Dopo essersi svuotato sul viso di Lisa, Jady il giovane stallone marocchino che se la impalava dal ns arrivo al villagio turistico, rimase li in piedi a gambe divaricate di fronte a Lisa che era ancora inginocchiata con il viso a pochi cm dalla cappella di lui.
Tutti i sensi di Lisa :vista, olfatto, tatto, gusto erano appena stati devastati dalla canna di Jady e inondati dalla sua sborra . Lei era ancora inebriata, scossa, deliziata di ciò, ma non ancora sazia di lui, del suo calore, della sua potenza.
Lui ne era perfettamente copnsapevole, le teneva ferma con le mani la testa a pochi com dalla cappella e ogni tanto spingeva in avanti il bacino e poi lo roteava, poprtando così a contatto il viso di Lisa con la sua cappella.
La sborrata non lo aveva ne esaurito ne svuotato, il cazzo era sempre dritto, incannato, duro, arrogante, la cappella gonfia larga e smepre più golosa x lei.
Lui le poggio le mani sul viso e la tirò su verso di se, le mise la lingua in bocca e lei rispose subito partecipe.
Poi lui disse – Ora straiati sulla panca, apri le gambe che ti metto dentro il cazzo fino a che non sentirai i miei coglioni sfregare sulle labbra della fica –
Lei ubbidì subito si puttò semistraita sulla panca la schiena appoggiata alla spaliera la gamba destra piegata col piede sulla seduta della pamca, la gamba sinistra allungata tritta fino al pavimento, l’apertura delle cosce era totale, offriva alla vista del marocchiono tutta la sua fica, il triangolo di pelo perfettamente simmetricoe curato che copriva il monte venere, le labbra della fica leggermente aperte e gonfie per l’eccitazione erano a totale disposizione dello sguardo e deltocco di Jady. La fica di Lisa mandava un messaggio inequibocabile a Jady diceva — Guarda, tocca, penetra, spingia, riempi di sborra, sono tutta tua, fai di me ciò che vuoi, so che la tua potenza la tua resistenza la tua forza mi inonderanno di piacere suplime e di sborra densa e calda, sono la tua schiava la tua troia –
Jady aveva recepito bene il messaggio, si avvicinò a Lisa tenedosi la base del cazzo co la mano destra, appoggiò la capella alle labbre fica di Lisa e comincio con un movimento odulatorio delle reni e a sfergare la cappella su quelle meraviglise labbra fica di femmina vogliosa, affamata e insaziabile.
Il rtmo si fece sempre più veloce, lui non si decideva ad entrare, sfergava sfregava la cappella sulle labbra fica, sempre più veloce, sempre più forte, sempre più pretemendo.
Lei rantolava, contraeva il ventre, si porava le mani ai capelli, la testa indietro, si mordeva le labbra .Il piacere la invadeva, si sentiva bagnata we sul procinto di venire come una fontana, mormorava – Ti prego.. ti prego entra tutto, riepimi, sfondami, voglio sentrti nel mio utero, spccami in tue non ne psso più .. dammelo tutto –
Allora lui con un ghigno feroce, diete un potete colpo di reni e il cazzo entrò fulmineo, potente, devastante nella fica di lei fino ai coglioni che premevano contro le labbra fica dilalata dalla circonferenza della base del cazzo, e disee – Troia bianca, ti piace il cazzo color caffelatte, vero? adesso ti sfondo –
e Lei – Si sfondani, aprimi tutta, riempimi. e poi rivolta a me – Godo, godo cornuto, godo in un modo che tu non hai mai saputo darmi e ne midarai mai, cornutooooooo –
La monta cominciò, potete, imperiosa, instancabile, i colpi tremendi del marocchino facevano sussultare Lisa, sobbalzare i suoi seni, i capezzoli erano turgidi al massimo, ad ogni affondo rantolva e inarcava la schiena come se il cazzo affondando le desse una scosas elettrica e la impalase su per luero oltre il ventre fino alla gola.
E poi vennreo insieme con un urlo all’unisono .
Lui urlò – Troia ti inondo –
Lei invece – Si si riempimi sono tua fai di me ciò che vuoi –
Rimasero così affinchiati il cazzo di lui duro ancora dentro la fica tilatata di lei, intanto il liquido di entrambi cominciava a colare lentamente fuori dalla fica scendeva bagnando le cosce di Lisa.
Io invece sfinito guardavo, la sega che mi ero fatto vedento e sentendo Lisa rantolare, godere, bagnarsi fino al culmine dell’orgasmo totale, mi aveva svuotato. Il mio cazzo moscio e appassito pendeva ridicolo e inadeguato fra le mie cosce e sentivo il peso delle corna accresciuto sulla mia fronte.Avevo visto sentito, toccato con mano quale era il livello di potenza, attività, durata sessuale che Lisa esigeva per raggiungere il vertice dell’orgasmo e del piacere, ero conscio di essere totalmente indaguato a ciò e che Lisa sarebbe sempre stata alla mercè, partecipe schiava sessuale, dei maschi e dei cazzi che sapevano farle toccare quei vertici.
Io avrei continuato a subire tutto ciò, amante inadeguato e dunque marito cornificato deriso umiliato.