Quando lo vidi la prima volta non riuscivo a crederci: il mio amico di infanzia era un superdotato incredibile, un uomo cavallo.
Lo vidi facendo la doccia in palestra la prima volta, lui si levò i pantaloni e notai subito il bozzo mostruoso delle sue mutande! Pensai tra me e me che doveva essere eccitato, invece…
Con naturalezza si levò anche quelle mutande giganti, inadatte a contenere il mostro, liberando un cazzone assurdamente grosso…. Pendeva gonfio e mostruoso in mezzo alle sue gambe muscolose, superando abbondantemente la metà coscia!!
Un silenzio gelido ed imbarazzato cadde tra tutti i presenti alla vista di quel tronco, gli sguardi increduli concentrati su quell’assurdo bastone di carne chiara…Era più lungo e grosso di qualsiasi cazzo eccitato avessi mai visto in film o foto porno, con delle grosse vene che lo solcavano rendendolo vibrante di vita propria.
Per nulla intimorito dalla situazione, anzi soddisfatto di tante attenzioni, il mio amico iniziò a camminare in mezzo a noi con il tronco bene in vista, un dio sceso in terra.
Un ragazzo ruppe il silenzio, esprimendo i dubbi di ognuno di noi: “ma sei eccitato? quanto è lungo?”
il fortunato possessore del bastone ci spiegò che era moscio, lungo 23 cm e largo più del suo polso, cioè almeno 7 cm di diametro e 22 di circonferenza!!! Un albero…
Ci disse che aveva qualche problema con le mutande, anche a causa delle gigantesche palle, gonfie e grosse come due palle da tennis.
Detto ciò, iniziò a lavarsi il cazzone, insaponando quella enorme meraviglia, ma un altro ragazzo si fece coraggio e gli si avvicinò…
Gli prese in mano il palo, soppesandolo con la mano e cercando di stringerlo, ma inutilmente! Le dita non riuscivano a chiudersi attorno al mostro!
Esclamò: “cazzo quanto pesa, sembra un braccio! Ed è duro e gonfio.. scommetto che sei eccitato e non riesci a tirarlo più su di così!”
Nel dire ciò notai il sudore che gli colava dalla fronte, il tremito della sua voce e il suo cazzo che si rizzò eccitato.
Il confonto era inevitabile: nonostante l’altro ragazzo fosse ben dotato ed arrapato, il cazzo del mio amico risultava ancora più enorme per confronto.
il mio amico iniziava a divertirsi: afferrò il suo bestione con due mani, mostrandoci la sua cappellona rossa che le due mani non riuscivano a coprire, e disse: “Quando sono eccitato è mostruoso e ce l’ho dritto come un palo! se vuoi te lo dimostro..”
Nessuno credeva che quella enorme meraviglia potesse crescere ancora, ma lui uscì completamente nudo dalla doccia e si diresse verso lo spogliatoio femminile, seguiti da noi incuriositi e brucianti di invidia.
Entrò senza neanche bussare; a quell’ora c’erano due sue amiche che si preparavano per tornare a casa. Erano giovani, circa 20 anni, corpi sodi ed allenati, con grosse tette gonfie incredibilmente sode e dritte, fiche pelose e dolci chiappe invitanti vogliose di cazzo.
Le gambe lunghe, la pancia piatta, con un accenno di addominali, due statue, due creature sprizzanti giovinezza e salute da ogni buco…
Al vederlo emisero dei gridolini eccitati e capii che non l’avevano mai visto nudo! Le due ragazze assunsero un’espressione stupefatta ed incredula, ma subito si ripresero dallo shock, correndo a toccare il cazzone bestiale: erano giovani ma esperte e le loro mani iniziarono a scorrere sul palo cercando invano di stringerlo. Una delle due si mise in bocca la cappella, iniziando a succhiarla vogliosa, mentr l’altra con tutte e due le mani spompinava il mostro. Il mio amico iniziò a sospirare di piacere, i muscoli gli guizzavano in tutto il corpo e iniziò la trasformazione…..
Davanti ai nostri occhi sbarrati, il cazzone iniziò a sussultare, ondeggiando verso l’alto, mentre le due ragazze urlavano di stupore e di piacere. Tanta era la loro eccitazione che vedemmo i loro capezzoli schizzare fuori dalle magnifiche tette come chiodi di carne; le loro fiche si bagnarono all’inverosimile, spandendo il dolce succo sulle cosce e sul pavimento.
Nel frattempo il cazzone era cresciuto a dismisura tra i rantoli di piacere del mio amico, diventando un immenso palo dritto, enormemente gonfio e massiccio, fino a puntare mastodontico verso l’alto…
Le due ragazze si fermarono, le fiche succose fradicie di piacere, i capezzoli tesi all’inverosimile, chiedendosi come fosse possibile una cosa del genere.
Noi eravamo scioccati, muti e sudati di fronte a quella sfrontata immensità che ci umiliava, mentre il mio amico era immerso in un estasi di piacere e raggiungeva il massimo dell’eccitazione.. In meno di tre minuti un tronco venoso e dritto si ergeva dalle sue possenti gambe e lui ci guardava conscio della sua grandiosità, con una cappella gonfia e lucida a coronamento del mostro.
Era una visione tremenda e fantastica allo stesso tempo, che dava una sensazione di potenza sessuale senza limiti, come se ci trovassimo di fronte ad un dio onnipotente. Molti di noi non ressero, emettendo getti di sperma dai loro ridicoli cazzetti, mentre lui si mise le mani sui fianchi e iniziò a parlare tra profondi respiri e gemiti di piacere: “Non ci credevate vero? Ho il cazzo più grosso mai visto prima e funziona in maniera incredibile, ho un’erezione durissima e duratura, quando sborro sembro un idrante. Non esistono preservativi capaci di contenerlo, ma ho scopato centinaia di donne e ragazze gnocche! Scopo sempre, tutti i giorni e non ho mai fallito una volta!”
Detto questo iniziò ad infilare il palo nella fica di una delle ragazze: era talmente fradicia che entrò quasi subito, dilatandola all’inverosimile. Riuscì ad infilare solo la cappellona mostruosa, ma godeva im maniera paurosa, mentre lei urlava di piacere come una pazza isterica. L’altra ricominciò a spompinarlo a due mani e ancora avanzava spazio! Le grosse palle gonfie ondeggiavano al ritmo del mostro, mentre le vene, spesse come un dito pulsavano frenetiche pompando fiumi di sangue.
La scopata andò avanti a ritmo frenetico per oltre un quarto d’ora, poi lui tirò fuori l’arnese miracoloso, la super cappella inondata di succo vaginale, lucida e pulsante… Se lo prese con tutte e due le mani, mentre le ragazze aggiunsero le loro, iniziando un incredibile pippone che durò per un tempo infinito… La ragazza che ancora non era stata penetrata iniziò ad urlare “scopami, scopami, ficcamelo nella fregna bagnata, riempimi con la tua cappella gigante!” All’improvviso lo prese in bocca, cercando inutilmente di farlo entrare, allora lo leccò tutto, dalle abnormi palle alla spropositata cappellona, indugiando su ogni incredibile centimetro di quel palo. Infine lo infilò nella fica, contorcendosi istericamente per il piacere di essere riempita completamente.
L’altra non rimase con le mani in mano, ma iniziò a massaggiargli le palle e mordicchiargli il tronco, mentre la sua fica pelosa sprizzava dolce nettare come una fontana.
Il mio amico martellò come un forsennato e ormai lo teneva eretto da almeno un’ora, tra scopate, spompinate colossali e incredibili bocchini. Ma quell’immensità sembrava durare in eterno! All’improvviso lo tirò fuori; appiccicose gocce di fluidi vaginali cadevano copiose dall’assurda cappella, il cazzone sembrava ancora più gonfio e lungo, un cannone di carne pulsante, un’immensa assurdità di proporzioni straordinarie gonfia di calda sborra. Un urlo si levò: “misuratemelo ora, sono al massimo dell’eccitazione, poi vedrete cosa vuol dire un fiume di sperma!”
Saltò fuori un metro da sarto e facemmo strabiliati le nostre misurazioni; il super cazzone era duro come il marmo, assurdamente dritto e puntato verso l’alto, nonostante la colossale mole.
Non riuscivamo a credere ai numeri che ci scorrevano sotto gli occhi: era lungo quasi 30 cm, con un diametro di circa 8 cm, regolare per tutta la lunghezza, la circonferenza di quasi 28 cm;
solo la cappella occupava oltre 5-6 cm, più grossa e massiccia di un pugno di uomo, di una forma perfetta… La sua cappella era più grossa dei nostri cazzi mosci!!
Alcune vene erano larghe 2 cm… incredibile la quantità di sangue necessaria per rizzarlo!
Infine ci fu l’apoteosi, il degno coronamento dell’incredibile spettacolo.
Le due ragazze lo spompinarono selvaggiamente con un movimento di ampiezza spropositata; una delle due gli mordicchiò la cappella e finalmente il miracolo. Il super cazzone si inturgidì in modo assurdo, ebbe un balzo verso l’alto e la mostruosa cappella vomitò fiumi di calda sborra, bianchissima e cremosa. Emise almeno dieci getti pazzeschi, ognuno con molto più sborra di quanta ne avesse un uomo normale. La potenza era tale che alcuni getti arrivarono a metri di distanza, lasciando bianche pozzanghere in terra, mentre il mio amico urlava di piacere, contorcendosi e continuando a spompinarsi a due mani il malloppone per estrarre anche l’ultima goccia da quei succosi pompelmi.
Doveva essere almeno mezzo litro di sborra densissima, un super concentrato di potenza maschile emesso dal più colossale cazzone mai posseduto da un uomo.
La fontana si esaurì, mentre il mio amico, madido di sudore, era scosso da violenti tremiti ma tremendamente soddisfatto ed orgoglioso.
Noi esplodemmo in un furioso applauso, mentre le due ragazze, sfinite cercavano di ripulirsi dagli schizzi di quella colossale sborrata e dai loro stessi fluidi.
Il cazzone lentamente si afflosciò, impiegando almeno dieci minuti prima di tornare alla sua colossale normalità, mentre la cappella mostruosa si sgonfiava dolcemente rilasciando gli ultimi residui di sperma (in quantità pari alla normale sborrata di un comune mortale!)
Il mio amico si rilassò, rimise le mani sui fianchi ostentando il suo cazzo stratosferico, ci guardò e disse: “Ora avete visto un vero Uomo!”.
Da quel giorno non riesco più a dormire bene, penso a lui, al suo formidabile colosso sfacciatamente eretto, alle sue palle fantastiche e alla sua immensa cappellona mentre vomita potentemente fiumi di cremosa sborra calda sul dolce corpo di giovani gnoccone.