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Vacanze in Marocco 2°

Un giorno, nel corso del ns soggiorno/vacanza in Marocco, Jady, il giovane inserviente del villaggio amante di mia moglie Lisa, avendo un giorno di riposo dal suo lavoro propose a Lisa una escursione nei dintorni, verso l’interno sulle montagne, località di provenienza della sua famiglia.
Lisa aderì con entusiasmo e decise di portarsi appresso anche il sottoscritto, il suo marito cornuto.
Si affittò un’auto e cominciammo l’escursione.
Jady alla guida, Lisa accanto, io confinato sul sedile posteriore.
Avevo capito che l’avermi imbarcato nell’escursione da parte loro era stato il desiderio di rendere più eccitatnti le loro effusioni facendo sesso in presenza del sottoscritto cornuto che avrebbe subito, taciuto e lavorato di mano sul cazzo.
La gita era interessate ma il caldo opprimente e per tutta la mattinata Jady si era limitato a qualche toccatina fra le tette (che si intravvedevano generosamente senza regiseno sotto la camicia semiaperta) e fra le cosce di Lisa (lei seduta in auto a finaco di lui le teneva aperte facendo vedere al giovane stallone marocchino il minuscolo tassello triangolare anteriore delle mutandine, trasparente e quindi scuro per il folto triangolare pelo sul monte venere e che evidenziava sotto la leggera stoffa il taglio fica).
Nel primo pomeriggio Lisa mostrava stanchezza e allora Jady disse – Ora vi porto al mio villaggio e potremo rinfrescarsi, riposare e rifocillarci –
Arrivanno ad un villaggio abbarbicato sotto una montagna. In giro non c’era nessuno e il caldo era opprimente.
Jady ci disse di attendere e si addentrò fra le case ammucchiate vicine fra loro percorse da stretti vicoli.
Poco dopo tornò e ci disse di seguirlo.
Dopo poche centinaia di metri all’interno del villaggio (sempre deserto)entrammo in una casa da una porticina.
Ci trovanno in un locale buoi illuminato da poche candele.
Una vecchia araba vestita di nero col volto celato si avvicinò e allungando una mano parlo in lingua locale con Jady, il quale annuì e poi rivolto a me disse – Dai cornuto sgancia un po’ si soldi alla vecchia, preferibilmente in moneta locale, l’equivalente di 10 euro –
Ubbidii e allora la vecchia ci diete dei grandi lenzuoli di lino bianco e ci indicò una porta e poi senza parlare se ne andò uscendo all’esterno.
Varcata la porta ci trovammo in un locale piastrellato, caldo di un calore umido e Jady disse – Siamo nello spogliatoio di un hamman (bagno turco)svestiamoci e andiamo nell’hamman potremo lavarci, riposare, rifocillarci e.. fare altro –
Lisa entusiasta x la novità si spoglio rapidamente e altrettanto fece Jady io esitavo e Lisa rivolta a me un po’ seccate disse – Dai spicciati cornuto non fare sempre il guastafeste – e poi ironica – Hai paura di farci vedere la differenza di dotazione fra te e lui? ma guarda che si sa che lui è ben più dotato di te cornuto –
Entrammo nudi nel bagno turco, era un grande locale circolare piastrellato illuminato da una vetrata smeriglita sul soffitto, il vapore lo invadeva profumato alla rosa, il calore umido  era gradevole stendemmo i lenzuoli bianchi sulle panche.
Lisa e Jady si avvicinarono ad grosso vaso di pietra ricolmo di acqua che zampillava anche da una fontanella, Jady preso un recipiente di terracotta lo riepì di acqua, la verso sul corpo di Lisa e poi passando entrambe le mani sul copro di lei lo sfregava, si soffermava sulle parti eroticamente sensibili, sui seni capezzoli, fra le cosce: sia sul taglio fica sia aprendo le natiche e introducendo le dita x accarezzare il buchino del culo di Lisa, la quale iniziò a gemere e rantolare.Poi fu la volta di lei e dopo averlo ricoperto di acqua fece scendere le sue mani dal petto di Jady fino a raggingere la verga che aveva iniziato l’erezione, la impugnò per tastarne la consistenza, tirò indietro la pelle del cappuccio per scoprire totalmente la cappella e passò il pollice ripetutamente sulla cappella poi, dopo avere baciato il marocchino lingua a lingua, si abbassò e cominciò a lavorare il coglioni la verga e la cappella di mano di lingua di labbra di bocca.
I suoi colpi sul cazzo, incannato duro completamente scappellato, ora rapidi ora lenti, erano elargiti con la sapienza e la competenza della troia in calore avezza a ciucciare il cazzo.
Io cornuto seduto da parte guardavo e la mia mano andava su è giu sulla canna del mio cazzetto pallido.
Jady stava arrivando al vertice del piacere, rantolava e ansimava sempre più rumorosamente intercalando incitazioni a mia moglie – Sii.. daii. così continua troiona bianca, vacca golosa di cazzo, ti piace prendere in bocca il cazzo nero mentre il maritino cornuto guarda e si sega il suo pistolino slavato. dai… aumenta il ritmo che ti inondo la tua faccia da troia –
Lisa ubbidiente accelerò il ritmo, introdusse la canna in bocca impugnadola alla base faceva andare avanti e indietro la testa lungo l’asta, la cappela quando affondava  doveva certamente raggiungere la gola
di Lisa.
Poi con un rantolo Jady ruggì – Vengoooo Troiaaaaa – rapida Lisa tolse la canna dalla bocca, piazzò la cappella a pochi cm dal viso e tenendo la bocca aperta tirò fuori la lingua,
Jady contrasse il ventre e una getto potente e denso investì il viso di Lisa, colpendola di traverso dal mento fino alla fronte. Seguirono altri tre , quattro sfiotti di sborra che inondarano completamente il viso di Lisa e in parte posati anche sulla lingua furono ingoiati da lei, la quale non soddisfatta con due dita raccolse parte della sborra che aveva inondato il suo viso e poi introcendo le dita in bocca succhiò avidamente la sborra del marocchiono commentando – Buona, è proprio buona, calda densa tanta –
Poi impugnando bene la canna di Jady, che non aveva perso nemmo un po’ della sua rigidezza, tirò indietro bene in filetto e iniziò a sfregare sul viso la cappella lucida e gonfia, massaggiandosi il viso con la cappella espandendo bene  la sborra del suo amante.
Lui la incitava – Dai troia, dai così spandi bene è un ottimo massaggio x lemantenere la freschezza e luminosità della pelle la crema di sborra massaggita in viso con la capella … – e fece una risata rivolgendosi a me – Vedi cornuto palllido come si fa a fare contete le vs mogli, vacche esigenti e mai sodisfatte da voi, cornuti scarsi e segaioli –
Poi rivolto a Lisa –  Quando hai finito il massaggio ripulisci bene tutto con la lingua troia, coglioni, asta, cappella, lecca tutto per bene, che poi ti do tanto di qual cazzo in fica e in culo da aprirti in due sfondarti dietro e  slabrarti davanti –
Lei rivolgento lo sguardo ammirato e riconoscente in su verso di lui disse – Si, si sono la tua troia, la schiva del tuo cazzo prendimi tutta, sfondami, riempimi di cazzo e sborra, fai vedere al cornuto come fa un vero maschio a farmi venire e godere –
Io guardava, avevo rapidamente esaurito con la segha che mi ero fatto l’ erezione, il mio cazzo pendeva piccolo moscio rattrappito, attendevo di assistere al prossimo piacere di Lisa e alla nuova elargizione di corna che mi avrebbe inflitto montata e inculata dal giovane marocchino.
( se gradita potrà seguire una terza puntata)

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