Nella mia stanza all’hotel, ha deciso di farmi una doccia per scaricare l’adrenalina che ancora mi circolava in corpo. Non potevo fare a meno di continuare a rivivere nella mia mente ogni istante della serata, e l’erezione che faceva pulsare il mio cazzo duro ne era la testimonianza. Ho scaricato la tensione masturbandomi velocemente, schizzando la sborra sulla parete della doccia. Alla fine, rilassato ma non ancora del tutto, mi sono sdraiato sul letto, e ho notato che avevo una chiamata sul cellulare: era di Alessia…. era ormai mezzanotte passata, così mi sono preparato mentalmente a reagire di conseguenza a ciò che probabilmente mi avrebbe detto, e l’ho richiamata.
“Pronto?”
“Pronto, amore? Ciao, scusa, ma stavo facendo una doccia prima di andare a letto, così non ho potuto risponderti. Cosa succede?”
… Silenzio….
“Amore, sei lì?”
“…Si… Si, che bello sentirti!”
“Ma, che voce strana che hai,è successo qualcosa?”
Ha taciuto per un pò, poi… “No, no, sono solo mezza addormentata… Volevo solo dirti che mi manchi, e augurarti la buona notte”
“… Oh, grazie, anche tu mi manchi, ci vediamo domani allora…. Buonanotte!”
Seduto sul letto, ho riflettuto un pò… Quindi, Alessia aveva deciso di non parlare con nessuno di quanto era successo, accettando di fatto le conseguenze annesse, e cioè che non solo gli uomini che avevano abusato di lei non avrebbero avuto nulla da temere, ma avrebbero anche avuto la possibilità di attuare ogni sorta di ricatto affinchè il video del suo stupro non fosse divulgato!
Non ho praticamente chiuso occhio quella notte, trascorrendo gran parte del tempo a guardare la tv. La mattina ho lavorato un pò, facendomi servire il pranzo in camera. Mentre mangiavo, ho acceso il computer e sono entrato nella chat: subito sono stato accolto da una miriade di messaggi: “complimenti per quella vacca di tua moglie”, “bravo, ha avuto quello che si meritava”, e così via. Vedendo che Alfredo era anch’egli nella chat, l’ho invitato ad una conversazione privata…
“Buongiorno!”
“Oh, Alfredo… vedo che non hai perso tempo a vantarti!”
“Non è stato grandioso?”
“Beh…. a dirti la verità, è andato ben oltre ogni mia più depravata aspettativa!”
“E non è che l’inizio…. Quando potresti assentarti ancora da casa per lavoro?”
“A dire il vero capita spesso che debba trascorrere un paio di giorni via da casa, per cui dovrei solo organizzarmi”
“Che ne dici di metà della prossima settimana?”
“No problem….”
Stavo leggendo quello che Alfredo stava comunicando alle persone in chat, dando indicazioni per la località in cui il mercoledì seguente avrebbe avuto luogo una riunione in cui mia moglie sarebbe stata condivisa con chiunque potesse partecipare!
Mi sembrava di essere in un incubo, da una parte la cosa mi eccitava incredibilmente, dall’altra ero preoccupato per Alessia, il gioco stava diventando piuttosto pesante… Lo ho detto ad Alfredo, che ha replicato che comunque ormai la faccenda sarebbe andata avanti, con me o senza di me.
La sera, tornato a casa, ho trovato Alessia sul divano, lo stesso dove 24 ore prima era stata in balia di 3 uomini, lo sguardo fisso sulla tv spenta. Quando ha realizzato che la stavo fissando, ha come indossato una maschera, e lo sguardo spento di poco prima si è tramutato in un radioso sorriso…. Mi ha gettato le braccia al collo e baciato, come aveva già fatto innumerevoli altre volte.
Più tardi, quando ce ne siamo andati a letto, io ho finito di rileggere una cartella di un caso che stavo seguendo, ed Alessia si è ben presto assopita. Quando mi sono sdraiato anch’io, ho guardato la sua figura che mi dava le spalle… indossava una camiciola bianca e delle coulottes nere, le curve del suo corpo mi hanno immediatamente eccitato, ed ho allungato una mano, iniziando a giocherellare con le coulottes, accarezzandole le chiappette sode, facendole intendere che volevo fare l’amore. Di solito lei si girava, preparandosi ad essere montata da me. Con mia enorme sorpresa, ha arcuato maggiormente la schiena, spingendo il suo sedere contro la mia mano, che ha iniziato a sfregare le labbra della sua figa, presto inumidite della sua eccitazione. Ho provato ad appoggiarle contro il mio cazzo , e lei non si è ritratta ma ha rilasciato un sospiro che era tutto un programma. Allora, ho appoggiato la punta del cazzo fra le labbra bagnate della sua fighetta, e piano piano sono entrato dentro di lei, muovendomi dapprima lentamente, in un crescendo di ritmo e lussuria.Alla fine, sono esploso sborrandole dentro mentre Alessia mugolava dimostrando un evidente piacere.
Il mercoledì, come programmato, le ho detto che sarei stato via la notte e che sarei tornato il giorno dopo. In realtà, mi stavo preparando a raggiungere il posto della riunione con gli altri della chat.
Quel pomeriggio, Alessia ha ricevuto una telefonata…
“Buongiorno Alessia”
“Buongiorno, chi parla?”
“Ma come, pensavo avresti riconosciuto la mia voce”
“….. Oh mio Dio! Che cosa volete ancora?”
“Ascoltami bene e non farmi ripetere. Alle 5, esci di casa e incamminati verso il centro commerciale, ad un certo punto un furgone bianco ti si affiancherà, senza dare nell’occhio entra dal portello laterale. Questo è tutto. Dimmi che hai capito”
“S…Si, ho capito… ma mio marito…”
“Non fare la furba con noi, ti controlliamo e sappiamo benissimo che tuo marito non tornerà che domani!”
“Si, va bene, ho capito…”
All’ora stabilita, Alessia si è vestita nel modo meno appariscente possibile, jeans e t-shirt. E’ uscita di casa, e lentamente si è messa a camminare lungo il viale, prendendo poi la grossa arteria che porta al centro commerciale vicino a casa. Ad ogni macchina che sembrava rallentasse, mia moglie sobbalzava, finchè con la coda dell’occhio ha visto il furgone avvicinarsi, e correre lentamente al suo fianco, La porta laterale si è spalancata, e quando il furgone si è fermato pochi metri dvanti a lei, si è diretta con passo incerto verso di esso, mentre la mano di un uomo incappucciato l’ha aiutata a scomparire al suo interno.
“Brava, vedo che hai capito che non devi discutere gli ordini!” le ha detto Alfredo, mentre le legava una benda attorno agli occhi.
“Mettiti comoda, c’è un pò di strada da fare”
Nel frattempo, io avevo raggiunto un casolare in campagna nei pressi della località in cui viveva Alfredo: era un posto isolato, l’unico segno di presenza umana erano le macchine parcheggiate nello spiazzo davanti alla casa.
Entrato, mi sono trovato in un salone in cui ormai erano presenti almeno una dozzina di uomini, ed un paio di donne, che erano sicuramente mogli consenzienti di qualcuno di loro. Ho avuto la certezza che io non fossi l’ultimo quando dopo di me sono arrivati altri. Nessuno sapeva che io ero il marito di Alessia, e a dire il vero a nessuno sembrava importare scoprire chi egli fosse. Nelle conversazioni che ho captato, Alessia era l’unica cosa di cui ognuno era realmente interessato.
Finalmente, Alfredo ha fatto il suo trionfale ingresso nella casa, trascinando con se mia moglie, occhi bendati come da programma, cosicchè non avrei avuto la necessità di nascondere il mio volto.
Il brusio di approvazione che è seguito ha evidentemente spaventato Alessia, che probabilmente credeva di dover subire lo stesso trattamento della prima volta, ma si era resa conto che stavolta gli uomini dovevano essere molti, molti di più. Ha iniziato a tremare e al contempo a cercare di liberarsi dalla presa di Alfredo, il quale, prevedendo la sua reazione, ha tolto di tasca una scatoletta, preso due pillole e le ha fatte inghiottire con forza ad Alessia.
Ben presto, la sua reazione si è fatta più flebile, fino a renderla decisamente remissiva. Con l’aiuto di 2 altri uomini, Alfredo ha iniziato a spogliarla, e lei ha lasciato fare docilmente, fino a rimanere completamente nuda al centro della stanza, il suo fantastico corpo che ha suscitato l’ammirazione totale. Nel frattempo, tutti gli astanti, me compreso, hanno iniziato a spogliarsi a loro volta. Ora capivo la presenza delle altre donne: avrebbero aiutato quelli con maggiori difficoltà di erezione, ed anche quelli che dopo aver usato mia moglie avessero voulto concedersi il bis, masturbandoli con le mani e con la bocca fino a renderli dritti e duri come piloni.
Nelle tre ore seguenti, Alessia è andata incontro agli abusi più umilianti, dapprima passivamente, poi sempre più meccanicamente partecipe: vedevo cazzi scomparirle in bocca, fra le cosce, naturalmente anche il suo buco del culo era oggetto di particolari attenzioni. Dopo un inizio in cui subiva le penetrazioni, l’ho vista più volte allargarsi le chiappe per accogliere un nuovo cazzo, e dopo aver inghiottito la sborra che uno le scaricava in bocca, afferrava il cazzo seguente e iniziava a spompinarlo avidamente. Alla fine della serata,quando tutti erano esausti (io stesso avevo inculato Alessia ben due volte!), mia moglie giaceva su di un materasso, non c’era un centimentro della sua pelle cher non fosse ricoperto di sperma.
Alfredo l’ha poi aiutata ad alzarsi, e caricatala sul furgone, l’ha riaccompagnata nel punto in cui l’aveva caricata nel pomeriggio.
Il giorno dopo, quando sono tornato a casa, Alessia si è comportata come niente fosse, non sembrava affatto una donna che la sera prima era stata devastata da una ventina di cazzi!
Nel weekend, chattando con Alfredo, ho capito che la cosa mi stava sfuggendo di mano, ma non ero certo nella condizione di imporre limiti o addirittura di fermare il tutto.
“Ehi amico, tua moglie è proprio una gran cagna! hai visto come si è fatta scopare da tutti?”
“Si, l’ho notato….”
“Ed essendo una gran cagna in calore, niente di meglio che farla montare da un bell’esemplare di razza…lo sapevi che io possiedo un mastino napoletano di pura razza, e che fra l’altro è un ambito stallone da rirpoduzione?!”
“Che…. che vorresti dire???”
“La prossima volta, ho deciso di far provare Alessia anche al mio Lord…”
“Ma tui sei impazzito!”
“Eh eh, ricordati…con te, o senza di te…”
Oggi, vivo nel terrore che la prossima volta che dovrò assentarmi Alessia dovrà provare un’esperienza inimmaginabile, ma so anche che io sarò lì a godermi la scena, e anche che dopo verrà qualcosa di sempre più estremo, nel nostro viaggio senza ritorno nella perversione.
FINE