso e duro! Lo volevo dentro, mi lasciai andare lui sentì che mi lasciai andare e spinse la cappella dentro il mio culo. Lo spinse prima piano, qualche colpetto tanto per far entrare la cappella.. mi sussurrava parole all’orecchio, mi diceva che sentiva il suo cazzo andare in fiamme! Mi faceva male, ma ero sua, ero di mio padre! Mi sbatteva, dentro… fuori… su e giù… mi stava inculando… venne, e godette come un animale dicendomi parolacce! Mi disse che adesso dovevo leccarglielo e che poi lo avremmo dovuto dimenticare. Gli leccai bene il cazzo, e subito dopo andai a letto pensando a come avrebbe cambiato la mia vita quella notte.